La "mannaia" prevista ha colpito nel pomeriggio del 23/7 i docenti precari, mentre, riuniti al CSA, attendevano ordinatamente di rispondere alla chiamata prefissata, che avrebbe consentito loro di potere avere una legittima nomina per l'A.S. 2003/2004.
Pur prevista ha fatto comunque molto male.
Il MIUR, con un rigurgito di efficientismo, ha, infatti, disposto, presumibilmente nella notte tra il 22 e il 23, che dal 23/7 le nomine dovessero essere bloccate per aggiornare le Graduatorie Permanenti ai sensi della sentenza del TAR del Lazio, vale a dire togliendo senza appello ai precari "storici" il bonus di 18 punti.
Questo significa, nei fatti, che questi precari, che hanno regolarmente superato concorsi ordinari e riservati, accompagnando la fatica dello studio al servizio quotidiano prestato a scuola, saranno ancora una volta "sconfitti" oltre che sul piano politico anche su quello sociale, perchè nell'A.S. 2003/2004 tra di loro moltissimi alla fine non avranno una cattedra, scavalcati dai punteggio degli specializzati SSIS.
Le disposizioni del MIUR, contenute nella nota del 23/7, appaiono transitorie "in attesa dell'esito dell'appello proposto al Consiglio di Stato".
Inutile dire che è l'ennesima dimostrazione dell'incompetenza e dell'avventurismo di questo governo, ma anche del disprezzo che questo dimostra nei confronti dei precari "storici": è ovvio che l'appello al Consiglio di Stato è un passaggio obbligato più che una strada giuridica scelta come reazione.
Ma, obiettiamo, i 30 punti degli specializzati SSIS in base a quale legge avrebbero fondamento giuridico?
È palese che la situazione sia molto ingarbugliata.
L'annullamento delle Graduatorie Permenti produce inoltre un nuovo alibi per il Governo per non immettere in ruolo, mentre, ahimé, l'immissione potrà avvenire per gli IRC, non inseriti nelle GP.
Le Graduatorie Permenenti sono perfettamente gestibili e sono l 'unico sistema di reclutamento che garantisce trasparenza e oggettività. Ma il Governo sembra approfittare delle sentenze del Tar per dare l'impressione all'opinione pubblica della confusione tentando di legittimare in questo modo la chiamata diretta e arbitraria dei presidi.
I precari da subito si mobilitano in qualunque forma per impedire di subire decisioni ferali.

Associazione Docenti Precari di Milano e provincia