Istruzione domiciliare: momento avanzato di una integrazione scolastica “di qualità” o espediente burocratico per eludere il soddisfacimento di un diritto costituzionale ? In alcuni casi estremi di disabilità grave non stabilizzata la frequenza scolastica non può obiettivamente essere assicurata con una sufficiente continuità, così come in presenza di una depressione immunitaria che renda eccessivamente rischiosa l’esposizione dell’alunno ad un contatto prolungato con molti coetanei.
Naturalmente queste situazioni non devono essere interpretate come una elusione della norma che assicura l’integrazione in ogni grado di disabilità, anzi vanno considerate come generanti il diritto ad una forma avanzata di integrazione: l’istruzione domiciliare.
Bisogna necessariamente distinguere, a parere delle nostra Associazione, l’istruzione domiciliare richiesta per patologia o per disabilità grave con condizioni di salute non stabilizzate da quella richiesta per ricovero ospedaliero che impedisca la frequenza per oltre 30 giorni, perché diverse sono le motivazioni che la generano.
Senza addentrarci in campo strettamente normativo ( e l’avv. Nocera ha recentemente fornito illuminanti pareri in materia) riteniamo che in entrambi i casi l’ istruzione domiciliare, presentata la documentazione richiesta, debba essere concessa e in tempi ragionevolmente brevi, al fine di non
vanificare lo spirito dell’istituto stesso ; qualora venisse negata, alla famiglia richiedente dovrebbero essere comunicate le
motivazioni del diniego al fine di permettere eventuali ricorsi
ed il tutto in tempi che comunque garantiscano il diritto all’istruzione dell’alunno.
Purtroppo alcune Direzioni Regionali, ad esempio quella della Liguria, sembrano orientate a disconoscere nei fatti tale diritto , ad eluderlo con la tecnica del “muro di gomma” o a riconoscerlo con tanto ritardo e per periodi tanto brevi da non essere praticamente utile.
Per le famiglie della nostra Associazione è particolarmente doloroso riscontrare ancora una volta come il diritto all’arricchimento cognitivo, unico campo nel quale molti dei nostri ragazzi possono eccellere, venga negato proprio quando
il suo soddisfacimento è più pressante e come tale diniego generi ulteriore discriminazione.
Giorgio Genta, Presidente A.B.C. Liguria
Alessandro Ludi, Vicepresidente A.B.C. Federazione Italiana
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