Quattro domande al segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna

Quali sono gli obiettivi di questo sciopero?

Ci sono almeno tre buone ragioni per questo sciopero: investimenti per la scuola pubblica e rinnovo del contratto, immissioni in ruolo, modifica della Finanziaria che prevede tagli e sottrae risorse alla scuola. Lo sciopero serve a far rispettare al Governo gli impegni che ha preso per la scuola.

Perché uno sciopero “per” la scuola?

Tutti i cittadini e le famiglie vogliono una scuola pubblica di qualità.
Lo sciopero è anche per questo. Occorre investire in istruzione e formazione per favorire lo sviluppo. Se le risorse finanziarie sono poche, si colpiscano tutte le fasce di evasione fiscale.
C’è troppa ingiustizia, troppi arricchimenti indebiti e il valore della cultura, valore inestimabile, rimane residuale.

Uno sciopero senza la Cgil… In che modo si potranno trovare le condizioni per un’azione sindacale che veda insieme tutti i sindacati della scuola?

E’ uno sciopero che vede tutti i sindacati presenti ad eccezione della Cgil.
Certamente non è dipeso da noi. Noi lavoriamo per l’unità di azione, abbiamo una piattaforma unitaria, i lavoratori ci chiedono chiarezza e risultati concreti.
Questo è il primo impegno della Uil scuola, per questo siamo impegnati a definire e proporre regole che garantiscano pluralismo, unità e rapidità nelle decisioni.

Cosa si prospetta dopo lo sciopero?

Dopo lo sciopero, l’obiettivo non può essere un altro sciopero ma la chiusura del contratto per far arrivare entro l’anno gli aumenti ai lavoratori e lo sforzo comune per determinare investimenti per la scuola pubblica. Il Governo deve aprire un confronto vero e responsabile. Ora anziché ripetere come un ritornello, ormai stonato, l’impegno per un piano di 15.000 miliardi, faccia un’operazione verità, definisca con concretezza e certezza, in modo da far sapere a tutti - i lavoratori ne hanno diritto - quanto, in relazione alle condizioni del paese, è possibile investire per i lavoratori della scuola per il 2004 e 2005.
Ciò aiuterebbe la rapida chiusura del contratto. In ogni caso occorre che gli aumenti disponibili per il biennio 2002 - 2003 siano subito destinati ai lavoratori.