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ADI: Comunicato 23 maggio 2003
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1. ADI: Comunicato 23 maggio 2003
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CONTRATTO 2002-2005
WE HAVE A DREAM

Per affrontare questo contratto occorre innanzitutto un atteggiamento di umana ”com-passione” per chi ha speso 17 mesi per concepirlo. Un lavoro duro, un confronto aspro, sedute notturne, sforzi al limite dell’umano. E come tutte le grandi opere è rimasto incompiuto. Così per tutte le parti non risolte dai precedenti contratti hanno chiesto e sottoscritto di poter avere ulteriori mesi di serrato confronto. Solo due esempi, ma molti altri se ne potrebbero citare:

1- “CARRIERA”: hanno sottoscritto “intenti comuni”, per risolverla
entro il 31/12/2003. Se si pensa che la stessa cosa l'hanno scritta nei 6 contratti degli ultimi 16 anni ci si rende ben conto che è uno sforzo che li sovrasta
2- “CODICE DI DISCIPLINA”: la meditazione su questa materia risale al 1957. Gli insegnanti sono infatti i soli dipendenti pubblici ad essere tuttora regolati da quell’antico codice contenuto nella legge 3/57. Un pezzo di antiquariato, una rarità di cui, a questo punto, potrebbe essere colpevole disfarsene. E’ giusto pensarci ancora su.

Amici sindacalisti,
consentiteci un consiglio e una richiesta.

Il consiglio:
1- RIPOSATEVI! Abbandonate questi slanci generosi che vi portano a sostituirvi costantemente al Parlamento. Fateli lavorare, i parlamentari , guadagnano bene, non vi pare? E’ loro il compito di predisporre un nuovo Stato Giuridico che ridefinisca questa “professione” in termini
di: 1) funzione docente,2) profili professionali,3) formazione iniziale e in servizio, 4)reclutamento,5) modalità di valutazione, 6) carriera,7) diritti e doveri fondamentali, 8)organici, 9) decentramento(Titolo V Costituzione). Ed è compito di un Organismo autonomo della docenza ("Consiglio Superiore della Docenza"), istituito per legge, stabilire: a)gli standard professionali e farli rispettare, b) il codice deontologico e farlo rispettare, c) l’Albo professionale e farlo rispettare. Una volta definiti questi aspetti fondamentali della “professione”, vi sarebbe più facile, credeteci, fare quello che spetta a voi, e non è poco. Si tratterebbe, coerentemente, di contrattare: a)struttura e voci della retribuzione, b) orario di servizio, c) mobilità, d) ferie, congedi, permessi, aspettative, e) diritti sindacali. Ne avreste più che in abbondanza!

La richiesta
1- Convincetevi a fare un CONTRATTO SEPARATO PER GLI INSEGNANTI! Noi ci confondiamo a leggere 513 pagine. Sogniamo una cosa leggera, snella, tutta nostra, da tenere in tasca. Non ce la facciamo proprio ad entrare nel merito del volume che avete nel tempo costruito, ci perdiamo a cercare, in mezzo alle così dette “Norme comuni”, quelle che ci riguardano, a trovare tra quel groviglio di capitoli e articoli quelli scritti per noi. Così alla fine ci capita, per esempio, di confondere la nostra carriera con quella degli ATA, che loro sì che ce l’hanno la carriera e ci fanno anche un po’ di invidia. E poi ci piacerebbe che un piccolo contratto tutto nostro fosse scritto in italiano. Lo dichiariamo, vergognandocene un po’: abbiamo difficoltà a capire il burosindacalese. Noi, che sappiamo di greco e di latino, che ci dilettiamo a leggere opere letterarie, siamo, lo confessiamo, refrattari a questo linguaggio. Non ne neghiamo il fascino, ma non riusciamo proprio a capirlo e ad impararlo.

Amici sindacalisti,
WE HAVE A DREAM
- ridate al Parlamento le sue responsabilità, così non vi stressate
- fate un contratto separato per gli insegnanti, così non stressate noi

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Fra pochi giorni sul sito ADI un'analisi dettagliata del contratto, con specifico riferimento a questi tre punti:

1- Il Sindacato onnivoro: professione addio!
2- La telenovela della valutazione e della carriera degli insegnanti
3- La bufala delle retribuzioni europee


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Mail: redazione@edscuola.com
Date: 23 May, 2003 on 19:02
ADI: Comunicato 23 maggio 2003
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