Lo Smau, la rassegna milanese dell’informatica, è sempre una buona occasione per conoscere le novità del settore e per verificare la sua condizione di salute. Dobbiamo subito dire che la situazione appare piuttosto critica. Il tramonto delle tante speranze che erano nate intorno alla cosiddetta new economy è ormai evidente. Per la prima volta dopo più di dieci anni di visite regolari alla rassegna, abbiamo visto interi settori della Fiera milanese vuoti. Fra gli assenti ci sono aziende di primissimo livello come la Apple, Intel, Oracle, per citare solo le maggiori. Tra i vari palazzi si muovono più del solito turbe di ragazzini alla ricerca soprattutto di videogiochi e diminuiscono i professionisti del settore. Le maggiori novità riguardano la diffusione degli schermi a cristalli liquidi anche per i desktop, e non solo più per i portatili, il moltiplicarsi dell’offerta dei palmari (PDA, Personal Digital Assistant) e il dominio della telefonia, in particolare dei cellulari.

Veniamo al settore che più ci interessa, quello della scuola e della formazione. Abbiamo visitato i padiglioni del MIUR, dove ci è stata offerta una valigetta che contiene i materiali (schede, libri, cd-rom) di Telecomunicando, un progetto che intende «educare i giovani a capire che le tecnologie, per quanto affascinanti, non sono il fine della ricerca, ma il mezzo attraverso cui questa viene comunicata e partecipata agli allievi» (dalla Guida per gli insegnanti, pag. I, 10). Anche altri materiali espongono l’intenzione del Ministero di realizzare «un nuovo spazio web del MIUR integrabile con altri sistemi informativi e nuove funzioni a supporto dei diversi livelli decisionali e dell’autonomia delle scuole» (E-government. Il piano del Miur).

Lo stand dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia conferma i progetti e le intenzioni dell’Amministrazione centrale presentando E-Scuola, «un protocollo d’intesa per l’informatizzazione delle scuole» che dovrebbe realizzare servizi come la bacheca elettronica, la documentazione didattica e l’insegnamento in Rete, i registri e le segreterie on-line.

Nel palazzo occupato per intero dalla Microsoft, abbiamo chiesto notizie del Progetto Docente presentato alla stampa e alle Associazioni dei docenti nel luglio scorso. Si tratta di un corso gratuito di e-learning rivolto a 5.000 docenti della scuola secondaria superiore e finalizzato all’applicazione didattica di alcuni dei più noti programmi di produttività individuale: Word, Excel, Power Point. A detta dei funzionari della Microsoft, l’iniziativa sta riscontrando un grosso successo nelle scuole dove si starebbero formando «delle vere e proprie classi on-line formate da docenti di tutta Italia».

Allo stand di una grossa banca nazionale abbiamo ritirato un cd-rom dal titolo Imparare senza confini. L’abbiamo consultato e siamo rimasti un po’ impressionati dalle somiglianze fra il linguaggio bancario e quello utilizzato dall’Amministrazione scolastica. In entrambi i contesti le espressioni ricorrenti sono: utenti, servizio, risorse, rendimento, massimi benefici al minor costo. Condividiamo pienamente la necessità di utilizzare le tecnologie più evolute ma non dovremmo mai dimenticare che l’insegnamento –in origine e alla fine- è sempre un rapporto vivo, disinteressato, profondo fra le persone, le generazioni, i maestri e gli allievi.

Milano, 25 ottobre 2002

Alberto Giovanni Biuso
Direttore Centro Studi dell'AND