La mobilitazione dei docenti contro gli esami "Moratti style", la legge di parità e l'espulsione dei precari - promossa dai Cobas, dal Comitato promotore del referendum per l'abrogazione parziale della legge di parità e da coordinamenti di docenti - che ha prodotto due giorni fa manifestazioni e sit-in in numerose città italiane (e in particolare a Roma una manifestazione davanti al Ministero), si è ripetuta oggi con analoga diffusione in tutta Italia, tramite sit-in davanti alle scuole prima dell'inizio degli esami.

Oltre a ribadire la nostra ostilità alla legge di parità che vogliamo cancellare con il referendum abrogativo sul quale stiamo raccogliendo le firme, nonchè la più vibrata protesta contro l'espulsione in massa dei precari messa in cantiere dalla Moratti per il prossimo anno e la conseguente richiesta dell'assunzione stabile dei precari, la mobilitazione si è rivolta in particolare contro l'esame "Moratti style", svolto da docenti interni che solo pochi giorni fa, durante gli scrutini, hanno già esaminato il grado di preparazione degli studenti e che agli esami non potranno far altro che ripetere tali giudizi.

Dopo averlo così reso inutile, l'obiettivo della Moratti è l'eliminazione completa dell'esame di Stato e della sua struttura unificata a livello nazionale. Così si toglie ogni controllo sulla qualità dell'insegnamento nelle scuole private e ci si avvia alla cancellazione del valore legale del titolo di studio, sopprimendo, a tutto vantaggio delle aziende interessate ad abbassare il costo del lavoro, le garanzie e i vincoli contrattuali a favore dei futuri lavoratori/trici.

Eliminato il titolo di studio nazionale unificante, le future scuole-azienda auspicate dalla Moratti saranno spinte ad entrare in competizione per dimostrare che il proprio diploma vale di più e frutta di più di quello delle altre scuole "concorrenti".

Molti docenti hanno consegnato alle commissioni un documento di protesta, preparato dai Cobas, contro il nuovo esame e si sono rifiutati di assumere il ruolo di vicepresidente, ossia di colui che in buona parte delle classi sostituirà il presidente, che è l'unico membro esterno delle commissioni, dando vita così a commissioni di fatto costituite da soli membri interni e nelle quali la presenza dell'"esterno" sarà solo formale.

Piero Bernocchi
portavoce nazionale Cobas scuola

Roma, 19 giugno 2002