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GILDA Bologna: Comunicato 6 gennaio 2003
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1. GILDA Bologna: Comunicato 6 gennaio 2003
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LA SCUOLA E IL GOVERNO BERLUSCONI

La Gilda degli Insegnanti di Bologna, in qualità di Associazione culturale e professionale indipendente, manifesta profonda contrarietà in merito alle politiche scolastiche delineatesi nell’ultimo anno.

L’attuale Governo difatti esprime una politica in cui l’istruzione e la ricerca sono considerate non risorse essenziali per il paese, ma attività subordinate agli orientamenti generali dell’esecutivo e agli equilibri politici della maggioranza.

Le scelte principali in materia scolastica vengono infatti compiute:

dal ministro dell’Economia, secondo una logica neoliberista di restrizione della spesa per l’istruzione che si esprime in:
- inadeguatezza delle risorse messe a disposizione per il rinnovo del contratto scaduto da oltre un anno;
- riduzione degli organici (docenti e operatori della scuola);
- riduzione dei servizi offerti alla cittadinanza: mancata sostituzione dei docenti assenti, classi sempre più numerose, mancata attivazione di classi;
- aumento del lavoro non retribuito degli insegnanti e di tutto il personale della scuola;
- ri-immissione in ruolo del personale esonerato per motivi di salute;
- messa in mobilità, riconversione o licenziamento del personale in sovrannumero;
- modifica tramite legge finanziaria dell’Esame di Stato nelle scuole superiori;

dal ministro per le Riforme, con una revisione costituzionale che cancella l’autonomia delle istituzioni scolastiche, solo a parole rispettata e ossequiata, e che propone la frammentazione dell’unitarietà del sapere a favore dei folklori locali;

dalle forze politiche di maggioranza, che sovrappongono la loro ideologia al libero confronto delle idee, sottraggono al Parlamento l’importante dibattito in merito alle riforme scolastiche e propongono nel contempo inaccettabili azioni di controllo culturale.

Il forte ridimensionamento della scuola pubblica, che si avvia a perdere la sua centralità nel sistema dell’istruzione, si accompagna al rilancio e al sostegno della scuola privata, in uno spirito di competizione piuttosto che di emulazione positiva: nel mentre si attuano imponenti tagli alla scuola pubblica si stanziano ingenti somme per favorire la frequenza della scuola privata.

In questo contesto la valorizzazione della professionalità docente, che si voleva riconoscere con l’attribuzione dell’area specifica della docenza e la definizione di uno stato giuridico rinnovato (formazione rigorosa, codice deontologico, percorsi di sviluppo professionale) viene ancora una volta disattesa e ulteriomente svilito il ruolo dei docenti italiani.

Ferma è la nostra opposizione al progetto di destrutturazione in atto e auspichiamo che tutti i docenti e le forze sindacali e associative di appartenenza comprendano la necessità di una azione comune per la salvaguardia della scuola pubblica e della professione docente.

Bologna 6/01/2003

Il Direttivo Provinciale GILDA

Date: 06 Jan, 2003 on 06:52
GILDA Bologna: Comunicato 6 gennaio 2003
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