"La riforma Moratti è legge e porta con sé alcune importanti criticità, i cui possibili effetti negativi potrebbero essere affievoliti in sede di provvedimenti delegati"- ha dichiarato Fedele Ricciato, Segretario Generale dello SNALS.

"Il vero problema - ha continuato Ricciato - rimane il vincolo della copertura finanziaria per ciascun decreto delegato, inevitabilmente condizionato dalle annuali leggi finanziarie, vincolo che metterà a dura prova l'applicazione della legge".

"Il nodo da sciogliere - ha concluso Ricciato - è l’attuazione di politiche mirate per il personale della scuola. Retribuzioni adeguate, reclutamento, consistenza e stabilità degli organici: questi gli obiettivi al centro della vertenza scuola aperta dallo SNALS che, se non dovessero intervenire puntuali risposte, sfocerà nello sciopero del 24 marzo".

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APERTO IL IX CONGRESSO NAZIONALE DELLO SNALS

"Centralità della scuola e valorizzazione delle professionalità": su questo tema si è aperto oggi il IX Congresso Nazionale dello Snals, il più rappresentativo sindacato autonomo del comparto, alla presenza di numerosi esponenti del Parlamento, del mondo della scuola, dell'università e della ricerca, della politica, della cultura e del lavoro.

Altissima la partecipazione: oltre mille i delegati, in rappresentanza di oltre 200 mila iscritti appartenenti a tutte le professionalità della Scuola, dell'Università, dell'Alta formazione artistica e musicale (AFAM) e dell’Amministrazione scolastica.

Un Congresso proiettato verso la riaffermazione del protagonismo di una grande forza sindacale qual è lo Snals, in un contesto nazionale ed europeo.

"L'obiettivo che intendiamo rilanciare nel nostro Congresso è chiaro - ha affermato il Segretario Generale Fedele Ricciato - riportare la scuola-istituzione al centro della società, per contribuire al governo delle trasformazioni del nostro tempo, valorizzando tutto il personale che in essa opera, in un quadro normativo funzionale alla qualità".

"Registriamo invece - ha proseguito Ricciato - che la politica finanziaria del Governo, responsabile della mancata attuazione del piano pluriennale, indispensabile anche per sostenere il processo di riforma del sistema dell'istruzione e della formazione, ha negato finora alla scuola un contratto di svolta e, soprattutto, ha tradito le legittime aspettative del suo personale e le rivendicazioni presenti nella nostra piattaforma contrattuale".

“E’ possibile però – ha proseguito Ricciato – un contratto condiviso che preveda la valorizzazione economica del personale con l’utilizzazione delle risorse previste nelle leggi finanziarie ed una normativa semplificata che, tra l’altro, sburocratizzi la funzione docente.

Contratto, immissioni in ruolo e stabilità degli organici – ha precisato Ricciato – sono le nostre richieste al centro della vertenza scuola. Vertenza che, in mancanza di risposte concrete, sfocerà nello sciopero del 24 marzo p.v.”.

"La posta in gioco è alta: sono a rischio - ha concluso Ricciato - il sistema delle libertà costitutive della scuola e la sua centralità per lo sviluppo del Paese, le prospettive dell'autonomia scolastica, la stessa attuazione della riforma degli ordinamenti".