La CISL SCUOLA rifiuta di farsi coinvolgere in una polemica distorta e strumentale che rischia di trasformare il Crocifisso, simbolo universale di amore, pace, tolleranza, fratellanza e solidarietà umana in uno strumento di discordia e di contrapposizione culturale e religiosa.

La CISL SCUOLA, sindacato laico, democratico e pluralista, che rappresenta e tutela per libera adesione i lavoratori della scuola di ogni ordine e grado "senza distinzione di opinioni politiche o di credo religioso", e "nel rispetto fondamentale della persona umana", ha sempre ritenuto che la "laicità" dello Stato e della scuola pubblica non sia mai stata messa in discussione dalla presenza del crocifisso nelle scuole che, come ha autorevolmente affermato il Presidente della Repubblica, "è sempre stato considerato non solo come segno distintivo di un determinato credo religioso, ma soprattutto come simbolo di valori che stanno alla base della nostra identità".

I nostri riferimenti valoriali - che si ispirano alla dottrina sociale della Chiesa, che noi laicamente pratichiamo nella nostra quotidiana azione politico-sindacale - li vediamo attuati concretamente, senza clamori ma con profondo senso di responsabilità professionale, dai nostri insegnanti che attraverso l'attività educativa e didattica promuovono nelle scuole, tra l'altro, l'educazione alla convivenza civile, cioè all'inclusione, all'accoglienza, al rispetto degli altri e della diversità, alla solidarietà e alla tolleranza.

Per questo esprimiamo forti perplessità sulla competenza dei tribunali a pronunciarsi su una questione che attiene alla sfera delle opzioni personali di fede e ad interferire, attraverso un'Ordinanza, sulla coscienza individuale delle persone, ambito rispetto al quale lo stesso sindacato, a nostro avviso, non ha alcun titolo per intervenire.

Roma, 27 ottobre 2003