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Reg. Tribunale Lecce n.
662 del 01.07.1997- ISSN
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| ANCI: AVVIO ANNO SCOLASTICO 2003/2004 |
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| 1. ANCI: AVVIO ANNO SCOLASTICO 2003/2004 |
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LA COMMISSIONE SCUOLA DELL’ANCI SULL’AVVIO ANNO SCOLASTICO 2003/2004
La commissione scuola dell’Anci, in vista dell’avvio dell’anno scolastico 2003/2004, esprime preoccupazione per le incertezze derivanti dai contenuti, le modalità e i tempi di attuazione della riforma Moratti, nonché per la mancata individuazione e definizione delle risorse finanziarie necessarie a garantire uno sviluppo quantitativo e qualitativo del sistema scolastico, in particolare in relazione alla insufficienza delle scuole dell’infanzia e agli oneri che dovranno essere sostenuti per l’ampliamento dell’utenza conseguente all’anticipo delle iscrizioni alla scuola elementare, per l’adeguamento e la qualificazione dell’edilizia scolastica e delle relative attrezzature.
Rileva in particolare le seguenti questioni:
1) Scuola dell’Infanzia:
E’ necessaria l’adozione, prima dell’inizio dell’anno scolastico, di un Piano Nazionale per la generalizzazione della scuola dell’infanzia, obiettivo previsto anche dalla legge 53/2003, in cui si assicura la “generalizzazione dell'offerta formativa e la possibilità di frequenza della scuola dell'infanzia”.
Il massiccio incremento delle richieste di iscrizione nelle scuole dell’infanzia, in varie zone del Paese, non accompagnato da un corrispondente incremento del numero delle sezioni della scuola materna statale, creerà per il prossimo anno scolastico una vera e propria emergenza.
La esistenza di un Sistema Pubblico dell’Istruzione e il riconoscimento dei soggetti che concorrono alla sua realizzazione, non sottrae infatti allo Stato il ruolo di garante di una erogazione equilibrata dei servizi a tutti i cittadini.
L’Anci ritiene fondamentale che i soggetti cui l’ordinamento affida la responsabilità della gestione insieme allo Stato, comuni e gestori delle scuole paritarie, siano coinvolti nella definizione dei criteri per la realizzazione della generalizzazione e nell’immediato, poiché le iscrizioni anticipate alla scuola primaria, secondo dati ministeriali, risultati in numero minore delle previsioni, rendono immediatamente disponibili risorse, queste debbano essere prioritariamente utilizzate per l’incremento degli organici delle scuole materne statali.
Sono numerose infatti le città in cui alla richiesta di incremento delle sezioni statali per eliminare le liste di attesa, i Direttori Scolastici Regionali contrappongono una loro impossibilità per mancanza di risorse.
Non si può proseguire sulla strada di anticipi delle iscrizioni senza aver programmato un assorbimento di tutta l’utenza esclusa dalla regolare frequenza.
1) Tempi e orari del servizio di istruzione.
Nonostante il MIUR non abbia avviato la discussione in merito ai tempi-scuola ed ai piani di studio personalizzati, presentati ad Aprile 2003, rispetto ai quali si conferma il contenuto delle osservazioni a suo tempo inoltrate dall’Associazione, l’Anci ribadisce la disponibilità ad iniziare un confronto sugli aspetti tecnici della proposta, soprattutto in relazione alle competenze ed alle responsabilità dei Comuni ad alle aspettative delle famiglie.
Si ribadisce in questa sede la preoccupazione per la mancata risposta al più volte sollecitato chiarimento sul tempo pieno, o comunque, sulla compatibilità dei nuovi orari, con un servizio scolastico che mantenga caratteristiche qualitative e quantitative analoghe alle attuali.
2) Sperimentazione dell’anno scolastico 2002/2003 (DM 100/2002)
La sperimentazione, avviata in circa 250 scuole prima dell’approvazione della legge 53/2003, aveva visto un accordo dei Comuni con il Ministero che aveva al suo centro due principali questioni:
- l’istituzione di un sistema per il monitoraggio e la verifica, anche in itinere, delle esperienze svolte, sia a livello regionale che nazionale, con la costituzione di osservatori regionali e di un tavolo delle regole nazionale.
- la raccolta di dati informativi che permettessero anche una valutazione delle necessità finanziarie di cui tenere conto nel passaggio da una limitata sperimentazione svolta in situazioni privilegiate (già in possesso di strutture e servizi idonei) ad una attuazione più estesa.
In realtà, dopo un primo momento di elevata attenzione e di particolare cura nelle relazioni (anche con gli enti locali, per la quale non è mancato il nostro apprezzamento), il Ministero si è praticamente dileguato sulla questione: il tavolo delle regole non è più stato convocato ed alcuni Osservatori Regionali non sono stati neppure costituiti.
Solo in questi giorni è stato diffuso un sintetico rapporto sulla sperimentazione che, però, non è frutto del lavoro degli organismi che erano stati previsti per la valutazione dell’iniziativa e che, soprattutto, tace completamente sulla valutazione delle risorse necessarie per la generalizzazione del modello sperimentato.
L’Anci non può che esprimere il proprio sconcerto per la superficialità con la quale è stata trattata sia l’esperienza sperimentale sia la relazione interistituzione avviata attorno alla stessa, quasi che il fine di entrambe fosse non dentro il sistema dell’istruzione ma all’esterno, per evitare le difficoltà sui nodi veri della riforma, la cui discussione non può più essere rinviata.
3) Attuazione delle parti immediatamente applicabili della legge 53/2003.
Successivamente all’entrata in vigore della legge 53/2003, ai fini dell’adozione dei provvedimenti amministrativi relativi alle parti immediatamente applicabili della stessa (riapertura delle iscrizioni alle prime classi della scuola dell’infanzia e primaria per i nati nel periodo gennaio febbraio), si sono di nuovo svolte positive relazioni tra l’Anci ed il Ministero.
A seguito di tali relazioni si è sostanzialmente sospesa l’attuazione dell’anticipo nella scuola dell’infanzia, in considerazione sia della forte presenza di liste d’attesa sia della necessità di un approfondimento sulle condizioni per permettere tale rilevante modificazione.
Il Ministero si era assunto l’impegno di convocare nuovamente l’Anci, entro il 15 maggio 2003, per comunicare i dati sull’adesione all’anticipo verificata nelle iscrizioni riaperte per la scuola elementare dal 18 al 30 aprile e per far conoscere le risorse che rimanevano disponibili per una eventuale parziale e graduale attuazione dell’anticipo nella scuola dell’infanzia.
La convocazione del Miur, verbale e senza oggetto preciso, è arrivata solo in questi giorni e non si comprendono le ragioni per le quali il Ministro rifugga il confronto e la collaborazione dei Comuni in questa fase di avvio di una riforma tanto importante per i cittadini.
4) Attuazione Delegata della Riforma
Oltre alle parti immediatamente attuabili con provvedimenti amministrativi, la legge delega prevede precisi strumenti per l’attuazione della riforma della scuola.
E’ prevista, nella stessa legge quadro, sia la preliminare definizione di un programma finanziario sia la consultazione delle competenti Commissioni parlamentari e della Conferenza Unificata.
Percorso che garantisce il coinvolgimento dei vari soggetti del sistema d’istruzione.
L’Anci ritiene quindi che non possa essere effettuata alcuna attuazione, sia pur parziale o graduale, con provvedimenti aventi natura diversa da quella indicata dalla legge quadro e che la bozza di D.M., sottoposta al vaglio del CNPI, non possa determinare che una nuova sperimentazione alla quale gli organi collegiali della scuola potranno decidere di aderire o meno, sentiti gli enti locali in relazione alle competenze loro attribuite e agli oneri posti a loro carico.
Roma 16 luglio 2003
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| Date: 18 Jul, 2003 on 09:02 |
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