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Documento Senatori dell'Ulivo della Commissione Istruzione
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1. Documento Senatori dell'Ulivo della Commissione Istruzione
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Una controriforma che ruba il futuro ai giovani

I temi della scuola e della formazione sono al centro della nostra battaglia politica. Una battaglia che condurremo senza esitazione qui in Parlamento e che cercheremo di collegare quotidianamente con le aspettative deluse di famiglie studenti e professori.

Quella del Ministro Moratti è una controriforma che ruba il futuro alle giovani generazioni. Siamo preoccupati perché senza futuro delle giovani generazioni non c'è futuro per il Paese.

Chiediamo risposte precise su tempi, cifre modalità. Non ci accontentiamo più di generiche rassicurazioni. La sede propria per disegnare la nuova scuola italiana è il Parlamento. Fino a oggi il Ministro Moratti lo ha dimenticato.


Cinque domande alla Moratti

Il Ministro Moratti deve dare risposte precise: tempi, cifre, modalità. Non ci accontentiamo più di generiche rassicurazioni. Ecco cosa contestiamo al ministro e alla sua riforma.

· Non rispetta i diritti costituzionali
Lei sta smontando la scuola della Repubblica Italiana. Non le sembra che la sua azione sia in contrasto con i principi costituzionali? contro l'uguaglianza di opportunità di tutti i cittadini (art.3), l'obbligo scolastico e formativo, il diritto allo studio (art.34), la libertà di insegnamento (art.33), l'autonomia delle istituzioni scolastiche, la potestà delle Regioni e delle Autonomie Locali (art. 117).

· Non rispetta le leggi
Come Ministro della Repubblica non pensa che sia suo dovere rispettare le leggi dello Stato? Perché allora stipula accordi con le Regioni per non applicare la legge 9/99 sull'obbligo scolastico e formativo?

· Taglia le risorse alla scuola pubblica e ne impedisce lo sviluppo
Ha sempre dichiarato che le risorse per la scuola ci sono. Ma dove sono? Tremonti è informato?
Nessuno le vede:
- perché non ha generalizzato le scuole dell'infanzia, come richiesto dalle famiglie? ci sono ovunque liste di attesa.
- perché non ha assunto in ruolo i 30 mila insegnanti come aveva promesso l'anno scorso?
- perché vuole tagliare più di 2.000 istituzioni scolastiche?
- perché non ha bandito in tempo il concorso per i dirigenti scolastici in modo da non fare iniziare l'anno a 3.500 scuole senza il capo di istituto?
- perché non investe sulla formazione e la professionalità degli insegnanti?
- perché ha tagliato pesantemente i progetti delle scuole per gli alunni con handicap, gli alunni immigrati, ecc.?
- perché ha ridotto il fondo alle scuole per l'ampliamento dell'offerta formativa?
- perché ha tagliato i fondi per l'edilizia scolastica?
- perché non ha trasferito alle Regioni i fondi per le scuole non statali?
- perché non sono indicate nel DPEF le risorse destinate alla scuola pubblica? - - perché vuole depauperarla?

· Finge una consultazione democratica
Perché, dopo aver detto di voler procedere ad una riforma condivisa da genitori, studenti, insegnanti, non sta tenendo conto dei pareri sul suo progetto espressi da associazioni, sindacati, organizzazioni studentesche?
Quale valutazione dà della contrarietà espressa sulla sua proposta di legge dal CNPI e dagli organismi rappresentativi delle autonomie locali (ANCI, UNCEM, UPI)?
Come mai il Governo ha scelto la strada della delega mortificando la discussione in Parlamento?
Nella Commissione VII del Senato abbiamo discusso molte ore, di giorno e di notte, del suo disegno di legge: perché non è mai venuta?
Perché non ama il dibattito democratico?

· Non sa che cosa sia una sperimentazione seria e condivisa
Perché, se era intenzionata a promuovere una sperimentazione, ha atteso la fine del mese di luglio per predisporla? Non si è resa conto che in tal modo impediva agli organi collegiali delle scuole di esprimersi in merito prima dell'avvio dell'anno scolastico? Perché vuole imporre alla scuola italiana la sua sperimentazione, ad anno scolastico iniziato, alimentando improvvisazione, confusione e precarietà?
Quale valutazione dà del parere negativo espresso dal CNPI sul decreto relativo alla sperimentazione, e delle riserve manifestate dai Comuni?
Qual è la realtà della sperimentazione: quante scuole? Quanti alunni? Quali risorse?
Come può sostenere, a questo punto, l'interruzione dell'esperienza scolastica dei bambini che accedono alla sperimentazione?


I Senatori e le Senatrici dell’Ulivo
nella Commissione Istruzione


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Mail: redazione@edscuola.com
Date: 18 Sep, 2002 on 00:36
Documento Senatori dell'Ulivo della Commissione Istruzione
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