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AEDE: L'attuazione delle pari opportunità nel mondo della scuola
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1. AEDE: L'attuazione delle pari opportunità nel mondo della scuola
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L'attuazione delle pari opportunità nel mondo della scuola

Negli ultimi anni in ogni contratto nazionale di lavoro è sempre stata dedicata attenzione alla tematica delle "pari opportunità"; nel contratto della scuola recentemente rinnovato a quest'argomento è dedicato l'art. 11, mentre nel precedente CCNL del 1999 era destinato l'art. 18.
La reale parità uomini - donne è un obiettivo ancora da perseguire nella nostra società, a maggiore ragione nella scuola; azioni positive e politiche di pari opportunità tra uomo e donna sono i nuovi contenuti che hanno sostituito la concezione paritaria tra i sessi, acriticamente fondata sulla presunzione che la posizione maschile nella società, le attività svolte dagli uomini, il modello sociale e politico costruito sulla dominanza maschile, fossero il punto di riferimento per l'eliminazione delle discriminazioni che escludevano le donne da un ruolo attivo in questi ambiti. E' chiaro che le donne non desiderano essere uguali agli uomini, bensì avere identiche chances di realizzazione delle proprie aspirazioni e diritti, quali che siano professione, carriera vita sociale o famiglia.
Le "pari opportunità" una scelta dell'Unione Europea
L'attenzione a questi temi viene da lontano, in particolare nel diritto comunitario si ritrovano importanti indicazioni in questo senso: la Raccomandazione del Consiglio della Comunità Europea del 13 dicembre 1984, n. 635, seguita dalla Risoluzione del 24 luglio 1986, sulla promozione della parità delle possibilità tra uomini e donne, che ha espressamente raccomandato agli Stati membri l'adozione di una "politica di azioni positive intesa ad eliminare la disparità di fatto di cui le donne sono oggetto nella vita lavorativa e a promuovere l'occupazione mista".
Nel nostro paese un passaggio rilevante è stato rappresentato dalla promulgazione della legge 10 aprile 1991 n. 125 che ha recepito in ambito nazionale le indicazioni internazionali e in particolare comunitarie; a partire da questa legge si sono avviate "azioni positive", cioè "strategie destinate a stabilire l'eguaglianza di opportunità nei fatti, grazie a misure che permettano di eliminare o correggere le discriminazioni presenti nei sistemi sociali".
In questi anni l'Unione Europea si è dotata di una politica specifica declinata in piani pluriennali che hanno riflessi sulla vita sociale, lavorativa, sindacale, istituzionale e politica; per questo motivo nei CCNL si trovano articoli specifici e quindi anche nel contratto della scuola.
Nel novembre del 1997 il Consiglio straordinario del Lussemburgo ha raccolto le indicazioni del Trattato di Amsterdam sulla politica europea dell'occupazione ed ha individuato specifiche aree prioritarie di intervento articolate in linee guida, note come "pilastri d'azione", per lo sviluppo delle politiche nazionali e che rappresentano i cardini su cui si innesta la programmazione dei Fondi strutturali per il periodo 2000 - 06.
I "pilastri d'azione" individuati dal Consiglio straordinario del Lussemburgo nel 1997 sono:
1) occupabilità;
2) imprenditorialità;
3) adattabilità;
4) pari opportunità.
L'obiettivo delle pari opportunità è ormai inteso in senso più ampio del concetto di parità uomini e donne; è finalizzato a favorire azioni preventive per l'inserimento nel tessuto produttivo ed esteso al complesso di fenomeni sociali riferiti a gruppi svantaggiati nel mercato del lavoro. La gestione di queste problematiche, essendo materia dei contratti di lavoro, è di pertinenza del movimento sindacale e come è dimostrato dalla composizione delle strutture specifiche poste in essere. Vi è però un importante ruolo di: divulgazione, elaborazione, formazione, informazione, promozione e ricerca, che coinvolge sul piano culturale, politico e sociale le "associazioni professionali" e quindi anche l'A.E.D.E. (Association Europèenne Des Enseignants).
Il Contratto di lavoro della scuola firmato il 16 maggio 2003 che ha valore giuridico per il quadriennio 2002 - 05 nel Capo III dedicato alle "norme comuni" all'art. 11 tratta delle "pari opportunità" per consentire una reale parità uomini - donne.
Il "Comitato pari opportunità" presso il MIUR
Il compito di proporre misure adatte a creare effettive condizioni di pari opportunità nell'ambiente di lavoro scolastico, secondo i principi definiti dall'art. 1 della Legge 10 aprile 1991 n. 125, è del "Comitato pari opportunità" istituito presso il Ministero dell'istruzione; il Presidente di questo organismo è nominato dal Ministro e a sua volta designa il Vicepresidente. Il Comitato è formato da un rappresentante per ciascuna delle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL e da un eguale numero di rappresentanti dell'amministrazione; per ogni componente effettivo è previsto un membro supplente. Il Comitato per le pari opportunità presso il MIUR rimane in carica per un quadriennio e comunque fino alla costituzione del nuovo; i componenti possono essere rinnovati nell'incarico per un solo mandato.
Il Comitato svolge i seguenti compiti:
• raccolta dei dati relativi alle materie di propria competenza che l'amministrazione è tenuta a fornire;
• formulazione di proposte in ordine ai medesimi temi anche ai fini della contrattazione integrativa;
• promozione d'iniziative volte ad attuare le direttive comunitarie per l'affermazione sul lavoro della pari dignità delle persone, nonché a realizzare azioni positive, ai sensi della legge n. 125/1991.
Il Comitato è tenuto a svolgere una relazione annuale sulle condizioni delle lavoratrici della scuola e di cui deve essere data la massima pubblicizzazione; in questa sfera si può "giocare" il ruolo dell'AEDE, in collaborazione col Comitato e con lo stesso MIUR.
Il "Comitato pari opportunità" presso l'Amministrazione scolastica regionale
Su richiesta delle organizzazioni sindacali abilitate alla contrattazione integrativa a livello di ogni Amministrazione scolastica regionale, possono essere costituti appositi comitati, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del nuovo CCNL, con composizione e compiti analoghi a quello nazionale; il Presidente del Comitato è nominato dal Direttore regionale. La promozione della conoscenza di questi argomenti in dimensione regionale rientra a pieno titolo nel lavoro dell'AEDE, anche come percorso formativo per arricchire il concetto di "cittadinanza europea" che coniuga le opportunità regionali con quelle nazionali e comunitarie.
Materie trattate nell'ambito delle relazioni sindacali
Al fine di prevedere misure che favoriscano effettive pari opportunità nelle condizioni di lavoro e di sviluppo professionale delle lavoratrici nell'ambito dei vari livelli di relazioni sindacali devono essere sentite le proposte formulate dal Comitato pari opportunità per ciascuna delle materie sottoindicate:
• percorsi di formazione mirata del personale sulla cultura delle pari opportunità in campo formativo, con particolare riferimento ai progetti per l'orientamento scolastico, alla riformulazione dei contenuti di insegnamento, al superamento degli stereotipi sui libri di testo, alle politiche di riforma;
• azioni positive, con particolare riferimento alle condizioni di accesso ai corsi di formazione e aggiornamento e all'attribuzione di incarichi o funzioni più qualificate;
• iniziative volte a prevenire o reprimere molestie sessuali nonché pratiche discriminatorie in generale;
• flessibilità degli orari di lavoro;
• fruizione del part - time;
• processi di mobilità.
Conclusioni
Come provocazione conclusiva pubblichiamo l'ordine del giorno 9/3387/28 presentato dai parlamentari: Bianchi Clerici, Lussana, Ercole ed accolto dal Governo in accompagnamento alla "Riforma della scuola", elaborata dal Ministro dell'istruzione Letizia Brichetto Arnoboldi Moratti:
"La Camera, premesso che negli ultimi decenni si è assistito all'accentuarsi della presenza femminile nel ruolo di insegnante, determinata anche dalla perdita di prestigio sociale ed economico che ha investito questa figura professionale;
tale situazione è stata favorita dalla possibilità di conciliare l'impegno del lavoro e la famiglia, grazie all'orario di lavoro meno impegnativo rispetto ad altre professioni;
tale fenomeno provoca delle ripercussioni nei processi educativi e di maturazione degli adolescenti, soprattutto maschi, a cui vengono a mancare modelli di riferimento e di imitazione necessari alla loro crescita impegna il Governo a studiare forme di incentivi, costituzionalmente compatibili, al fine di incoraggiare il reclutamento di insegnanti maschi, in particolare nel ciclo secondario".

Floriano Roncarati
Dirigente Scolastico e Segretario AEDE
(Association Europèenne Des Enseignants) di Bologna


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Date: 29 Jun, 2003 on 18:17
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