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UNICOBAS: Comunicato Stampa 5 marzo 2002
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1. UNICOBAS: Comunicato Stampa 5 marzo 2002
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LA BATTAGLIA CONTRO LA MORATTI CONTINUA.
OCCORRE DARE VISIBILITA’ ALLA QUESTIONE ISTRUZIONE NELL’AMBITO DELLO SCIOPERO GENERALE DEL 5 APRILE: L’UNICOBAS BLOCCHERA’ LA SCUOLA PER L’INTERA GIORNATA E MANIFESTERA’ CON CORTEO DAL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE (h. 10.00) A MONTECITORIO.
NO ALLA CONTRORIFORMA MORATTI. NO AL DECRETO TAGLIACLASSI (TAGLIO DI 56.500 DOCENTI IN 3 ANNI). CONTRATTO EUROPEO ED ORDINE PER I DOCENTI.
Il taglio di 56.500 docenti verrà tramite l’attacco al tempo pieno delle elementari ed al tempo prolungato delle medie: così si cerca di deviare le iscrizioni verso le scuole private. Inoltre la qualità del sistema formativo pubblico viene pesantemente attaccata tramite un accorpamento selvaggio delle classi sotto i 25 alunni. Questo determina non solo la rimessa in discussione delle operazioni di trasferimento dei docenti ma anche l’eliminazione della continuità didattica, facendo saltare gli insegnanti che hanno seguito le classi sino ad oggi in omaggio ad una politica di mero risparmio volta allo smantellamento del diritto allo studio.
Il testo della riforma Moratti è inaccettabile. Prima vergogna fra tutte il doppio percorso formativo, con il ritorno al mero addestramento. Questo in ordine agli istituti professionali ridotti a scuola di serie b (4 anni) e senza un diploma “vero”, riconosciuto solo a livello regionale, primo elemento di delegificazione del titolo di studio. Istituti in più sottoposti, con la regionalizzazione (possibile anche per gli organici), alle incognite di appetiti e clientele degli enti locali ed a nuove disparità per l’allestimento di supporti scolari fra regioni ricche e povere. Ecco il disegno perverso: affidamento degli studenti all’impresa, con la scuola a fare da spettatore, adibita a registrare nel curricolo l’apprendistato presso terzi. Né il quinto anno (opzionale) risolverebbe il problema di un percorso “proletario differenziale”. Incombe la riduzione del tempo scuola e delle materie. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, sarebbe molto più conseguente l’ingresso nell’obbligo dell’ultimo anno della stessa, anziché l’anticipazione dell’età d’ingresso a 2 anni e mezzo. Che dire infine delle “valutazioni” dell’istituto “INVALSI”? E’ paradossale che, dopo la clamorosa bocciatura del concorsone per docenti di berlingueriana memoria, si propongano di nuovo quiz e standard formativi - abbandonati 20 anni fa da Canada e USA perché responsabili dell’omologazione in basso delle competenze degli studenti - per valutare le scuole e che sempre a quiz calati dall’alto debbano venire informate le prove relative al passaggio fra i vari segmenti dei corsi di studio, sottomettendo la libertà di insegnamento a diktat burocratico-ministeriali.
Gli altri motivi di malessere risiedono in una legge finanziaria che regala esami farsa alle scuole paritarie, taglia le opportunità di lavoro per i precari trasformando i docenti di ruolo in tappabuchi per le supplenze, destina al rinnovo contrattuale risibili “aumenti” a fronte di un milione di divario con il resto d’Europa. Né l’accordo truffa siglato dai Confederali può venire accettato. Si tratta dell’elemosina di 120.000 lire nette, delle quali solo 50.000 pensionabili, che arriveranno presumibilmente a fine 2003: neanche il recupero dell’erosione inflativa! Ed incombe una riforma degli organi collegiali della scuola tutta tarata su di una logica aziendale che nulla ha a che vedere con una comunità educante. Gli insegnanti non sono travet ai quali imporre logiche impiegatizie e codici deontologici ministerial-clericali: ribadiamo che un vero cambiamento d’indirizzo si realizzerà solo quando ai docenti verrà riconosciuto l’ordine professionale, quando la scuola verrà portata fuori dal calderone del pubblico impiego e le verrà riconosciuto uno stipendio europeo. Per questo l’Unicobas proclama lo sciopero dell’intera giornata per il 5 Aprile, con manifestazione nazionale a Roma e propone a tutti i sindacati dell’istruzione di dar vita ad uno specifico spezzone di corteo per la scuola in quella giornata, richiamando anche le organizzazioni extraconfederali al massimo dell’unità.

Stefano d’Errico


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Date: 05 Mar, 2002 on 17:15
UNICOBAS: Comunicato Stampa 5 marzo 2002
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