Sulla proposta di legge n. 2010 di riforma degli OO.CC. interni alla scuola, presentata alla Camera dei Deputati il 21 novembre 2001 dall’On. Adornato ed altri parlamentari della maggioranza governativa.

In merito la Segreteria Nazionale della CISL Scuola ribadisce quanto segue:

1. E’ fuori di dubbio l’urgenza di una riforma degli organi collegiali interni della scuola in modo da completare il modello di governo della scuola dell’autonomia, tanto più alla luce del nuovo ordinamento costituzionale e del nuovo modello di relazioni sindacali, conseguente all'insediamento delle RSU.
La CISL Scuola ribadisce, in coerenza con quanto sostenuto fin dalla approvazione della legge 59/97, che il modello culturale ed istituzionale di riferimento per la riforma è quella della partecipazione sociale e della gestione democratica e collegiale. La necessaria distinzione fra funzioni di indirizzo e controllo, gestione, partecipazione e relative responsabilità, nonché la semplificazione degli organismi vanno profilate e definite secondo una logica di stretta coerenza con questa scelta di fondo.

2. Assetto e composizione del Consiglio di Amministrazione, così come disegnato nella proposta, non corrispondono al principio di coinvolgimento cooperativo delle diverse componenti e delle diverse responsabilità professionali presenti nella scuola. A questo fine si rende necessario prevedere la presenza elettiva del personale ATA, in aggiunta alla presenza di diritto del Direttore dei servizi in ragione delle responsabilità amministrativi-contabili di sua competenza.

3. Va pienamente salvaguardata la sovranità del Collegio dei Docenti in quanto organo tecnico datato di autonomia professionale – diretta espressione delle libertà di insegnamento, costituzionalmente garantita – e quindi responsabile delle scelte educative, metodologiche e didattiche in materia di definizione del piano dell’offerta formativa.

4. Se appare positivo l’intento di attribuire alle istituzioni scolastiche un’ampia autonomia statutaria attraverso la facoltà di disciplinare gli strumenti, le forme e le modalità della partecipazione, occorre comunque valutare attentamente l’inevitabile rischio di diversificazioni tra scuola e scuola, prevedendo adeguati correttivi ad una delegificazione di così ampia portata.

5. Per una riforma che attiene ai temi della democrazia partecipata, è indispensabile il confronto con il sindacato e con le realtà sociali ed associative. Per queste ragioni la CISL Scuola si farà parte attiva nei confronti delle Commissioni parlamentari e delle forze politiche durante tutto l’iter legislativo.