Le “panzane” mediatiche rifilate all’opinione pubblica sotto il solleone agostano (che deve aver dato alla testa a qualcuno), sono state assolutamente smentite dalle delibere dei Collegi dei Docenti. Il Ministro Moratti e, nel nostro piccolo, il Dirigente Scolastico Regionale Sardo Dott. Pietrella, hanno più volte informato l’opinione pubblica, con pomposi comunicati stampa, che gran parte delle scuole avevano richiesto di attivare la sperimentazione della “riforma Moratti”.

Finito il periodo estivo ed aperte le scuole “i nostri” devono prendere atto che la totalità delle scuole ha respinto l’ipotesi di sperimentazione e, viste le motivazioni delle delibere del Collegi Docenti, parallelamente viene affossato l’impianto della stessa riforma della scuola morattiana in discussione in Parlamento.

Dai dati in nostro possesso la totalità delle istituzioni scolastiche della provincia di Cagliari e di Oristano hanno bocciato la proposta di sperimentazione ed allo stesso modo si sono espresse la stragrande maggioranza delle scuole della provincia di Nuoro e Sassari (nelle quali si devono pronunciare ancora alcuni Collegi nei quali, a nostra informazione, il risultato sarà il medesimo).

La volontà dei Collegi dei Docenti evidenzia in maniera chiarissima che “la scuola” è contro l’ipotesi di sperimentazione della riforma sia per ragioni di metodo che di merito.

Infatti, non è ammissibile una sperimentazione calata dall’alto (ed aggiungiamo ad anno scolastico già iniziato), senza la condivisione degli operatori che debbono portarla avanti.

Lo stesso progetto integrale di “riforma” Moratti non ha avuto, allo stato, alcun coinvolgimento della scuola ”viva” poiché il grottesco “tour” della Ministra e gli stessi Stati Generali sono stati una operazione d’immagine senza alcun coinvolgimento reale.

Appare chiaro che per i docenti le priorità sono altre ed investono le carenze presenti nelle scuole pubbliche ed il deficit di investimento (endemico), che negli ultimi anni è esponenzialmente aumentato.

Gli operatori della scuola non chiedono uno stravolgimento continuo delle scuole ad ogni cambio di governo ma, invece, vorrebbero poter lavorare serenamente, in strutture adeguate, con la possibilità di contare sui materiali occorrenti, laboratori degni di questo nome, etc.. La risposta a tutt’oggi è stata una strampalata ipotesi di sperimentazione con tagli pesantissimi agli organici del personale ed il vero e proprio “massacro” dei precari storici.

Alla luce di quanto sta avvenendo nelle scuole sarde (e pensiamo italiane), il ministero dovrebbe, ed abbiamo qualche dubbio in proposito, prendere atto di questa bocciatura e cambiare assolutamente rotta.

E’ chiaro che, se la Moratti, il Governo e la stessa maggioranza parlamentare, non dovessero rivedere le proposte in discussione si profila nella scuola un autunno assolutamente rovente.

I COBAS Scuola definiranno le forme di lotta nella prossima Assemblea Nazionale che si terrà a Roma i prossimi 21 e 22 settembre 2002.

9 settembre 2002

p. ESECUTIVO NAZIONALE
COBAS - COMITATI DI BASE DELLA SCUOLA
NICOLA GIUA