La GILDA DEGLI INSEGNANTI

- a conferma di una linea politica sempre rivolta non solo alla difesa della figura professionale e del ruolo sociale dei docenti, ma insieme anche alla tutela della scuola tutta nella certezza delle sue funzioni istituzionali;
- nel rifiuto consapevole sia dei condizionamenti di appartenenza ideologico-partitica, che spesso finiscono per compromettere la chiarezza di una visione scevra dal pregiudizio e dunque la fermezza imparziale del giudizio criticamente meditato e motivato, sia dei tentennamenti e delle contraddizioni determinate da ragioni di convenienza opportunistica o di cinico pragmatismo qualunquistico;
- per la convinzione, nel tempo giustificatamente maturata e coerentemente espressa, che la politica scolastica perseguita (con ostinazione bipartisan!) negli ultimi dieci anni dai precedenti ministri e ora dal ministro in carica sta implacabilmente distruggendo la figura professionale e la dignità sociale del docente, nel progressivo smantellamento della sua libertà sancita dalla carta costituzionale e nella precarizzazione di uno stato giuridico sempre più subalterno;
- nella certezza che le scelte riformistiche in atto, ispirate a principi prettamente aziendalistici e primariamente a quello del risparmio ad oltranza, in nome del quale si riduce il tempo scuola in ogni ordine e grado dell’istruzione e si tagliano in tutti i modi gli organici, negano nei fatti la qualità asserita dall’ipocrisia delle parole e destituiscono la scuola delle sue fondamentali funzioni culturali ed educative nella società civile;

RITIENE

che la causa DELLA SCUOLA DA DIFENDERE debba essere evidenziata in tutta la sua gravità e nella specifica valenza delle sue ragioni, attraverso iniziative univocamente concentrate su di essa, idonee a diffonderne un’autentica comune consapevolezza.
Proprio per questo motivo non si è allineata con gli altri sindacati (coi quali pure da ultimo aveva condiviso l’esperienza dello sciopero di protesta per la scuola del 15 novembre 2004) nell’indizione della giornata di sciopero per il 18 marzo, che mette insieme tutti i comparti del pubblico impiego, col rischio reale che le sacrosante ragioni protestate da tutti finiscano per sommergere le specifiche ragioni di ciascuno e della scuola in particolare, assumendo più il significato generico della protesta politica che quello di una reale e incisiva protesta sindacale.

E dunque, nel ribadire lo stato di mobilitazione dei docenti, li invita a partecipare alla fiaccolata organizzata a livello nazionale per il 21 marzo a Roma ( raduno di partenza a piazza S. Marco alle ore 19.00): sarà l’occasione giusta per gridare senza ambiguità le gravi e vere ragioni IN DIFESA DELLA SCUOLA.

Napoli, 14.3.2005 IlCoordinatore prov.le Gilda Napoli
Libero Tassella