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GILDA: Comunicato Stampa 21 dicembre 2001
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1. GILDA: Comunicato Stampa 21 dicembre 2001
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Stati generali: confermata l'inutilità dell'iniziativa.

ROMA, 21 dicembre 2001

L’inutile parata degli Stati Generali dell’istruzione ha segnato il fallimento delle strategie di marketing applicate alla scuola. Nulla oltretutto è stato aggiunto in termini di proposte e di riflessioni a quanto già era emerso dalle prime valutazioni in sede di presentazione del progetto Bertagna, nulla di più è stato ottenuto in termini di consensi alla proposta.
Ma sbagliano quelli che pensano che tutto sia rimasto uguale a prima.
Il ministro, al di là delle dichiarazioni ufficiali, ha incassato una pesante sconfitta e si è assunta precise responsabilità nella radicalizzazione dello scontro sulla scuola: l’aver fornito un’altra occasione alla piazza, con la risonanza mass-mediatica data all’evento, ha rivelato pressappochismo e molta improvvisazione. Ora sarà tutto più difficile e, per quanto potrà essere cambiato, il progetto riformatore sarà marcato indelebilmente dalle “giornate contro”.
Sarà difficile soprattutto costruire una riforma della scuola condivisa nel paese. Sarà più difficile individuare insieme la società da costruire per le future generazioni.
Il dibattito dovrà ripartire da questi fondamentali se vorrà arrivare ad un generale consenso, bisognerà tentare di dare finalmente una risposta chiara e inequivocabile alla domanda: quale scuola per quale società? Nessuno fin’ora è stato capace di spiegarlo ai tanti giovani scesi in piazza. Se la politica continuerà a fomentare lo scontro invece di alimentare il confronto, la scuola ne uscirà sconfitta e per i giovani si ridurranno le possibilità di stare alla pari con i coetanei europei e si ridurranno i margini per i loro progetti di vita.
Intanto sulla riforma Bertagna pesano nodi importanti da sciogliere che riguardano per un verso gli interventi sulla organizzazione del personale docente e per l’altro gli aspetti più specificamente architetturali, culturali e di contenuto.

1. La riduzione del curricolo fondamentale comporterà, con la contestuale applicazione delle norme contenute nella finanziaria 2002, un drastico taglio degli organici che non è accompagnato da un preciso e chiaro piano di indirizzo circa la ricollocazione e l'utilizzo qualificato del personale in esubero.
2. la mancanza di indicazioni circa il numero massimo di alunni per classe e l’abbandono degli organici funzionali inciderà pesantemente sulla organizzazione della didattica.
3. la riduzione di un anno dell’attuale secondaria superiore viene proposta senza un quadro di riferimento più preciso degli standard di formazione culturale, né è chiarito il progetto di continuità per il proseguimento degli studi e tanto meno sono evidenti le relazioni con il futuro mercato del lavoro e delle professioni. Gli effetti principali della riduzione di un anno saranno nella difficoltà per i docenti di costruire percorsi didattici credibili e nell'ulteriore abbassamento dei livelli di preparazione degli studenti, già ora abbondantemente penalizzati dalle scelte normative e di indirizzo operate nelle precedenti legislature.
4. la proposta di rimandare ad un pacchetto esterno al curricolo fondamentale discipline fino ad oggi considerate importanti doveva chiarire almeno i criteri generali della scelta. Difficilmente condivisibile appare l’espulsione delle lingue straniere, dell’educazione fisica e musicale; del tutto inaccettabile è che poi segmenti importanti dei piani di studio possano essere affidati ad enti e agenzie esterne alla scuola. L’idea che la scuola possa divenire un supermercato è devastante e pericolosa.
5. La proposta di attivare specifici percorsi formativi per costruire modelli di complementarietà e cerniera tra istruzione superiore e università pur nella positiva novità appare ancora ambigua. Gilda ribadisce la necessità di riconoscere ambiti specifici ed istituzionali di valorizzazione delle competenze dei docenti della scuola italiana alI' interno del progetto di riforma universitaria.
6. Il ritorno tout court alla figura del maestro unico (inteso come maestro unico-non prevalente) nel primo biennio della scuola elementare appare non opportuna a fronte della attuale complessità delle risposte che anche la scuola elementare è tenuta a dare in termini di integrazione, multiculturalità, svantaggio sociale ed handicap.
La Gilda degli Insegnanti offrirà, su tutti temi della riforma della scuola, spazi di analisi, di riflessione e di confronto, aperti a tutti, sia a livello nazionale sia a livello provinciale e di singole scuole con il coinvolgimento di iscritti e non iscritti all’associazione. Primo appuntamento a Roma il 18 gennaio 2002, a confronto Maragliano e Bertagna padri consapevoli delle riforme Berlinguer e Moratti.

Il coordinatore nazionale
Alessandro Ameli


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Date: 22 Dec, 2001 on 00:44
GILDA: Comunicato Stampa 21 dicembre 2001
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