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CUB: Comunicato 3 maggio 2002
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1. CUB: Comunicato 3 maggio 2002
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C’è un giudice a Pinerolo !

Il tribunale di Pinerolo si trova nella parte alta della città. Sembra quasi, con la sua posizione, affermare la differenza rispetto a palazzi di giustizia più importanti e centrali. Un esempio di orgogliosa modestia.
Recentemente si è conquistato una fama nazionale, non so quanto gradita ma serenamente accettata, per aver riconosciuto ai singoli delegati delle RSU il diritto di indire assemblee sindacali sia all'interno della singola scuola che in altri locali.

Un po’ di preistoria contemporanea

Proprio nel pinerolese, infatti, si è dato uno scontro su questa materia, scontro che ha visto, da una parte, la CUB Scuola e, dall'altra diversi Dirigenti Scolastici, il MIUR, CGIL-CISL-UIL (soprattutto la CGIL).
Uno scontro sicuramente impari ma che ha avuto, ad oggi, esiti favorevoli alla CUB Scuola.
I termini di questo scontro, dal punto di vista giuridico, sono semplici. Lo Statuto dei lavoratori riconosce ai rappresentanti sindacali (RSA) il diritto di indire assemblee. L'accordo quadro per la costituzione delle RSU nel pubblico impiego estende ai singoli delegati RSU i diritti degli RSA. Con l'ultimo contratto CGIL-CISL-UIL hanno preteso di stabilire che le assemblee possono essere indette o dai sindacati che ne hanno titolo (loro stessi più SNALS e Gilda) o dalla RSU nel suo complesso ed a livello di singola scuola.
Dal punto di vista sindacale, è evidente l'interesse dei sindacati di stato a garantirsi il monopolio dei diritti ed a impedire ai delegati RSU di svolgere compiti diversi da una, limitata, contrattazione a livello di istituto. Il modello è semplice: il sindacato istituzionale contratta, le RSU gestiscono, come possono, i contratti nelle singole scuole. In altri termini, i delegati devono restare figli di un dio minore.
È, fra l’altro, interessante notare che la stessa CGIL che pretende di opporsi al tentativo del governo di abolire l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori non ha alcun problema a fare strame dello stesso statuto quando ritiene di avere interesse a negarne il valore.
La Federazione Provinciale di Torino della CUB Scuola, di fronte al rifiuto di alcuni Dirigenti Scolastici del pinerolese di concedere le assemblee su richiesta delle singole RSU si è rivolto alla magistratura del lavoro ed ha visto una causa che ha avuto un rilevo nazionale sia nel comparto scuola che nell’assieme del pubblico impiego.
I Dirigenti Scolastici del pinerolese, con l’appoggio della CGIL Scuola, hanno lanciato un’offensiva contro la CUB Scuola con comunicati, raccolte di forme, pressioni sull’amministrazione.
È interessante rilevare che, nella provincia di Torino, un elevatissimo numero di Dirigenti Scolastici è iscritto alla CGIL scuola, cosa che rende ragionevole ritenere che esista un vero e proprio gruppo di pressione interno a questo sindacato. Non casualmente la CGIL si è mossa con determinazione a sostegno della sua guardia pretoriana. D’altro canto i Dirigenti Scolastici che assumono, di norma, atteggiamenti liberticidi sono, sin troppo spesso, quelli che aderiscono a questo sindacato.
Insomma, una vicenda intricata, apparentemente vi è uno scontro fra CUB Scuola e Dirigenti Scolastici con il MIUR schierato a loro sostegno, in realtà il MIUR opera al servizio di CGIL-CISL-UIL nonostante, formalmente, vi siano contrasti fra ministero e sindacati di stato.
Basta pensare che, immediatamente dopo la firma dell’accordo del 4 febbraio su scuola e pubblico impiego, accordo che ha ribadito il regime di concertazione tradizionale, il MIUR ha pubblicato una nota contro il diritti dei delegati di indire le assemblee e contro i giudici che hanno dato ragione alla CUB Scuola e questa nota è stata immediatamente pubblicata sul sito della CGIL Scuola. Un buon esempio di continuità (del peggio) nel cambiamento (in peggio) del quadro sociale generale.

Seconda puntata

Il MIUR ha fatto opposizione contro la sentenza di Pinerolo. Vi è una considerazione da fare a questo proposito, mentre il sindacato di base, quando affronta il terreno legale, deve affrontare ingenti spese, l’amministrazione scarica le sue spese sulla spesa pubblica con l’effetto paradossale che noi paghiamo sia che perdiamo sia che vinciamo le spese legali. Soprattutto, in questo modo l’amministrazione può trascinare i processi all’infinito nella speranza che quello che un giudice ha negato le sia concesso da un altro giudice.
Il processo del 2 maggio si è svolto in maniera parzialmente diverso rispetto a quello precedente.
In quel caso erano presenti i due dirigenti scolastici direttamente coinvolti, vari altri dirigenti scolastici, il loro luogotenenti e una massa di funzioni obiettivo ed RSU CGIL che tifavano per i due eroi della lotta al sindacalismo indipendente e di base.
Ieri c’era solo il DS Manavella dell’Istituto Comprensivo di Cavour, l’avvocato dello stato per la controparte e il sottoscritto, un altro collega del sindacato, il coordinatore della CUB di Pinerolo ed il nostro avvocato per la CUB Scuola.
Il pretore che doveva esaminare il caso era un signore robusto e bonario che sembrava ben preparato sull’argomento. Il procedimento è stato celere. L’avvocato dello stato ha esibito un paio di sentenze, una fuori argomento e l’altra, della pretura del lavoro di Lucca che da torto ai Cobas Scuola in una causa sulla stessa materia. Noi abbiamo consegnato due sentenze, una della Pretura di Civitavecchia e l’altra di quella di Milano che danno ragione alle RSU. In particolare, la sentenza di Civitavecchia è interessante e ben costruita dal punto di vista giuridico mentre quella di Lucca è decisamente di qualità discutibile.
Vengo a sapere che la Pretura di Pinerolo non riceve “Diritto&Lavoro”, la rivista di diritto del lavoro legata alla CUB e alla quale tanto impegno viene dedicato. Mi annoto che è necessario mettere in indirizzario anche questo tribunale. Un ennesimo esempio dei limiti del nostro lavoro sindacale, d’altro canto non ha senso prendersela troppo.
Faccio un paio riflessioni fra me e me:
· non credo che la cosa abbia avuto un’incidenza eccessiva sull’esito della causa ma il fatto che l’avvocato dello stato abbia fatto riferimento alle pressioni che l’amministrazione ha subito dopo la prima sentenza di Pinerolo non sembra aver ben disposto il giudice. Al di là delle intenzioni dell’avvocato, questa notazione è apparsa come una pressione indebita;
· il DS Manavella insite sulla posizione assurda presa dai DS del pinerolese e cioè sulla tesi che noi non avremmo dovuto denunciare loro visto che essi hanno solo applicato il contratto. Essolui non sembra nemmeno prendere in considerazione l’idea che un dirigente abbia delle resposnsabilità e debba assumersele quando vi sono accordi fra di loro contraddittori e, peggio, accordi che vanno contro la legge. Evidentemente ha un’idea della dirigenza tutta sua, se ne apprezzano i vantaggi e se ne rifiutano i prezzi.
Comunque, il giudice conferma la prima sentenza e fa rilevare che la posizione dell’amministrazione e dei DS non ha alcun fondamento giuridico.
Esaurita la parte formale del processo e mentre ci salutiamo, Manavella dichiara la sua stima per la magistratura ma anche il suo dissenso. A questo punto, il giudice, non so se infastidito o impietosito, liquida le sue considerazioni informandolo che se ci ha dato ragione non è stato certo per una presa di posizione politica e che, anzi, lui è un uomo di destra che, semplicemente, ha applicato la legge.
Una lezione, probabilmente inutile, per un DS “democratico” che, sembrerebbe senza nemmeno rendersene conto, si è schierato per un sindacato contro l’altro andando ben al di là delle sue attribuzioni.

E ora?

Naturalmente questa vittoria legale non chiude la questione. CGIL-CISL-UIL probabilmente insisteranno nella loro scelta, il MIUR continuerà a porsi al loro servizio ecc..
Vale comunque la pena di festeggiare la vittoria. Per riprendere una fase famosa, c’è un giudice a Pinerolo.

Cosimo Scarinzi

Torino, 3 maggio 2002


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Date: 03 May, 2002 on 20:19
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