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Elezioni Rsu e liste ANP ovvero la nascita nelle scuole di un “sindacato di comodo”.

L’Associazione Nazionale Presidi, organizzazione che rappresenta la maggioranza dei dirigenti scolastici sindacalizzati, ha deciso di partecipare alle prossime elezioni delle RSU che si svolgeranno in tutte le scuole
A partire da domani e fino all’11 dicembre.
Com’ è noto i dirigenti scolastici non appartengono più al comparto scuola e con l’avvento dell’autonomia sono anche diventati titolari, per la parte pubblica, della contrattazione a livello di ciascuna scuola. Essi da tre anni stipulano dei veri e propri contratti con i rappresentanti sindacali dei lavoratori delle istituzioni scolastiche che dirigono e sono quindi, sotto questo profilo, assimilabili ai datori di lavoro.
Con una trovata dell’ultima ora, i presidi dell’ANP hanno modificato il proprio statuto associativo e hanno deciso di aprire il loro sindacato ad insegnanti che per un particolare rapporto di fiducia ottengono nelle scuole degli incarichi di collaborazione con il dirigente scolastico nonché i docenti paganti che stanno frequentando il corso di preparazione al concorso per dirigente organizzato dall’ANP.
In altri termini i dirigenti scolastici dell’ANP nominano i collaboratori, li promuovono sul campo “alte professionalità”con tanto di quota d’iscrizione e chiedono alle cosiddette alte professionalità di presentarsi quali candidati per le RSU, ossia per quell’organo con cui dovranno contrattare l’organizzazione delle risorse umane e la ripartizione delle risorse economiche.
Il fine di questa operazione è quello di conquistare rappresentatività anche nel comparto scuola, ottenere esoneri sindacali e soprattutto eleggere Rsu con le quali svolgere una contrattazione “addomesticata” superando la disposizione normativa che stabilisce un esplicito divieto di costituire “sindacati di comodo”(art.17 dello Statuto dei lavoratori).
Il deciso intervento della Gilda di Napoli ha ottenuto già un primo risultato: quello di costringere la locale sezione dell’ANP, sindacato non rappresentativo nel comparto scuola, a revocare precipitosamente per ben due volte il programmato piano di assemblee territoriali.
La Gilda di Napoli, a differenza di CGIL, CISL, UIL, SNALS, COBAS che nulla hanno fatto, ha mantenuto alto il livello di vigilanza, ha presentato atti di ricusazione delle liste ANP alle commissioni elettorali delle scuole dove il sindacato dei dirigenti scolastici ha presentato liste e dopo il ricorso al comitato dei garanti, presto su rivolgerà al giudice del lavoro territorialmente competente.

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Ombre nelle elezioni della RSU nelle scuole napoletane.

Liste Anp alle elezioni Rsu: la Gilda degli insegnanti di Napoli denuncia il basso tasso di democrazia nelle scuole dove sono state presentate liste ANP-ANQUAP-CIDA.

La Gilda degli insegnanti di Napoli denuncia agli organi di stampa e a tutti i docenti il basso livello di democrazia sindacale nelle scuole in cui sono state presentate liste ANP-ANQUAP-CIDA per l’ elezioni Rsu.
I motivi di tale pubblica condanna risiedono nella natura dei soggetti promotori delle suddette liste ossia dei dirigenti scolastici che hanno la rappresentanza legale delle scuole, sono titolari delle relazioni sindacali, gestiscono le risorse e il personale, rappresentano la Pubblica amministrazione datrice di lavoro in sede di contrattazione integrativa e sono quindi in posizione necessariamente dialettica con le RSU, organismo di rappresentanza unitaria del personale, soggetto necessario della contrattazione collettiva integrativa e titolare di diritti di informazione e di partecipazione.
I dirigenti scolastici dell’ANP piuttosto che abbassare ulteriormente il già scarso livello di democrazia sindacale esistente nelle scuole, creando sindacati di comodo e pretendendo rappresentatività in un comparto diverso da quello di appartenenza, farebbero meglio a riflettere sul fallimento della scuola dell’autonomia, cioè sul fallimento, in primis, della sfera gestionale e organizzativa degli istituti scolastici, nonché sul pessimo stato delle relazioni sindacali d’Istituto che hanno generato scarsa trasparenza, disparità, abusi di ogni genere, violazioni diffuse delle norme e dei contratti, disagi crescenti tra i lavoratori e contenziosi a non finire.
La GILDA di Napoli nel ribadire una netta contrarietà ai fini politico-sindacali e all’idea di scuola promossa dai dirigenti scolastici dell’ANP, basata su un’inaccettabile gerarchizzazione dei docenti con grave pericolo della libertà d’insegnamento, deplora in particolare gli insegnanti e quella parte di personale ATA (prevalentemente ex segretari, oggi DGSA) che hanno dato la disponibilità a candidarsi nelle liste dell’ANP-ANQUAP-CIDA. Tutto questo perché, nello svolgimento dei compiti istituzionali delle RSU, i rappresentanti sindacali eletti in queste liste si troverebbero come controparte i soggetti che li hanno candidati e ciò è in palese violazione delle norme sulle relazioni sindacali nel pubblico impiego, con un ipotizzabile aggiramento del divieto posto dall’art.17 della legge 300/1970 (Statuto dei lavoratori).Naturalmente anche gli altri sindacati(CGIL,CISL, UIL SNALS) che si trovano oggi , per altre ragioni, in questa medesima condizione di avere Dirigente scolastico e RSU appartenenti alla stessa sigla sindacale, contribuiscono a creare un vulnus di democrazia che farebbero bene a sanare presto. Bisogna forse supporre che sia questa la ragione per cui in questa faccenda nella nostra provincia non si sia sentita quasi per niente la loro voce?

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ELEZIONI RSU 9-10-11 DICEMBRE 2003. ECCO PERCHE’ VOTARE LE LISTE GILDA-UNAMS.

Da domani e a seguire nei giorni 10 e 11 del prossimo dicembre si svolgeranno nelle scuole della nostra provincia le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie: esse serviranno non solo ad eleggere i rappresentanti sindacali dei lavoratori nelle singole Istituzioni scolastiche, ma anche a determinare la rappresentatività dei vari sindacati del comparto, cioè la forza contrattuale che ogni Organizzazione sindacale avrà a livello nazionale nei prossimi tre anni. I Docenti sono chiamati a decidere se dare il loro consenso ai sindacati che hanno firmato gli ultimi contratti di lavoro, e accettare così la logica della “scuola- azienda” da essi praticata e difesa, oppure se esprimere il loro dissenso e la loro voglia di cambiamento, con una scelta diversa.Noi crediamo che la scuola non sia un’ azienda che offre “servizi” a “clienti”, ma una comunità educativa democratica, un’Istituzione dello Stato che ha il compito di formare cittadini preparati e responsabili. Crediamo che nella realizzazione di questo compito la professionalità degli insegnanti sia fondamentale e debba essere riconosciuta e valorizzata dal punto di vista normativo e retributivo.Noi crediamo che la scuola dello Stato non possa funzionare bene senza insegnanti sereni e motivati; e crediamo che per trovare serenità e motivazione gli insegnanti abbiano bisogno di una definizione chiara e realistica dei propri compiti istituzionali, di sicurezza, stabilità, libertà nell’esercizio della loro professione e rivalutazione della loro funzione sociale. Crediamo pure fermamente che non ci si possa rassegnare a subire passivamente la concezione aziendalistica ed esterofila della scuola a cui da anni si ispirano le politiche dei governi italiani e gli impianti dei contratti collettivi di lavoro, e a lasciar distruggere quanto di buono è rimasto della nostra tradizione scolastica, mortificare e svuotare di senso l’insegnamento. Ognuno di noi deve fare una scelta di campo: e decidere in quale scuola credere.Noi crediamo che i sindacati tradizionali CGIL CISL UIL SNALS siano ormai incapaci di interpretare le esigenze della scuola e dei docenti, e di tutelarli. Per questo circa 500 colleghi in 250 scuole di Napoli e provincia hanno deciso di candidarsi come R.S.U nelle liste GILDA-UNAMS. Il ruolo di Rappresentante Sindacale non è facile né comodo da interpretare. Anzi, talora può divenire assai ingrato. Essere R.S.U. non significa gestire un piccolo potere personale, per tutelare gli interessi propri o del proprio gruppo, per ottenere soldi, o privilegi , o per far carriera. Essere R.S.U. significa porsi al servizio di chi nella scuola lavora, e cercare, talora fra incomprensioni e difficoltà, spesso in solitudine, di difendere i diritti di tutti e di collaborare al buon funzionamento della scuola. Consapevole di questo, la Gilda di Napoli chiede di votare alle prossime elezioni l’Associazione professionale di docenti che unica, coerentemente, in tutte le sedi istituzionali, difende l’insegnamento e la scuola e si batte da anni per

1) una scuola dello Stato, laica, democratica, gratuita e aperta a tutti;
2) la difesa della dignità e libertà dell’insegnamento;
3) le aree contrattuali specifiche per docenti ed a.t.a;
4) l’incremento reale delle retribuzioni e l’indennità di funzione docente;
5) il ridimensionamento delle attività aggiuntive e la rivalutazione del lavoro d’aula;
6) la semplificazione normativa e la certezza del diritto;
7) le immissioni in ruolo e la fine del precariato.

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Nelle scuole dove non è presente una lista GILDA-UNAMS, i docenti si astengano dal voto!!

Le elezioni delle RSU servono anche a misurare la rappresentatività di un sindacato, infatti la rappresentatività si misura sia con le iscrizioni per delega al sindacato sia con i voti validamente espressi nelle elezione delle RSU, previste a partire da domani 9.12.2003.

Se i docenti napoletani hanno la possibilità di rafforzare la rappresentatività della Gilda degli insegnanti, ora già rappresentativa, votando e facendo votare le liste GILDA-UNAMS avranno anche la possibilità di ridimensionare la rappresentatività dei sindacati firmatari di contratto CGIL, CISL, UIL, SNALS, nonché di impedire che il sindacato giallo, sponsorizzato dai dirigenti scolastici, ANP/ANQUAP/CIDA (nelle cui liste si sono arruolati in massa, segretari, applicati e bidelli) acquisisca una rappresentatività sindacale nel comparto scuola.

In che modo? Non andando a votare nelle scuole dove nessun docente si è candidato nelle liste GILDA-UNAMS. In queste scuole basta che non votino il 50%+1 degli aventi diritto al voto, così le elezioni non saranno valide e dovranno essere ripetute tra trenta giorni, ma in questo caso le elezioni suppletive non saranno valide per CGIL,CISL,UIL,SNALS eANP .

In tal modo si potranno raggiungere i seguenti obiettivi:

1. ridimensionare la rappresentatività e la tracotanza dei sindacati (CGIL,CISL, UIL, SNALS) firmatari di contratti, sempre in perdita per i docenti;
2. esprimere un forte dissenso verso una politica sindacale che ha ridotto via via il lavoro del docente a un lavoro di livello impiegatizio, sottopagato soprattutto se paragonato alle retribuzioni degli insegnanti delle altre nazioni europee;
3. si voterà a gennaio per essere sicuri che i voti vadano solo alle persone che si deciderà di eleggere e non anche alle liste in cui purtroppo si sono candidate, insomma sarà un voto alla o al collega e non anche per la rappresentatività di un sindacato che non è rappresentativo e oppure stimato dagli insegnanti;
4. si protesterà contro un meccanismo perverso che pretende di misurare la rappresentatività nazionale di un sindacato con una competizione elettorale organizzata a livello di singola istituzione scolastica, come se un grande partito nazionale per misurare il suo livello di rappresentatività nel Paese si sottoponesse ad un’elezione a livello circoscrizionale e non a livello nazionale;
5. si sconfiggerà infine il pericolo del sindacalismo giallo, un ignobile tentativo che i dirigenti scolastici hanno escogitato e con cui , attraverso lo specchietto delle allodole delle “alte professionalità”, pensano di poter governare indisturbati le “loro” scuole, racimolare un po’ di esoneri ed essere presenti per contare al tavolo del contratto scuola, in modo tale che a decidere del futuro lavorativo degli insegnanti oltre a essere i dirigenti scolastici dei sindacati confederali e dello Snals lo sia anche il preside Rembaldo, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi.

Napoli, 9.12.2003

Il Coordinatore Provinciale Gilda
Prof. Libero Tassella