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662 del 01.07.1997- ISSN
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| MCL: Comunicato Stampa 1 settembre 2002 |
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| 1. MCL: Comunicato Stampa 1 settembre 2002 |
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Con l'avvio dell'anno scolastico emerge l'esigenza della ricerca di una
partecipazione concorde per realizzare le riforme scolastiche
Col mese di settembre si riaprono le scuole: i problemi che attanagliano da anni il sistema formativo italiano ritornano all'attenzione dell'opinione pubblica e dei mass media; tre fattori che si incrociano fra loro, quali l'esigenza d'ammodernamento dell'apparato statuale, della pubblica amministrazione e per la revisione del welfare, pongono nuovi obiettivi in un contesto sociale e istituzionale complesso.
La discontinuità del quadro politico in questo scorcio della storia del nostro paese ha delineato uno spaccato del sistema scolastico in parte riformato e in parte da ristrutturare; sul tappeto rimangono: la riforma dei cicli, la riorganizzazione degli organi collegiali, l'attuazione della parità scolastica, l'edificazione di un sistema di formazione professionale di pari dignità col sistema istruzione e coerente con la necessità di promuovere nei cittadini una preparazione che risponde al progetto civile, economico - sociale e educativo di umanizzare il lavoro.
Anche se il sistema politico - istituzionale si caratterizza sempre più in maniera bipolare, il disegno riformatore riguardante il sistema di istruzione e della formazione è preferibile non sia espressione di una parte della società, ma deve rappresentare il punto di convergenza possibile delle forze socio - culturali più rappresentative.
La marcia verso l'autonomia delle istituzioni scolastiche ha rappresentato il cavallo di battaglia e lo slogan di questi ultimi tempi, ma ora che sta trovando applicazione si prende atto che per la risoluzione degli eterni problemi della formazione occorre andare oltre; emerge, inoltre che il processo di autonomia si sta trasformando in adempimenti complessi che tendono a rendere più pesante l'azione in quanto ogni unità scolastica corre il rischio di diventare un provveditorato in miniatura senza averne i mezzi e le risorse umane.
Per un'azione riformatrice non basta l'ordinarietà della gestione, sono invece necessari sforzi straordinari; poi esiste la "questione del personale": da quello dirigente, a quello docente ed agli ATA, non può essere trattata come una "variabile indipendente" del sistema.
Qui però si annida l'eterno problema: il budget attuale a disposizione del Ministro Letizia Brichetto Arnoboldi Moratti non è adeguato; le risorse sono sempre scarse e le riforme si dovrebbero attivare con quanto viene risparmiato coi tagli. Mentre il Ministro Giulio Tremonti non concede risorse aggiuntive, si pone l'interrogativo se nel Governo esiste una "collegialità politica" sulle questioni di rilevante interesse sociale.
Recentemente un'esperta di problematiche scolastiche, vicina all'area della maggioranza governativa, in un articolo si è posta la domanda che facciamo nostra: "possibile che la scuola italiana sia considerata solo una fonte di spesa?"1 settembre 2002 Floriano Roncarati
Presidente regionale MCL
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| Date: 01 Sep, 2002 on 19:07 |
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