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ANP: Comunicato 22 settembre 2001
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1. ANP: Comunicato 22 settembre 2001
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Un contratto da disdire o un contratto da fare?

I sindacati del comparto scuola hanno diramato il 20 settembre scorso un comunicato in cui indicano la data del 16 ottobre come quella dello sciopero per il contratto dei dirigenti delle scuole. In realtà, non si tratta di una proclamazione di sciopero, ma di un espediente per riaprire il tavolo della trattativa entro il 30 settembre, "termine fissato per la disdetta del contratto di lavoro per il suo rinnovo" (sic). Un espediente che, sfruttando la legittima collera della categoria, cerca di convogliarla verso un obiettivo inconsistente, se non addirittura dannoso. E infatti:

non viene indicato alcun obiettivo contrattuale, se non il contratto stesso. Alle condizioni, è ovvio, di maggio, su cui la trattativa si era incagliata;


la data del 30 settembre viene motivata con la scadenza del termine per la disdetta. Disdetta di che, visto che un contratto non esiste? O si pretende di chiamare i dirigenti allo sciopero per ottenere la firma immediata di un pessimo contratto, al solo scopo di poterlo disdire subito dopo? Se è un contratto di cui vergognarsi - tanto da rinnegarlo cinque minuti dopo averlo firmato - non sarebbe meglio non sottoscriverlo? Non sarebbe più credibile e più opportuno - come da sempre fa l'Anp - impegnarsi per ottenere da subito un buon contratto, rispetto al quale il successivo potrebbe essere solo di miglioramento e non di riparazione dei guasti?


che poi al 30 settembre si possa disdire il contratto non risponde al vero. Se anche, per un'ipotesi che nessuno può prendere sul serio, a quella data si raggiungesse un'intesa, prima della sigla definitiva passerebbero alcuni mesi, per i vari adempimenti previsti dalla norma. Dov'è allora l'urgenza di chiudere a qualunque costo? solo per costringere la categoria a rinunciare alla lotta per condizioni migliori?


Resta poi da verificare la credibilità di chi - evocando futuri scioperi - cerca oggi di accreditarsi come difensore dei dirigenti delle scuole. Se la memoria non ci inganna - come sicuramente non inganna i colleghi - si tratta degli stessi soggetti che:


hanno firmato pochi mesi fa un contratto in cui limitavano a due i collaboratori diretti del dirigente, in spregio di ogni esigenza di buon funzionamento delle scuole;


sono insorti, poche settimane fa, contro la nomina dei supplenti annuali da parte dei capi di istituto, avanzando insinuazioni pesantemente diffamatorie circa asseriti rischi di clientelismi ed illegittimità;


hanno minacciato di travolgere le nomine effettuate dai dirigenti sotto "valanghe di ricorsi" e si sono attivati in ogni modo per promuoverli e sostenerli;


hanno (almeno uno di loro) emanato, solo tre giorni fa, un documento ufficiale in cui indicano le RSU e la contrattazione di istituto come strumenti di lotta politica generale contro la "svolta autoritaria ed aziendalistica" e si sono impegnati a "sostenerne la vertenzialità", individuando implicitamente i dirigenti delle scuole come il nemico da combattere.


Vogliono adesso farci credere di avere a cuore gli interessi contrattuali della categoria? o non vogliono piuttosto sospingerla ancora una volta in un vicolo cieco, utilizzando per giunta la sua stessa legittima rabbia? Tutti sappiamo che tra la scadenza di un contratto e la sottoscrizione del successivo passano molti mesi. Chi pretende la mobilitazione per chiudere, come che sia, un cattivo accordo persegue nei fatti lo scopo di far accettare condizioni svantaggiose, senza che sia poi possibile rimetterle in discussione almeno per un paio d'anni. In questo senso, ed al di là delle parole utilizzate, il comunicato che preannuncia lo sciopero costituisce una mistificazione politica e sindacale.
La differenza fra chi chiede di firmare un contratto al solo scopo di disdirlo e l'Anp è semplice: noi chiediamo di fare, nel tempo strettamente necessario, un buon contratto per poterlo gestire con le sue naturali scadenze e per migliorarlo al prossimo appuntamento. In questa direzione continuiamo a lavorare concretamente e senza clamori, come abbiamo sempre fatto, senza escludere per il futuro alcuna legittima iniziativa a sostegno delle nostre richieste e degli interessi reali dei dirigenti.


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Date: 22 Sep, 2001 on 17:03
Salvarani Lauro
2. Re:ANP: Comunicato. Si sono bevuti il cervello
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La lettura di questo comunicato mi porta ad un'unica considerazione: l'ANP si è bevuta il cervello.
Dopo aver mercanteggiato in tutti i modi con il Governo e aver fatto aspettare i capi d'istituto adesso vorrebbe che anche gli altri stessero fermi.
Hanno un'idea talmente autoritaria che il sindacato migliore è il loro e gli altri sono tutti dei venduti.
Addirittura, dire che le supplenze erano meglio fatte con scuole polo significa sfiduciare i Dirigenti. Meno male che nessuno cade nel giochetto visto che il 98% delle province ha scelto una modalità diversa da quella indicatav da ANP.
Che poi contrattare sia contro la logica aziendale non è un messaggio contro i Dirigenti, almeno quei tanti che continuano ad essere democratici, ma contro l'imprenditrice Moratti.
Insomma, cara ANP, porta pazienza se esistono anche altri sindacati che si muovono mentre tu stai ferma.
Sembri un Napoleone un po' stanco. Certo dopo la botta che hai preso con i tuoi proclami inascoltati sulle supplenze capisco che non è facile riaversi.
Ma allora stai zitta.
Date: 22 Sep, 2001 on 19:22
Morri
3. Re:ANP: settembre sta finendo e l'anp pure
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Tale Quintavalla in un suo personale sito a favore dell'anp,commovente esempio di talebani, fiducioso, concluse le elezioni poltiche, dava per imminenti gli aumenti anp, poi scrisse che sarebbero arrivati sicuramente ad agosto, poi a settembre ed ora a settembre-ottobre. Cambia la data ma resta l'incrollabile fede nell'anp e nella Valentina Aprea.
L'anp poi sulle supplenze dimostra una faccia di bronzo infinita.
Ha contrastato le scuole Polo e poi le ha subite, voleva nominare senza rispettare le graduatorie e proponendo ai dirigenti prerogative che non ha neppure il Presidente della Repubblica.Forse ha ragione il post di prima:
il loro nome è Associaizione presidi Napoleonici.
il dato che il napoleonico Rembaldo non ha ancora realizzato è
che se a settembre non c'è il contratto LUI, bloccando il vecchio contratto per fare un favore al Polo e per motivi elettorali, ha fatto un danno a tutti i dirigenti scolastici italiani.
Aspettiamo il fiducioso intervento di Indelicato da Catania a favore dell'anp.
Vorremmo una piccola autocritica da Reginaldo Palermo che già da luglio dava per ottenuti gli aumenti totali dei dirigenti.
Finirà come aveva proposta il vecchio governo: aumenti di venti milioni ed il resto nella prossima finanziaria.
Peggio: si perderà un anno e basta.
Che pirla!!!!
Date: 23 Sep, 2001 on 07:44
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4. CGIL: Comunicato 24 settembre 2001
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COMUNICATO CGIL IN RISPOSTA ALLA NOTA ANP SUL PREANNUNCIO DI SCIOPERO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

La nota dell’ANP-CIDA, datata 22 settembre e apparsa nel sito di quel Sindacato, sul preannuncio di sciopero per il 16 ottobre fatto da CGIL CISL UIL Scuola e SNALS contiene giudizi politici errati e fuorvianti che meritano qualche necessaria puntualizzazione.

Il preannuncio di sciopero ha come obiettivo, come è evidente a chiunque, quello di riaprire le trattative entro il 30 settembre; in caso contrario lo sciopero del 16 ottobre sarà inevitabile.

La data del 30 settembre ha un valore emblematico, di evidenziazione di un paradosso, e cioè che un Contratto che si sarebbe dovuto disdire il 30 settembre ancora è da chiudere.

La questione vera è la seguente: noi vogliamo la riapertura immediata della trattativa, in quanto unica sede per la concreta verifica delle condizioni per la sottoscrizione del Contratto; l’Anp no, perché è condannata – se non vuole contraddire se stessa – ad attendere risorse con la Finanziaria del 2002, disponibili ed esigibili solo a partire dal gennaio prossimo.

Dunque, lo scopo, per noi, è quello di riavviare il negoziato mettendo fine al balletto di cifre e alle voci esclusivamente giornalistiche e di salotto che hanno francamente stancato la categoria, l’unica del Pubblico Impiego senza tutele contrattuali e senza benefici economici dal settembre 2000.

Il comportamento tenuto da CGIL CISL UIL Scuola e SNALS nella fase delle nomine delle supplenze annuali ha avuto il segno della saggezza, come è stato ampiamente provato dalle Conferenze di servizio di inizio settembre: i Dirigenti Scolastici hanno approvato sia la linea di tutela dei diritti dei docenti sia la linea di tutela degli stessi Dirigenti Scolastici, mandati improvvidamente allo sbaraglio da chi dava indicazioni, addirittura sostituendosi alla stessa Amministrazione, di violare le Leggi dello Stato e di introdurre criteri di nomina che avrebbero scardinato l’obiettività delle assunzioni per graduatoria.

La CGIL Scuola crede infine nelle relazioni sindacali a livello di scuola e ritiene che le Rsu vanno fatte vivere come risorsa per la scuola e non come nemici da combattere o come ostacoli all’esercizio della Dirigenza, come tende a fare l’Anp.

La CGIL Scuola ritiene di essere nel giusto chiamando alla mobilitazione la categoria, rifiuta qualsiasi dietrologica interpretazione che ha solo il tratto dell’ attendismo, proprio di chi per un "domani migliore" aspetta con fiducia che la controparte, innaturalmente per un Sindacato, lo sostenga.

La CGIL Scuola chiama i Dirigenti Scolastici a sostenere l’iniziativa di CGIL CISL UIL scuola e SNALS perché sia chiuso il Contratto alle condizioni migliori possibili - condizioni che potranno essere esperite solo se si riapre il tavolo di trattativa - e perché si creino le premesse di stanziamento in Finanziaria, necessarie alla piena equiparazione economica alle altre Dirigenze dello Stato, come più volte si sono impegnate a fare le forze governative della passata e della recente coalizione.


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5. CISL: Comunicato 24 settembre 2001
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CISL SCUOLA IN RISPOSTA ALLA NOTA ANP SUL PREANNUNCIO DI SCIOPERO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI


La nota dell’ANP-CIDA, datata 22 settembre e apparsa nel sito di quel Sindacato, sul preannuncio di sciopero per il 16 ottobre fatto da CGIL CISL UIL Scuola e SNALS contiene giudizi politici errati e fuorvianti che meritano qualche necessaria puntualizzazione.

Il preannuncio di sciopero ha come obiettivo, come è evidente a chiunque, quello di riaprire le trattative entro il 30 settembre; in caso contrario lo sciopero del 16 ottobre sarà inevitabile.

La data del 30 settembre ha un valore emblematico, di evidenziazione di un paradosso, e cioè che un Contratto che si sarebbe dovuto disdire il 30 settembre ancora è da chiudere.

La questione vera è la seguente: noi vogliamo la riapertura immediata della trattativa, in quanto unica sede per la concreta verifica delle condizioni per la sottoscrizione del Contratto; l’Anp no, perché è condannata – se non vuole contraddire se stessa – ad attendere risorse con la Finanziaria del 2002, disponibili ed esigibili solo a partire dal gennaio prossimo.

Dunque, lo scopo, per noi, è quello di riavviare il negoziato mettendo fine al balletto di cifre e alle voci esclusivamente giornalistiche e di salotto che hanno francamente stancato la categoria, l’unica del Pubblico Impiego senza tutele contrattuali e senza benefici economici dal settembre 2000.

Il comportamento tenuto da CGIL CISL UIL Scuola e SNALS nella fase delle nomine delle supplenze annuali ha avuto il segno della saggezza, come è stato ampiamente provato dalle Conferenze di servizio di inizio settembre: i Dirigenti Scolastici hanno approvato sia la linea di tutela dei diritti dei docenti sia la linea di tutela degli stessi Dirigenti Scolastici, mandati improvvidamente allo sbaraglio da chi dava indicazioni, addirittura sostituendosi alla stessa Amministrazione, di violare le Leggi dello Stato e di introdurre criteri di nomina che avrebbero scardinato l’obiettività delle assunzioni per graduatoria.

La CISL SCUOLA crede infine nelle relazioni sindacali a livello di scuola e ritiene che le Rsu vanno fatte vivere come risorsa per la scuola e non come nemici da combattere o come ostacoli all’esercizio della Dirigenza, come tende a fare l’Anp.

La CISL SCUOLA ritiene di essere nel giusto chiamando alla mobilitazione la categoria, rifiuta qualsiasi dietrologica interpretazione che ha solo il tratto dell’ attendismo, proprio di chi per un “domani migliore” aspetta con fiducia che la controparte, innaturalmente per un Sindacato, lo sostenga.

La CISL SCUOLA chiama i Dirigenti Scolastici a sostenere l’iniziativa di CGIL CISL UIL scuola e SNALS perché sia chiuso il Contratto alle condizioni migliori possibili - condizioni che potranno essere esperite solo se si riapre il tavolo di trattativa - e perché si creino le premesse di stanziamento in Finanziaria, necessarie alla piena equiparazione economica alle altre Dirigenze dello Stato, come più volte si sono impegnate a fare le forze governative della passata e della recente coalizione.


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Date: 25 Sep, 2001 on 08:58
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6. ANDIS: Comunicato 24 settembre 2001
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Il "contratto" tra i capponi di Renzo e l'Euro

Non avremmo proprio voluto trovarci in questa situazione!

Anche se era prevedibile, e lo avevamo puntualmente e ripetutamente previsto.

Settembre ha portato un nuovo anno scolastico con una somma di problemi ulteriormente più pesanti; la gestione delle scuole tocca livelli di assoluta complessità; i dirigenti scolastici sono sempre più esposti e gravati di compiti e responsabilità crescenti e il futuro è tutto da individuare perché mancano, o per lo meno non sono ancora chiarissimi, gli ulteriori tracciati che dovrebbero portare il percorso delle riforme scolastiche ad un punto di agibilità e stabilità credibile.

Uno dei tracciati ancora irresponsabilmente oscuro è il contratto dei dirigenti scolastici, e qui siamo prossimi ormai ad un varco che rischia di essere davvero senza ritorno.

Non abbiamo alcuna intenzione, almeno per il momento, di ripercorrere in maniera criticamente sistematica il viatico di una vicenda che non avrebbe certamente dovuto svolgersi come invece si sta svolgendo e che invece diventa, giorno dopo giorno, sempre più incontrollabile, grottesca e pericolosa.

La lettura storica della vicenda contratto andrà fatta, e la faremo, ma con calma, con obiettività, con attenzione e soprattutto dinanzi ai risultati che saranno raggiunti.

In questi giorni stiamo assistendo alle più svariate prese di posizione con toni, contenuti, valutazioni, artifici retorici ecc., ovviamente diversificati, ma che - ci sembra - mirano ad "interpretare" i fatti più secondo taluni interessi di bottega che non della categoria rappresentata.

E la cronaca dei fatti è tale da convincerci che siamo davvero al paradosso:

ci sono soggetti professionali di altissimo livello - visto che una legge li riconosce dirigenti dello Stato e affida loro il compito di garantire e gestire il servizio scolastico, che dal 1° settembre 2000 esercitano tutti i compiti istituzionali previsti, con annesse tutte le responsabilità in ordine ai risultati, eppure ancora non conoscono - perché non esistono - le norme che dovranno regolare il loro rapporto di lavoro, né percepiscono - perché per loro non ancora decisa - la retribuzione che spetta ai dirigenti dello stato;

ci sono state promesse, sollecitate in campagna elettorale, e sempre in campagna elettorale, generosamente elargite e definite, nella consistenza e nei tempi, ma non ancora mantenute;

ci sono stati lanci estivi di ballon d'essai da centosessantotto miliardi… di illusioni, almeno per ora;

non è stato emanato, nonostante le attese e le sollecitazioni di tutte le parti, alcun nuovo atto di indirizzo che potesse consentire la riapertura del tavolo negoziale;

è stato finalmente dichiarato da una parte (i Confederali e lo SNALS) uno sciopero della categoria che, pur se tardivo, ci sembra assolutamente opportuno, oltre che, da tempo, doveroso, ma lo stesso sciopero è contestato da un'altra parte (l'ANP);

ci sono circa diecimila dirigenti scolastici che sono stufi di questa inverosimile situazione, e che vogliono poter svolgere con serenità i compiti loro affidati, e non è possibile essere sereni se un atto rilevante quale il primo contratto di lavoro diventa una storia infinita.

La situazione è grave, e solo chi non ha contatti con i dirigenti scolastici e non comprende il loro profondo disagio, può indugiare ancora in schermaglie oratorie finalizzate alla demonizzazione di avversari veri o presunti e non al conseguimento di risultati concreti.

I capponi di Renzo, portati al sacrificio, non trovavano nulla di meglio, come strategia di difesa e di attacco, che beccarsi tra di loro.

Facciamo tesoro dei loro errori!

Non è possibile attendere oltre.

E' necessario agire e subito.

Il contratto va chiuso al più presto, ovviamente alle condizioni migliori, e quindi con l'equiparazione retributiva alla dirigenza dell'area 1, come del resto formalmente promesso da autorevoli rappresentanti dell'attuale maggioranza.

C'è però una valutazione che va fatta e che trascende anche i risultati che potranno essere raggiunti al tavolo contrattuale.

La delusione per il trattamento tuttora subito e le esasperazioni causate dalla evidente e forte conflittualità tra i soggetti sindacali che rappresentano i dirigenti scolastici, stanno creando pericolose e non tutte decifrabili frammentazioni nella categoria che appare stanca, frastornata e visceralmente "aggressiva" verso tutto e verso tutti.

Temiamo, e i segnali ci sono, che la situazione possa ulteriormente degenerare verso logiche di tipo anarcoide e di isolamento da sfiducia, sia verso il sistema, sia verso le organizzazioni sindacalmente rappresentative.

La riapertura della trattativa (perché vogliamo sperare che riapertura ci sia) ma soprattutto la sua conclusione (perché vogliamo sperare che la trattativa si riapra per concludersi) potrebbe addirittura complicare la situazione.

Nel maggio u.s. la discussione si interruppe con una sostanziale concordanza sulla parte normativa e con una netta divaricazione sulla parte economica che prevedeva, come a tutti noto, una disponibilità di 200 mld. lordi fissati in finanziaria, altre somme di non rilevantissima entità ricavabili da recuperi vari, ulteriori 40 mld. da decidere per quanto riguardava la loro utilizzazione e destinazione, un impegno del precedente Governo ad equiparare il trattamento economico dei dirigenti scolastici a quello dell'area 1.

Il nuovo atto di indirizzo, necessario per la ripresa del confronto, potrebbe consegnare al tavolo contrattuale, risorse decisamente più consistenti (ma al momento non ci sono segnali in tal senso) oppure lasciare le risorse esistenti con qualche interpretazione più puntuale sui quaranta miliardi e qualche ulteriore piccola "raschiatura di barile".

Entrambi gli scenari ipotizzati potrebbero inasprire ancora di più il clima se "i capponi" dovessero riprendere a beccarsi con maggiore intensità, senza alzare gli occhi e capire che le loro beccate andrebbero forse rivolte altrove.

Certo con risorse consistenti le cose potrebbero appianarsi meglio e più celermente.

Se comunque le cospicue risorse promesse non dovessero esserci… che fare?

Ulteriori attese non crediamo possano essere ancora tollerate.

Dobbiamo pretendere, allora, come prima cosa, magari anche attraverso un passaggio forte di protesta quale può essere lo sciopero, di "correre il rischio" della riapertura della contrattazione e pretendere con uguale forza che vengano mantenute le promesse fatte in campagna elettorale

Teniamo presente però che, pur con tutte le valutazioni politiche che dovranno essere fatte, l'ottimo può essere talora il peggior nemico del bene e che le storie infinite stancano e demotivano.

C'è una vicenda contrattuale (2000/2001) da chiudere e un'altra (2002/2005) da avviare… fino a quando vogliamo restare fermi nel limbo dell'attuale situazione?

I colleghi, lo ripeto sino all'esaurimento, sono stanchi e arrabbiati e ciò non aiuta né lo spirito professionale, né - e ciò è quello che maggiormente conta - la scuola.

Sono certo che alla stragrande maggioranza dei colleghi piacerebbe poter contare in Lire e non in Euro aumenti e arretrati… e questo non perché i dirigenti scolastici sono contro l'Europa… anzi, ma perché significherebbe che il contratto è stato finalmente siglato (e auspichiamo bene) prima del 31 dicembre 2001.

Armando Rossini


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Date: 25 Sep, 2001 on 09:03
Mirtea Minarelli
7. Re:ANP: Comunicato 22 settembre 2001
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Come Dirigente Scolastico iscritto alla CGIL Scuola, dopo aver letto la nota dell’Associazione Nazionale Presidi apparsa sul sito di questo Sindacato, datata 22 settembre, a proposito del preannuncio di sciopero dei Dirigenti Scolastici fatto da CGIL CISL UIL Scuola e SNALS sento la necessità di esporre alcune riflessioni.
In quella nota sono contenute affermazioni e analisi davvero poco convincenti e anzi a tratti contorte, tali da ingenerare confusione in un momento in cui vi è la necessità della massima chiarezza.
In verità la chiarezza la possono fare solo i fatti: ed è sicuramente un fatto importante aver preannunciato uno sciopero per il Contratto dei Dirigenti Scolastici, l’unica area lavorativa rimasta senza benefici economici e normativi in tutto il Pubblico Impiego.
Finora di sollecitazioni a riaprire le trattative, di lettere unitarie e non, di preannunci, di promesse ne ho viste fin troppe.
CGIL CISL UIL Scuola e SNALS, mi pare fuor di dubbio, vogliono riaprire il tavolo di confronto e non intendono più aspettare che le controparti interpongano altro tempo.
Sembra poco serio dire, come fa l’ANP, che si vuole aprire una trattativa “per firmare un contratto al solo scopo di disdirlo” entro il 30 settembre.
Così si finisce per mettere in ridicolo la serietà di un’azione sindacale che per la prima volta chiama allo sciopero i Dirigenti Scolastici in quanto tali, dopo l’acquisizione della Dirigenza; anche se, a onor del vero, i Dirigenti Scolastici hanno già partecipato a ben due scioperi generali insieme con gli altri lavoratori della scuola fra settembre e dicembre dell’anno scorso proprio per le risorse contrattuali. Solo che in quelle occasioni non erano da soli come lo sono oggi, perché sono i soli a non aver avuto una lira in tasca e sono rimasti i soli “ cirenei” dell’autonomia, senza le tutele contrattuali pur in presenza di incombenze, amministrative e non, sempre più onerose.
Quella data è solo un richiamo emblematico al fatto che un Contratto che doveva essere firmato da tempo già si troverebbe, se fosse stato sottoscritto, nelle condizioni, il 30 settembre, di essere disdetto e non la data entro cui chiudere il Contratto, cosa francamente non pensabile da nessuno.
L’obiettivo non è quello di chiudere entro settembre "un contratto di cui vergognarsi" per poi disdirlo, l'obiettivo è, intanto, quello di riaprire la trattativa: in quella sede si vanno a vedere le offerte del nuovo governo mettendo fine alle indiscrezioni giornalistiche, al balletto delle cifre, ai soldi freschi che ci sono e poi non ci sono, alla quantità di risorse da reperire in assestamento di bilancio, ....
L’Anp dice che il vero obiettivo deve essere quello di “ottenere da subito un buon contratto”. Mi pare che questo sia il vero obiettivo di CGIL CISL UIL e SNALS tanto che preannunciano uno sciopero se non si riapriranno le trattative.
E l’Anp che fa per ottenere un buon Contratto ? Attende che si ricongiungano i tempi del vecchio con i tempi del nuovo Contratto ? Non mi sembra, l’attendere, una buona cosa. Così non si ottiene né un “buon” Contratto, né lo si ottiene “da subito”.
Da questo punto di vista non mi sembra neppure logico sostenere che CGIL CISL UIL Scuola e SNALS vogliono chiudere “a qualunque costo, solo per costringere la categoria a rinunciare alla lotta per condizioni migliori”. Come possono essere accusati da chi non fa nulla, e nei fatti attende, di voler costringere la categoria a rinunciare alla lotta proprio quei Sindacati che chiamano alla lotta ? E’ una contraddizione non spiegabile logicamente. Come non è spiegabile logicamente dire che si vuole lottare per condizioni migliori, ma poi non si fa nulla. Che aspetta l’Anp a lottare per condizioni migliori ? E poi, migliori di che, se non ci si siede al tavolo e non si va a vedere quali sono queste condizioni?
La cosa migliore non è forse quella di riaprire il negoziato, incamerare le eventuali e promesse nuove risorse, chiudere e ottenere in Finanziaria le risorse mancanti per la piena equiparazione alle altre Dirigenze ? Possibile che non si veda il pericolo di non chiudere il vecchio Contratto e di dover riaprire il nuovo in condizioni peggiori perché già il Governo preannuncia tagli alle spese correnti (vedi risorse per il personale) e magari qualcuno scoprirà “che non si possono dare tanti soldi tutti in una volta ad una categoria”?
Secondo l'Anp lo scopo dei Sindacati Confederali e dello Snals sarebbe quello di far lottare oggi i Dirigenti Scolastici per non far loro ottenere “domani” condizioni migliori con le lotte che “domani” lancerà l’Anp, sarebbe quello di “chiudere come che sia un cattivo accordo” perseguendo “nei fatti lo scopo di far accettare condizioni svantaggiose senza che sia poi possibile rimetterle in discussione per un paio d’anni”. Francamente non riesco a capire come, non facendo nulla, aspettando, si possano creare condizioni migliori e alla fine avere tutto e tutto d’un colpo.
A me sembra, invece, che con l’iniziativa sindacale messa oggi in campo si esca dal vicolo cieco in cui era stata cacciata la categoria con le promesse e con l’attendismo di cui è responsabile proprio l’Anp.
Ma vi è poi tutta un’altra serie di considerazioni dell’Anp sulla credibilità dei Sindacati che hanno preannunciato lo sciopero.
Su questi aspetti credo che i Dirigenti Scolastici della CGIL Scuola abbiano già espresso chiaramente le loro posizioni (per fortuna nella Cgil Scuola c’è una libera dialettica e possibilità di confronto).
Sul fatto che pochi mesi fa la Cgil insieme con Cisl e Uil abbia firmato il Contratto in cui si “limitavano a due i Collaboratori diretti del Dirigente Scolastico” la proposta dei Dirigenti Scolastici della CGIL scuola è quella di individuare risorse da inserire nel budget di scuola da destinare al pagamento dei Collaboratori nominati, nel numero ritenuto necessario, dal Dirigente Scolastico. Qual è, a questo proposito, la proposta dell’Anp ?
Altro tema che minerebbe la credibilità dei Sindacati Confederali e dello Snals, sarebbe l'avversità alla nomina dei supplenti annuali da parte del Dirigente Scolastico “avanzando insinuazioni pesantemente diffamatorie circa asseriti rischi di clientelismi ed illegittimità”. Ma non era stata l’Anp che, sostituendosi addirittura al Ministero, aveva invitato i colleghi a presentarsi nelle Conferenze di servizio per propugnare nomine che si sarebbero dovute fare non rispettando le priorità di graduatoria e seguendo invece criteri inventati lì per lì dalla sola Anp ? Non si sarebbero così esposti i Dirigenti Scolastici al rischio di dover rispondere in Tribunale, anche sul piano patrimoniale, per non aver rispettato le Leggi della Repubblica ? E tutto questo per far passare il sistema caro all’Anp della noina dei docenti da parte delle scuole con il risultato di introdurre criteri aleatori che alla fine avrebbero messo in discussione la laicità e il pluralismo della scuola pubblica?
Si è chiesta l’Associazione perché i Dirigenti Scolastici in tutta l’Italia hanno rifiutato le sue indicazioni ? Crede veramente che abbia agito solo il timore dei ricorsi e non invece anche il profondo convincimento che quella scelta si sarebbe tradotta nella messa in discussione dei diritti dei lavoratori non applicando le norme, tutt'ora vigenti, sul reclutamento dei docenti nella scuola di Stato ?
Infine, per quanto riguarda le RSU, se è vero che, soprattutto nella fase di avvio delle RSU, spesso c'è stato il timore che la loro presenza determinasse situazioni di conflittualità e contrapposizioni, è altrettanto vero che la posizione dei Dirigenti Scolastici della CGIL ha sempre visto le RSU come una risorsa per le scuole e il negoziato come un momento fondamentale per il confronto tra posizioni. Forse l’Anp proietta sugli altri ciò che essa sente.
Penso che i Dirigenti Scolastici, in virtù delle prerogative dirigenziali, debbano esercitare tutta la capacità negoziale di cui sono capaci e che hanno affinato nelle infinite questioni che devono affrontare nella gestione delle scuole, nell'interesse di una scuola pubblica di qualità, scuola che si costruisce anche sapendo fare il proprio mestiere senza con ciò ledere il diritto dei lavoratori, anzi rispettandolo perché, rispettato, esso diventa una risorsa per la scuola che si dirige.

Mirtea Minarelli
Dirigente Scolastica dell'I. C. di Loiano (BO)
Bologna, 24.9.01

Date: 26 Sep, 2001 on 13:29
ANP: Comunicato 22 settembre 2001
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