Di Menna (Uil): Va riconosciuto l’impegno degli insegnanti
nella loro funzione specifica: quella che si svolge in classe con i ragazzi.
Attenzione a non disincentivare chi più si impegna in questa direzione.

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La possibilità di carriera per gli insegnanti è questione centrale - sottolinea Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola - delle nostre rivendicazioni.

Tre sono gli spetti da sottolineare:

1. C’è un accordo siglato dal vice premier Fini e dalle Confederazioni e una successiva direttiva firmata dal Presidente del Consiglio, Berlusconi, che prevede un impegno del Governo a non intervenire per legge su materie contrattuali.
Tale accordo e tale direttiva devono essere rispettate.

2. La possibilità di carriera non è impedita dalla contrattazione ma dall’esiguità delle risorse.
Senza soldi è davvero difficile parlare di carriere.

3. La riforma della scuola prevede un nuovo assetto dell’autonomia più funzionale con figure intermedie e di sistema (ad esempio, direttori didattici, coordinatori di aree di insegnamento, ecc.) che devono essere definite e per la Uil valorizzate. Ma la vera questione è riconoscere l’impegno degli insegnanti nella loro specifica funzione, quella che si svolge in classe con i ragazzi. Attenzione a non disincentivare chi più si impegna in questa direzione.

Oggi, abbiamo il problema di concludere rapidamente il contratto già scaduto: le cifre che il ministro Moratti, ha certificato come disponibili (in base alla Finanziaria) devono avere il via libera di Tremonti.

Nel corso della riunione di oggi (con il ministro della Funzione Pubblica, Mazzella) ci è stato detto che al Tesoro occorrono altri dieci giorni ‘per fare i conti’.
Forse - conclude Di Menna - sarebbe utile un ordine del giorno per invitare Tremonti a far presto.

Roma, 21 gennaio 2002