L’incontro del 19 ottobre tra Ministro e sindacati ha segnato una svolta decisiva sulla finanziaria, in particolare sull’art. 13.

Al tavolo il Ministro si è presentato con un articolato completamente riscritto: ben poco del vecchio impianto è rimasto.

Accolte in sostanza tutte le richieste di modifica che erano state avanzate in sede di tavolo tecnico da Gilda, Snals, Cisl, Uil, Cgil.

L’atteggiamento unitario dei sindacati della scuola, che per una volta hanno saputo mettere da parte le divisioni interne, è stato determinante per conseguire un risultato importante per la categoria.

La GILDA degli Insegnanti è consapevole che si tratta solo di una battuta di arresto di una strategia di governo della scuola dai tratti quanto mai preoccupanti.

Resta altissimo il livello di allarme e di attenzione nella nostra Associazione e fra i docenti, soprattutto nella prospettiva dell’iter parlamentare della finanziaria e dell’emanazione dei decreti di attuazione che saranno delegati al ministro.

Ecco in sintesi ciò che è stato modificato:

1. reimpiego di tutti i risparmi che si conseguono nella scuola per la valorizzazione del personale docente;
2. eliminazione dell'obbligo d’insegnamento fino a 24 ore settimanali nel rispetto delle regole contrattuali vigenti in materia di orario di servizio;
3. eliminazione dell'obbligo per i docenti ad una prestazione di insegnamento non inferiore alle 18 ore;
4. accettazione volontaria delle frazioni orarie (spezzoni);
5. introduzione di ulteriori criteri e parametri per la determinazione degli organici. Si dovrà tener conto, oltre che del numero degli alunni, “delle caratteristiche e delle entità orarie dei curricoli obbligatori relativi ad ogni ordine e grado di scuola, nonché nel rispetto di criteri e di priorità che tengano conto della specificità dei diversi contesti territoriali, delle condizioni di funzionamento delle singole istituzioni e della necessità di garantire interventi a sostegno degli alunni in particolari situazioni”
6. riduzione da 30 a 15 giorni del periodo di assenza per la nomina dei supplenti;
7. esclusione della scuola materna ed elementare dalle modifiche sulla normativa per le supplenze;
8. mantenimento dell’insegnamento della lingua straniera nella scuola elementare

Non sono stati sciolti i nodi relativi alle risorse necessarie alla copertura delle esigenze del prossimo contratto, sia per quanto riguarda il differenziale tra inflazione programmata e inflazione reale, sia per l’adeguamento delle retribuzioni ai parametri europei.

Inoltre risulta non acquisito il ritiro o il radicale ripensamento del comma 7, relativo alla composizione delle commissioni per l’esame di stato, a cui la Gilda assegna un particolare valore.

In questa fase la Gilda non può non sottolineare con disappunto la volontà politica di privilegiare il ruolo e la funzione dei dirigenti scolastici, per i quali sono state reperite, anche nell’attuale difficile contingenza economica, risorse fresche coniugate, nella definizione del contratto, ad una contestuale diminuzione dell’orario di servizio.

GILDA DEGLI INSEGNANTI