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CGIL CISL UIL Scuola: Contro l'attuazione della Riforma Moratti
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1. CGIL CISL UIL Scuola: Contro l'attuazione della Riforma Moratti
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CGIL CISL UIL Scuola contro l'attuazione della Riforma Moratti nella scuola dell'infanzia ed elementare

I sindacati confederali della scuola hanno fatto una scelta molto importante: insieme chiedono al governo di non attuare la legge 53/03, a partire dal prossimo settembre, nella scuola dell’infanzia ed elementare.

Come è noto, subito dopo l’approvazione della legge, il Ministro Moratti aveva annunciato l’avvio della riforma dal prossimo anno scolastico nelle prime due classi della scuola elementare. A questo proposito è stata predisposta una bozza di decreto, ma il Consiglio dei Ministri, fino ad oggi, non l’ha approvata.

Nelle scuole sta manifestandosi un crescente dissenso nei confronti dei contenuti del decreto, a partire dal rifiuto di un inesistente piano di formazione su norme attuative mai approvate e stanno sempre più diffondendosi mozioni votate dai collegi docenti contro i modelli di organizzazione didattica in esso previsti.

CGIL-CISL-UIL SCUOLA con il documento che segue mandano al Governo e alle forza politiche un messaggio molto chiaro:


la legge 53/03 a settembre non può partire: mancano le condizioni minime di fattibilità e, soprattutto, manca il consenso sulle proposte;

la scuola reale deve essere consultata democraticamente e deve poter esprimere liberamente le valutazioni e le proposte provenienti dalla esperienza professionale;

vi sono aspetti di qualità e obiettivi, appartenenti alle migliori esperienze del percorso della scuola dell’infanzia ed elementare, che devono essere garantiti, quali il tempo pieno, la corresponsabilità del gruppo docente, la generalizzazione quantitativa e qualitativa della scuola dell’infanzia, la contemporaneità docente, gli organici funzionali, ecc..
Il governo ora dovrà decidere, se cercherà di imporre un decreto che le scuole respingono, troverà inevitabilmente sulla sua strada uno schieramento sindacale unitario molto consistente.

Documento CGIL CISL UIL Scuola sull'attuazione della legge 53/03 nella scuola dell'infanzia ed elementare

L’avvio del prossimo anno scolastico si delinea denso di incognite e di incertezze.
All’annuncio del Ministro Moratti di avviare l’attuazione della L.53/03 dal prossimo settembre nella scuola dell’infanzia e dalla prima e seconda elementare, non ha fatto seguito l’emanazione del decreto delegato in tempi utili per l’avvio nel prossimo anno scolastico.
Non essendo chiarito, ad oggi, il quadro ordinamentale per il prossimo anno scolastico nella scuola dell’infanzia ed elementare, si va diffondendo tra gli operatori uno stato di confusione e di inquietudine.
Le scriventi organizzazioni sindacali, nel fare proprie le preoccupazioni espresse dal mondo della scuola, ritengono che debbano essere evitati provvedimenti affrettati e improvvisati, privi del coinvolgimento e della condivisione, indispensabili per la realizzazione di cambiamenti positivi.
A questo proposito, ritengono importante il riconoscimento della piena autonomia decisionale dei collegi dei docenti nei confronti di un piano di informazione /formazione sulla L.53/03, attivato con una comunicazione di servizio, in assenza dell’approvazione del decreto attuativo e per il quale non sono stati previsti specifici finanziamenti.
Se il personale deve essere protagonista del cambiamento deve poter confrontare gli orientamenti attuativi del governo con la propria esperienza professionale e deve poter esprimere autonomamente le proprie valutazioni e proposte con tempi e modalità coerenti con le esigenze professionali.
Per questo ritengono inaccettabile l’ipotesi, non ancora del tutto scongiurata, di una attuazione affrettata e forzosa del primo decreto delegato, i cui contenuti della bozza, diffusa in modo informale, hanno destato dissensi e preoccupazioni.
Nel merito dell’avvio della L.53/03 per l’a.s. 2003/2004 le scriventi organizzazioni sindacali ritengono in primo luogo che alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria debbano essere fornite le opportunità per sviluppare nel nuovo quadro ordinamentale le caratteristiche e le esperienze più qualificanti maturate all’interno del proprio percorso.
Ad ogni istituzione scolastica deve essere data garanzia e certezza delle dotazioni organiche e delle risorse necessarie a dare piena attuazione ai Piani dell’Offerta Formativa adottati dagli organi collegiali in risposta ai bisogni formativi espressi dal territorio, attraverso forme organizzative flessibili e tali da permettere percorsi personalizzati utilizzando strumenti quali la contemporaneità docente.

A questo proposito indicano alcuni punti da garantire tra gli standard di qualità della nuova scuola dell’infanzia e della scuola primaria:

Nella scuola dell’infanzia devono essere previsti standard quantitativi e qualitativi in riferimento al numero massimo di alunni per sezione, alla garanzia di una fascia oraria di contemporaneità docente.

L’introduzione di nuove professionalità e modalità organizzative connesse alla frequenza nella scuola dell’infanzia deve essere garantita sia nella fase dall’avvio della riforma sia in quella a regime.

Il tempo scuola nella scuola dell’infanzia deve prevedere tetti minimi tali da consentire lo svolgimento di una giornata educativa dotata di senso e tetti massimi compatibili con l’esigenza di garantire un’offerta formativa qualificata e coerente con tempi e ritmi di apprendimento dei bambini .

Il tempo pieno nella scuola elementare come risposta educativa e formativa di qualità alle esigenze sociali espresse dall’utenza; questo modello didattico e organizzativo, così come era stato definito dalla legge 148/90, deve essere garantito e deve poter espandersi sulla base dei bisogni socio-culturali e della necessità di garantire il diritto allo studio.

La disponibilità di risorse professionali di supporto non deve minare contitolarità e corresponsabilità del team di insegnamento, che vanno confermate al centro dei modelli di organizzazione didattica al fine di garantire l’unitarietà dei percorsi educativi

Il tempo scuola obbligatorio della scuola elementare deve assicurare la realizzazione di percorsi didattici riferiti all’intero curricolo nazionale con metodologie adeguate all’età evolutiva degli alunni e in tempi distesi, che prevedano la distribuzione delle attività didattiche nella fascia oraria mattutina e in quella pomeridiana.

L’insegnamento per ambiti disciplinari, che ha favorito i questi anni la qualificazione della scuola primaria ed il suo apprezzamento a livello europeo, deve essere confermato e valorizzato da forme di organizzazione didattica che prevedano la flessibilità quale elemento caratterizzante.
Infine le scriventi OO.SS. confermano che la sede contrattuale è l’unica preposta a definire tutti gli aspetti che hanno ricaduta sul rapporto di lavoro; è stata prevista a tale fine una apposita sequenza contrattuale nell’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro siglato il 16 maggio 2003.

A seguito delle indicazioni dei direttivi unitari CGIL CISL e UIL della scuola riuniti a Roma il 12 giugno 2003, le OO.SS chiedono che non si proceda all’avvio della L.53/03 in assenza dei decreti attuativi. La loro approvazione non potrebbe avere effetti immediati in considerazione dei tempi strettissimi che precedono l’avvio dell’anno scolastico 2003/2004.


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Mail: redazione@edscuola.com
Date: 26 Jun, 2003 on 18:46
CGIL CISL UIL Scuola: Contro l'attuazione della Riforma Moratti
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