Lo sciopero della scuola contro la guerraCgil, Cisl e Uil Scuola hanno definito che, a seguito della proclamazione dello sciopero da parte delle Confederazioni nel caso in cui dovesse scoppiare la guerra, proclameranno lo sciopero generale del comparto per tutti i lavoratori (ata, docenti e dirigenti scolastici) mediante l’effettuazione nell’ultima ora del turno di funzionamento antimeridiano o, in caso di attività protratta per l’intera giornata, del turno di funzionamento pomeridiano.
Inoltre, i sindacati scuola confederali hanno deciso che:
- lo sciopero generale del 24 marzo non solo è confermato ma, in questa drammatica contingenza, rappresenterà un’ulteriore importante occasione per manifestare il fermo no dei lavoratori della scuola alla guerra;
- da subito in tutte le scuole, luoghi di pace e di accoglienza per eccellenza, si attivino iniziative nelle classi che collochino al centro i temi del rifiuto della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali e della pace come modalità di relazione fra le persone.
Roma, 19 marzo 2003
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Dichiarazione di Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti
Cgil, Cisl e Uil ritengono illegittima la decisione dell'ultimatum degli Usa all'Iraq presa al di fuori di ogni mandato delle Nazioni Unite, non motivata politicamente e tale da compromettere un ordine mondiale fondato sulla sicurezza e sul rifiuto della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.
Coerentemente alle scelte assunte a livello europeo dalla Confederazione Europea dei Sindacati, Cgil, Cisl e Uil intendono mettere in campo, nel pieno rispetto della legalità, tutti gli strumenti democratici per scongiurare la guerra ed esprimere la più netta contrarietà, il più fermo dissenso del mondo del lavoro.
Chiederanno da subito un incontro urgente al Presidente del Consiglio dei Ministri per esprimere le loro opinioni, per riconfermare che l'Italia è vincolata al rispetto della Costituzione e alla Carta dell'Onu, per chiedere che il Governo italiano non metta a disposizione di questa avventura uomini, strutture militari e infrastrutture logistiche.
Qualora dovesse scoppiare la guerra, Cgil, Cisl e Uil unitariamente proclameranno in tutta Italia azioni di sciopero, fermate di tutte le lavoratrice e lavoratori, manifestazioni in ogni città.
Di fronte a questo scenario drammatico, confermano di voler tenere la manifestazione del 1° maggio unitariamente ad Assisi, città simbolo della convivenza e del dialogo fra i popoli e della pace.
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