Venerdì 15 febbraio i docenti della Gilda incroceranno le braccia per protestare contro la politica scolastica del Governo.

Oltre alle solite rivendicazioni salariali, peraltro legittimate, gli insegnanti protestano contro il taglio degli organici che penalizza fortemente le scuole.
Dunque una questione fortemente sentita in una regione come la nostra e in particolare in una provincia come quella di Napoli con alti tassi di dispersione e d’abbandono e con classi già sovraffollate. Un taglio di circa 600 cattedre determinerà un calo dell’offerta formativa, l’aumento degli alunni nelle classi porterà molti insegnanti a misurarsi con gravi difficoltà e con quel senso d’impotenza che si genera in classi di 35 alunni allorché si capisce di non avere le risorse sufficienti per rispondere alle esigenze di un così alto numero di alunni. Per non parlare dello stato di precarietà che investirà centinaia di docenti perdenti posto che saranno costretti a cambiare scuola o a completare l’orario cattedra in altra scuola.

Nonostante questo, la mannaia del Governo non farà sconti alla Scuola Campana e Napoletana. Si tratta a nostro avviso di una politica dissennata, che metterà molte scuole nell’impossibilità di erogare il servizio. Noi non possiamo esimerci dal manifestare il nostro dissenso, se il governo non cambierà rotta, perderanno gradualmente tutte le scuole.

E’ questo uno dei motivi principali dello sciopero della Gilda del 15 febbraio prossimo, fermo restando il nostro giusto diritto di rivendicare retribuzioni appropriate al nostro ruolo di docenti.

Napoli, 13.2.2002

Il Coordinatore Provinciale Gilda Napoli
Prof. Libero Tassella