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UNICOBAS: Comunicato 14 febbraio 2003
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1. UNICOBAS: Comunicato 14 febbraio 2003
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15 febbraio 2003
Manifestazione nazionale a Roma
p.zza della Repubblica, h. 14.00
CONTRO
lo sfascio della scuola pubblica

E' in aula alla Camera il disegno di legge sulla "riforma" Moratti, già approvato al Senato. Questo significa:
1) il ritorno al maestro prevalente (il "tuttologo" o la maestra "mamma"), con il taglio di decine di migliaia di cattedre;
2) un tempo scuola di 30 h. settimanali (27 nelle medie) e la conseguente eliminazione di tempo pieno e prolungato, con grande soddisfazione delle scuole private;
3) la trasformazione delle scuole dell'infanzia in succursali degli asili nido (ingresso anticipato a 2 anni e mezzo);
4) l'addestramento professionale, che riporta la scuola a prima del 1963, con il diktat della scelta dell'indirizzo a 14 anni;
5) l'istituo dello "studente in affitto", con la consegna degli alunni dei professionali agli appetiti del mondo dell'impresa a favore di monoprofessionalismi indotti da Confindustria;
6) scuole di comodo a seconda dei poteri locali e sperequazioni economiche fra regioni ricche e povere.

CONTRO
la cultura della guerra

Viviamo in tempi oscuri, nei quali l'ombra della guerra si stende sul pianeta, come se fosse fisiologica alla vita.
Vogliono abituarci alla guerra perenne, alla guerra come risoluzione preventiva di ogni contraddizione, come mezzo privilegiato di risposta politica, indifferente alle sofferenze, alle distruzioni, all'impatto ambientale, agli "effetti collaterali" destinati a colpire comunque popolazioni civili inermi. Il contrario di quanto affermato dalla nostra Costituzione: "L'Italia ripudia la guerra ... come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" (art. 11). Il mondo della cultura, il mondo della scuola, non possono rimanere inerti di fronte a tale politica. La maggioranza degli stati e dei parlamentari europei, il Papa, le organizzazioni umanitarie indipendenti, rifiutano la logica dell'intervento a qualsiasi costo, fuori persino da quanto stabilito dall'ONU. In questo caso, lungi dal prendere posizione a favore di dittatori e sistemi sanguinari responsabili a loro volta di eccidi e vergogne sul piano umanitario, lungi dalle strumentalizzazioni di parte, occorre riaffermare, di fronte a tutti i signori della guerra, l'alterità dei valori della civiltà e del diritto internazionale, perchè il "gioco politico" non degradi al livello della barbarie e della legge del più forte, responsabile prima della situazione di iniquità nella quale versa il pianeta, con i due terzi della popolazione mondiale afflitti da fame e povertà mentre la maggior parte delle risorse vengono distrutte per costruire armi di distruzione di massa e per soddisfare la volontà di potenza dei padroni della terra ed i bisogni indotti di smodato benessere a senso unico che gratifica una minoranza di paesi a danno della maggioranza dei popoli.

Confederazione Italiana di Base Unicobas


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Date: 14 Feb, 2003 on 15:31
UNICOBAS: Comunicato 14 febbraio 2003
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