La CISAL Scuola, a seguito dell’incontro di apertura per il rinnovo del CCNL relativo al quadriennio 2002-2005 ed al biennio economico 2002-2003, tenutosi ieri 8 ottobre tra ARAN e sigle sindacali rappresentative, ritiene opportuno rinviare qualsiasi approfondimento in merito al contratto scuola a dopo l’esito degli scioperi, proclamati da quasi tutte le organizzazioni sindacali del Comparto Scuola.

Il confronto con l’ARAN nella prima giornata si è soffermato sul contenuto e sulle linee generali dell’atto di indirizzo del Dipartimento della Funzione Pubblica, emanati in verità solo all’indomani delle proclamazioni di sciopero e con notevole ritardo rispetto alla scadenza del precedente contratto collettivo dei lavoratori della scuola.

La CISAL Scuola sottolinea in ogni caso sia la incertezza che la insufficienza dei fondi messi a disposizione dal Governo, che rendono impossibile la realizzazione nella scuola italiana di obiettivi importanti per la categoria, contraddicendo il principio di centralità della scuola invece tanto sbandierato dal Governo.

Infatti dall’atto di indirizzo non appare una chiara ricognizione delle risorse effettive disponibili per il rinnovo del contratto della scuola, dovendo peraltro la contrattazione relativa al biennio 2002-2003 svolgersi proprio durante il periodo coincidente con l’approvazione della legge finanziaria per il 2003.

Insufficienti le risorse messe a disposizione dall’atto di indirizzo, visto che con gli incrementi retributivi pari al tasso di inflazione programmata previsto dall’art.16 della Finanziaria per il 2002 non possano programmarsi né compiersi quegli istituti contrattuali, tra cui quello della progressione professionale, da anni attesi nella scuola italiana, ma solo restituire ai lavoratori del comparto parte del potere di acquisto ormai irrimediabilmente eroso.

Temiamo poi che l’atto di indirizzo, nella parte in cui prevede “una verifica della normativa relativa all’orario di servizio”, riproponga ancora una volta la questione dell’aumento dell’orario di servizio come mezzo per realizzare gli obiettivi di efficienza della scuola intesa come risparmio di spesa pubblica, vanificando così gli esigui aumenti retributivi derivanti dal rinnovo del contratto e contribuendo ancora una volta a perseguire una politica scolastica basata sulla quantità di ore di attività e non sulla sua qualità.

La CISAL Scuola, alla luce di tali considerazioni, ripropone e rinnova le motivazioni dello sciopero del 14 ottobre 2002 e si riserva solo successivamente ogni ulteriore valutazione.

Roma 9 ottobre 2002