A partire da martedì 1 luglio, a Milano, é consultabile la versione provvisoria delle Graduatorie Permanenti dei docenti, da cui dipendono le nomine a tempo indeterminato e a tempo determinato nelle scuole statali, che debbono essere effettuate ogni anno entro il 31 luglio secondo la legge 333/01, voluta dal ministro Moratti. Questa volta Milano è stata battuta clamorosamente in velocità da Napoli, Roma, Palermo, Torino, che hanno fatto uscire le stesse graduatorie rispettivamente nei giorni 27, 26 19 e 16 giugno, e da altre grandi città. Purtroppo le graduatorie consultabili nel salone al pian terreno di via Ripamonti, a giudizio dei relativamente pochi precari che vi si sono recati, contengono diversi errori. La modesta affluenza constatata induce a pensare che molti tra i circa 20 mila precari interessati non ne sono ancora al corrente, e c'è il rischio che molti resteranno all'oscuro se gli organi di comunicazione non li informeranno. I precari milanesi hanno tempo fino al 7 luglio per verificare la correttezza del loro punteggio, e, in caso contrario, produrre ricorso. Per il 15 luglio è prevista la pubblicazione della versione definitiva di queste graduatorie. Un servizio di consulenza è a disposizione tutte le mattine dalle 9 alle 13 alle stanze T32 eT33. Un intenso lavoro aspetta il CSA di Milano che deve rispettare il termine di legge del 31 luglio per le nomine annuali dei precari. Alcuni precari si chiedono se ci saranno tutte le cattedre disponibili contrariamente allo scorso anno, in cui molte cattedre sono state individuate solo a settembre, dopo aver costretto i precari nelle prime posizioni a scegliere cattedre lontane o addirittura solo spezzoni di cattedre con orario ridotto.

Sulle nomine a tempo indeterminato è mistero fitto. Il governo non ha autorizzato alcun contingente di immissioni in ruolo nonostante siano più di 100 mila i posti vacanti in tutta Italia. Si parla da tempo di 21 mila immissioni in ruolo, ma se ne parlava anche lo scorso anno, e poi non ne è seguito nulla. E inoltre serpeggia tra i precari il timore che le 21 mila immissioni comprendano i docenti di religione cattolica, dato che il Senato ha già approvato il disegno di legge, che detta le modalità per l'immissione in ruolo di questi docenti. Se i 21 mila posti comprendessero quelli di religione, dai 15 ai 18 mila o forse anche di più, ai precari non resterebbe nulla o solo un numero di posti ridicolo, una misera quanto beffarda elemosina.

Comprensibilmente alcuni precari non ci stanno. Si sentono snobbati, discriminati rispetto ai docenti di una materia opzionale come religione cattolica, i quali insegnano, specie alle superiori, a pochissimi alunni, e che hanno ammesso insieme alla curia milanese il fallimento del loro insegnamento (Corriere della Sera del 30 maggio), e che ciò nondimeno probabilmente saranno immessi in ruolo con una legge singolare che la maggioranza del Parlamento si appresta a votare.

Pertanto alcuni di essi, che hanno costituto l'Associazione Docenti Precari di Milano e Provincia, hanno deciso di sfidare l'opprimente calura, e trovarsi in assemblea mercoledì 2 luglio alle 15 nell'aula Tortoreto del CSA in v. Ripamonti 42 e di chiedere un incontro con il direttore dott.Zenga per avere assicurazioni sulla prontezza e completezza delle operazioni. I precari vogliono immediatamente innanzitutto le immissioni in ruolo sui 100 mila posti vacanti, e vogliono, in secondo luogo, le nomine a tempo determinato su tutti gli altri posti. I precari proporranno durante la riunione un programma di iniziative durante l'estate per ottenere i loro obiettivi allo scopo di assicurare una scuola statale di qualità.

L'Associazione docenti precari di Milano e provincia