CONTRORIFORMA

La scuola della controriforma Moratti è, nell'ordine:

a) il ritorno al maestro prevalente (il tuttologo o la maestra-mamma), con il conseguente taglio di decine di migliaia di cattedre;

b) un tempo-scuola di 30 h. Settimanali e la conseguente eliminazione del tempo pieno nelle elementari e del tempo prolungato nelle medie: da una parte tagli d'organico, dall'altra grande soddisfazione delle scuole private, che rimarrebbero le uniche a fornire servizi del genere;

c) la trasformazione di settori consistenti della scuola dell'infanzia in succursali degli asili-nido (che andrebbero potenziati in proprio, anziché introdurre l'ingresso anticipato nelle materne a due anni e mezzo);

d) il salto nel buio dell'addestramento professionale, che ci riporta a prima del 1963, con il diktat della scelta precoce dell'indirizzo;

e) l'istituto dello "studente in affitto", con la consegna degli alunni dei professionali agli appetiti del mondo dell'impresa ed una scuola che deroga dal suo compito istituzionale di istruzione e formazione completa a favore di monoprofessionalismi introdotti dalla scuola della Confindustria;

f) la riduzione a 4 anni degli istituti professionali statali e di molti istituti tecnici (altro taglio degli organici) e la regionalizzazione degli indirizzi, con il rischio di veder creare scuole di comodo a seconda dei poteri locali (scuola nazionale padana???) e sperequazione economiche fra regioni ricche e regioni povere.

TAGLI

La legge finanziaria è un serbatoio di tagli per la scuola: un terzo degli ausiliari, dei docenti di sostegno e dei direttori amministrativi in meno; l'eliminazione dei distretti scolastici; la deportazione in altri settori del personale docente con malattie professionali che ne rendono impossibile l'impiego in classe, ma proficuo nell'istituzione scolastica; l'accorpamento di altre centinaia di scuole; la rottamazione professionale degli insegnanti in soprannumero, riciclati su altre materie (a detrimento della qualità dell'istruzione) o espulsi dal comparto.

CONTRATTO

La legge finanziaria contiene miserie per il rinnovo contrattuale: in luogo di un avvicinamento alla media retributiva europea, vedremo una parificazione agli stipendi del Terzo Mondo. Anche i sindacati Confederali sono corresponsabili: per il calderone del pubblico impiego (nel quale siamo impropriamente inseriti) il 5 Febbraio 2002 si sono accordati col Governo per "aumenti" pari a 60 euro divisi in due tranches: 25 per tutti (e non ci recuperiamo neanche un quinto dell'erosione inflattiva) e 35 solo ai "meritevoli".

MALATTIA

Decurtazione di un trentesimo del salario accessorio per tutti i giorni sotto i 16 (e 3,718 per la fascia 1-14 anni; e 4,617 fascia 15-27; e 5,180 fascia oltre i 28), con effetto retroattivo di due anni. Un bel regalo!