Mentre i ministri lombardi del governo Berlusconi muovono un concentrico attacco alla scuola pubblica, per quanto divergenti nei progetti (Moratti dequalificare, Tremonti tagliare, Bossi chiudere regionalizzando) la scuola risponde alla giornata di sciopero con oltre il 25 % di adesioni e con migliaia e migliaia di bandiere dell’Unicobas sotto cui si sono ritrovati e riconosciuti tutti coloro che rendono vivo il mondo della scuola e che il governo vorrebbe cacciare: gli ausiliari che rischiano di cadere sotto una feroce riduzione che non garantirà più la vigilanza necessaria nei corridoi e ai piani, i precari che verranno definitivamentenei espulsi dalla scuola con il nuovo anno scolastico, gli insegnanti tutti che verranno costretti a supplire e ad estendere l’orario di servizio in classe oltre ogni limite europeo, dimenticandosi che una scuola che realmente promuove cultura richiede ai docenti almeno un tempo uguale di preparazione fuori dalla classe. Una giornata di sciopero per la scuola che rappresenta il futuro del paese, contro chi vorrebbe ridurla a mero servizio erogato, in cui gli studenti diventano clienti e in cui si perdono di vista i saperi critici a tutto vantaggio di quiz che servono solo per aumentare l’ignoranza come la realtà anglosassone ha dimostrato.

Stefano d’Errico (Segretario Nazionale)