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UNICOBAS SU ORDINE DOCENTI
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Unicobas
1. UNICOBAS SU ORDINE DOCENTI
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MOZIONE SULL’ORDINE DEI DOCENTI
APPROVATA DALL’ASSEMBLEA NAZIONALE
DELL’UNICOBAS SCUOLA
(14.10.2001 - 127 voti a favore, 15 contrari e 42 astenuti)

L’Unicobas esprime gradimento per la costituzione di un Ordine dei Docenti, inteso come strumento di autotutela e salvaguardia della funzione docente, in assenza del quale la categoria degli insegnanti rimarrebbe l’unica realtà professionale priva di vera identità e vero stato giuridico.
L’Ordine dei Docenti per il quale si batte l’Unicobas, dovrà avere caratteristiche di trasparenza, autogoverno e di indirizzo compatibili con la visione professionale espressa sinora sindacalmente nelle lotte autogestite degli insegnanti, a garanzia della duplice libertà posta alla base della funzione: di insegnamento e di apprendimento. In un’ottica non chiusa e corporativa, ma nel rispetto irrinunciabile dei ruoli e fra i ruoli storicamente determinatisi all’interno del mondo della Scuola. A garanzia della qualità della Scuola e della sua dimensione di comunità educante ed autoeducante, nell’accezione più ampia del termine, che implica il riconoscimento dell’autonomia di ricerca e non la ridutio a platea di mera trasmissione dei saperi. A garanzia, altresì, di strumenti di formazione di base adeguati alla determinazione di un corpo docente all’altezza della propria funzione. A garanzia di un rinnovato rispetto, di una ritrovata dignità e di un nuovo, più consono, ruolo e di una nuova e più consona “centralità sociale” del corpo docente stesso, nell’ambito di un codice deontologico espresso e determinato dall’interno della professione, senza improprie intromissioni esterne a carattere burocratico-ministeriale o comunque determinate da corpi estranei al corpo docente. Per gli stessi motivi, l’Ordine dei Docenti dovrà essere costituito e gestito nel massimo della democrazia, distinguendosi nel panorama delle realtà di matrice professionale per un legame stretto con gli aderenti e per apertura alla società civile, con la quale dovrà mantenersi un interscambio costante e corretto, senza tema di alcun vulnus di “lesa maestà” ma, parallelamente, nell’ambito del necessario assoluto rispetto dell’autonomia dell’ambito professionale docente a carattere metodologico-didattico.
L’Unicobas ritiene che anche l’ambito contrattuale specifico di un’istituzione ove la funzione docente è prioritaria debba venire riconosciuto istituzionalmente al di fuori di regole e contenitori che non le sono proprie. Pertanto si indica la strada maestra dell’uscita dell’intero comparto Scuola dal Pubblico Impiego, ove domina la funzione impiegatizia. Ogni contratto “separato” che non comporti la creazione di un nuovo comparto contrattuale analogo a quello universitario (ove la funzione docente s’esprime secondo analoga tradizione), poiché ancora interno al Pubblico Impiego, sarebbe condizione del tutto insoddisfacente, determinando un ulteriore e definitivo schiacciamento della docenza su regole e scenari che non le sono affatto consoni. Regole da “servizio”, come il deprecato abbattimento del ruolo e la privatizzazione del rapporto di lavoro, regole “aziendalistiche” come quelle contrabbandate da una falsa “Autonomia” che ha svilito Organi Collegiali e competenze professionali ed introdotta la figura del “Dirigente”, imposte a seguito del DL 29/93, nulla hanno a che fare con l’Istituzione Scuola, così definita, peraltro, in ambito costituzionale. Viene rifiutata ogni soluzione fittizia, temporanea o edulcorata ed auspicato uno scenario contrattuale senza cesure corporative fra gli insegnanti e le altre figure operanti nell’Istituzione, ove venga garantita equa considerazione (retributivamente rivalutata a livello europeo) a tutti quanti sono attivi nella Scuola, secondo il pieno riconoscimento del ruolo svolto, ove ai docenti venga riconosciuta la giusta considerazione economica e normativa che si deve a professionisti esercitanti una funzione atipica affatto confondibile con altre.
La Scuola, e segnatamente la Scuola Pubblica, ha prerogative che devono essere salvaguardate sia dagli interessi privati e di parte (datoriali e politici) che dalla cosiddetta “ragion di stato”, pena lo scadimento e la “messa a servizio” delle assi centrali sulle quali s’incardinano libertà d’insegnamento e libertà di apprendimento (la prima posta a garanzia della seconda). Altrettanto dannosa sarebbe l’imposizione di regole soggiacenti ai particolarismi ed ai localismi di un malinteso “federalismo” che prevedesse la regionalizzazione dell’istruzione e dei suoi ruoli.
L’Unicobas, affatto derogando dalle sue prerogative sindacali e dalle rivendicazioni che lo contraddistinguono, si impegna quindi, in sinergia con l’Associazione professionale “l’AltrascuolA”, nella battaglia per conseguire tale obiettivo. A tal fine il sindacato inaugura un grande dibattito in categoria per la definizione degli strumenti e dei dispositivi giuridici e statutari dell’Ordine e fornisce mandato esplorativo e di studio ad una Commissione nominata direttamente in sede di Assemblea Nazionale.
(mozione d’Errico)

* Membri della Commissione sull’Ordine dei Docenti e materie trattate: Coordinatrice: prof.ssa Romilda Scaldaferri (333 8618170). La Commissione sta studiando i seguenti temi, direttamente o indirettamente connessi alle problematiche inerenti alla costituzione di un Ordine Professionale dei Docenti: legislazione attuativa e paralleli con l’ordine forense (a cura del prof. Rapisarda); iniziative di promozione del dibattito e di lavoro comune con l’Associazione “l’AltrascuolA” (a cura della prof.ssa Maria Grazia Argiolas); valutazione ed autovalutazione (a cura del prof. Marafini); legislazione attuativa, paralleli con l’ordine dei medici ed iniziative di promozione del dibattito e di lavoro comune con l’Associazione “l’AltrascuolA” (a cura del prof. Lonza); formazione di base dei docenti (a cura del prof. d'Errico); altri ordini dei docenti nel mondo e paralleli con l’ordine dei giornalisti (a cura del prof. De Ficchy); figure collegate alla funzione docente (a cura del prof. Monaldi); libertà di insegnamento (a cura del prof. De Cesare); codice deontologico della funzione docente (a cura delle prof.sse Scaldaferri e Migali); libertà di apprendimento, valutazione ed autovalutazione (a cura del prof. Rossi).

Date: 04 Oct, 2001 on 02:30
Andruccioli
2. Re:UNICOBAS SU ORDINE DOCENTI
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Era ora! Solo così possiamo evitare "valutazioni" dei dirigenti e dell'uomo della strada, nonché codici deontologici redatti ed imposti dal grigio mondo ministerial sindacale.
Andruccioli
Date: 04 Oct, 2001 on 19:41
ADI
3. Re:UNICOBAS SU ORDINE DOCENTI
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L'ADi esprime soddisfazione per le convergenze che si stanno determinando su una materia, quella dell'Ordine professionale degli insegnanti, sulla quale da tre anni è impegnata a produrre iniziative, approfondimenti e confronti internazionali. Tutta la nostra elaborazione al riguardo è contenuta nei due libri pubblicati dalla casa editrice Erickson in collaborazione con l'ADi,precisamente "Professionalità e codice deontologico degli insegnanti" e il recentissimo "Insegnanti professionisti", nel quale si riportano in appendice esempi di ordini professionali degli insegnanti di altri Paesi, così come nel primo si riportavano i codici deontologici adottati in altre nazioni.
E' nostra assoluta convinzione che il codice deontologico, così come gli standard professionali e la tenuta dell'Albo, debbano essere compito esclusivo di questo nuovo organismo AUTONOMO della docenza. Un codice che fosse emanato a livello ministeriale o tramite accordi sindacali non sarebbe un codice deontologico, bensi una normativa disciplinare.
In conclusione, al di là delle divisioni anche profonde che sono esistite ed esistono fra la nostra Associazione e altre Organizzazioni, su questo terreno ci sarà tutto il nostro impegno per ricercare convergenze e comuni soluzioni.
ADi 4 ottobre 2001
Date: 04 Oct, 2001 on 21:50
Unicobas
4. Re:UNICOBAS SU ORDINE DOCENTI
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Ringraziamo l'ADi, anche a nome dei nostri iscritti, per l'impegno dimostrato in questi anni per conseguire obiettivi utili e condivisi. Oggi più che mai v'è necessità di ampie convergenze (anziché, come accaduto in passato, di "ampie divergenze"), relativamente alla battaglia per una causa giusta, trasversale, indifferibile e (finalmente) sempre più realizzabile. Ampia disponibilità da ambo le parti quindi.
Unicobas
Date: 04 Oct, 2001 on 22:31
Salvatore Indelicato
5. I PRESIDI SOSTERRANNO L'ORDINE DOCENTI
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I presidi sosterranno con convinzione e forza l’iniziativa politica intrapresa con determinazione da alcune associazioni professionali e sindacali dei docenti di costituire un ordine professionale con proprio codice deontologico e organismi di tutela e rappresentanza, sul tipo di quelli già esistenti in molti paesi dell’OCSE.
La professionalità docente ne guadagnerà in prestigio e ruolo; l’autonomia delle scuole-imprese erogatrici di servizi di istruzione e formazione troverà piena esplicazione della sua mission, con la garanzia del raggiungimento degli obiettivi prefissati dal POF, dalla presenza di un preside-manager investito di nuove responsabilità di risultato, nell’ottica della valorizzazione della dirigenza di cui al D.L\vo n.59.
La libertà dell’apprendimento coniugata con la libertà di insegnamento può trovare un punto di equilibrio più avanzato rispetto alla logica del passato, legata alla visione impiegatizia e burocratica del docente.
La valutazione della prestazione professionale seguirà logiche moderne all’interno di un sistema integrato pubblico-privato di un mercato-formativo, dove domanda di istruzione e offerta di servizi saranno più flessibili e legate alle reali esigenze dell’utenza.
L’ANP, l’associazione rappresentativa dei dirigenti scolastici, nell’ultimo congresso ha incluso nelle sue tesi che “ L'effettiva tutela del ruolo professionale dei docenti e della loro dignità anche retributiva non può che passare tramite una revisione profonda della loro posizione contrattuale. La strenua difesa, finora attuata, di un unico "comparto scuola" (che comprende docenti, ausiliari, impiegati, ma anche quadri qualificati come i direttori dei servizi generali ed amministrativi e - fino a ieri - anche i dirigenti delle scuole) finisce con il concentrare l'attenzione e le tutele sugli aspetti "comuni", cioè su quelli che meno hanno a che vedere con le specificità professionali. L'identità culturale e di ruolo degli insegnanti e dei quadri amministrativi ne esce indebolita e confusa ed altrettanto si trova priva di strumenti per crescere ed affermarsi l’esigenza di una deontologia forte di entrambe le categorie. Occorre promuovere, mediante opportuno impulso all'azione della Funzione Pubblica, la costituzione di un'area contrattuale separata per i docenti e di un'altra per i quadri (i funzionari direttivi), con conseguente rideterminazione degli ambiti di rappresentatività contrattuale interni a ciascuna di esse.” La battaglia questa volta può essere vinta.
Salvatore indelicato, preside
Date: 04 Oct, 2001 on 22:59
Unicobas
6. Re:UNICOBAS SU ORDINE DOCENTI
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Si, la battaglia adesso può effettivamente essere vinta. Ma occorre da un lato liberarsi delle ambiguità para-operaistiche ed ancora di retaggio confederale dei Cobas (che non vogliono la creazione di un ordine professionale, perche sarebbe "coprorativo", mentre non si sono mai stracciati le vesti di fronte alla creazione dell'ordine delle ostetriche - con tutto il rispetto, naturalmente, per queste ultime) e dall'altro da una visione morattiano-gildiana che guarda al dito di un contratto separato senza accorgersi (o, nel caso del Ministro, accorgendosi benissimo) che nulla cambierà sino a che NON SI USCIRA' COME COMPARTO DAL PUBBLICO IMPIEGO! Per questo non concorsiamo sul richiamo al DL 29/93 ed ai suoi derivati (DL 80 etc.) con la logica di una Scuola aziendalizzata che abbisogna di "manager" e di controlli sul tipo di quelli relativi ai "servizi". Questo, perchè tutto ciò esprime ancora l'impiegatizzazione dei docenti (il DL 29 è quello che ha eliminato gli scatti di anzianità, ma solo alle categorie rimaste nel pubblico impiego) ed una logica che non rende giustizia di una scuola che deve essere considerata come Istituzione (secondo il disposto costituzionale) e non come servizio. Del resto che ce ne faremmo di un contratto separato che mantenesse (come sarebbe) l'eliminazione del ruolo? La privatizzazione del rapporto di lavoro è stata disposta, solo per i dipendenti pubblici, secondo un'ottica con la quale la Scuola non ha niente a che fare. Infatti l'Università è rimasta fuori da questo gioco perverso: così dovrà essere per la Scuola. Libertà di insegnamento e libertà di apprendimento NON POSSONO ESSERE MESSE A SERVIZIO! I controlli, il codice deontologico, devono venire stabiliti ALL'INTERNO DELLA PROFESSIONE, come avviene per tutti i professionisti (gli avvocati non vengono certo "valutati" dai magistrati, né i giornalisti dal Ministro degli Interni). Se non sarà così, non avremo ottenuto nulla...magari i dirigenti avrenno ottenuto la soddisfazione (sic!) di valutare i docenti! Senza la creazione di un ordine professionale che determini il codice deontologico e l'uscita del comparto scuola dal pubblico impiego, resteremo degli impiegati. Le 2 cose sono strettamente collegate. Non si può parlare di ordine se si vuole che i docenti rimangano sotto i diktat del DL 29/93.
Cordiali saluti
Unicobas
Date: 05 Oct, 2001 on 23:11
Francesco
7. Re:UNICOBAS SU ORDINE DOCENTI
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UNICOBAS-ADI-ANP .... ma che bella compagnia di reazionari!
Date: 06 Oct, 2001 on 10:09
Claudio Galatolo
8. Re:UNICOBAS SU ORDINE DOCENTI
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Non tutti gli unicobas sono d'accordo con l'ordine dei docenti: la federazione livornese dell'Unicobas scuola che raccoglie circa 200 iscritti è in totale disaccordo. Altre provincie si stanno muovendo per esprimere il loro disaccordo.
Per comprendere le nostre motivazioni leggete la mozione presentata dalla federazione di Livorno all'ultimo esecutivo nazionale sul sito www.unicobaslivorno.it

Claudio Galatolo
segretario regionale Toscano

Date: 07 Oct, 2001 on 00:07
Unicobas
9. Re:UNICOBAS SU ORDINE DOCENTI
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1) Per l'intervento n.° 6: I reazionari sono coloro che, non avendo argomenti, si oppongono strenuamente ad ogni cambiamento con insulti, calunnie e demonizzazioni (e non meritano generalmente altra risposta...)
2) Per l'intervento n.°7: Come Claudio Galatolo sa benissimo, se è vero che la Federazione di Livorno (200 iscritti contro le migliaia del sindacato) è contraria all'ordine, è altresì vero che l'Assemblea Nazionale dell'Unicobas scuola si è espressa in merito ed ha deliberato. La Federazione di Livorno ha quindi tutto il diritto di dissentire, ma dovrebbe comunque ricordare, per onestà intellettuale, qual è la posizione del sindacato. Questo occorreva chiarire affinché non si incorresse nella confusione di presentare la cosa come ancora indefinita e con chissà quali problemi alle spalle. In quanto al merito delle posizioni espresse, chi leggerà l'intervento della Federazione Livornese, potrà leggere anche gli altri, rappresentativi della stragrande maggioranza del sindacato, che si motivano le posizione espresse favorevolmente, nonché il risultato del sondaggio presente sul sito Unicobas, correttamente organizzato in modo da registrare un solo voto per utente.
Unicobas
Date: 07 Oct, 2001 on 03:32
Grandinetti
10. Re:UNICOBAS SU ORDINE DOCENTI
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Basta con i complessi verso gli operai! Avanti per la professionalità: non facciamoci dare ordini da nessuno!
Luca Grandinetti (Viterbo)
Date: 08 Oct, 2001 on 02:25
UNICOBAS SU ORDINE DOCENTI
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