Esimio Direttore,
non c’è pace per le scuole dell’Emilia Romagna.
Da più di un mese, infatti, la normale attività didattica è stata
inquinata dai veleni messi in circolazione dal parlamentare Garagnani e
dai suoi furori censorii; in questi giorni, poi, alcuni tra i più
illustri istituti scolastici della regione, nati negli anni
dell'unificazione italiana, istituti di cui un ministero deputato alla
cura dell’istruzione dovrebbe essere orgoglioso, sono stati oggetto di
una attenzione a dir poco inquietante.
Il liceo Ariosto di Ferrara, il Liceo Galvani e il liceo Minghetti di
Bologna sono stati raggiunti da ispezioni ministeriali, che ella, signor
Direttore, definisce ispirate da scopi puramente conoscitivi.
Noi sottoscritti insegnanti del Liceo Ginnasio Minghetti di Bologna
abbiamo letto le assicurazioni da lei fornite alla stampa, ma questo non
basta a tranquillizzarci.
Ci risulta che, fino ad oggi, nel caso di indagini conoscitive, veniva
richiesta dagli organi a ciò preposti una relazione scritta ai
presidi/dirigenti scolastici.
Come mai questa volta la procedura è cambiata?
Perché le informazioni e i chiarimenti vengono forniti a posteriori
alla stampa e non , prima, agli istituti scolastici interessati? Una
chiara informazione preliminare alle scuole avrebbe contribuito,
infatti, a rasserenare gli animi e ad evitare malintesi.
I due ispettori inviati nel licei di cui sopra, Chiaromonte e Nota, sono
da lei definiti “persone estremamente equilibrate” (cfr La repubblica,
sabato 15 dicembre 2001); purtroppo non è questa l’impressione che si
ricava dai resoconti di chi li ha incontrati al Galvani e all’ Ariosto;
e anche se al Minghetti l’incontro con la dirigenza sembra aver avuto
toni più pacati, la sostanza della questione non muta.
Questi signori sono venuti a sindacare ciò che si fa, si dice e perfino
si pensa, nelle scuole, in ordine alla situazione politica italiana, con
atteggiamento inquisitivo e fiscale, lasciandosi andare a dichiarazioni
lesive della libertà di insegnamento e della dignità personale di chi
nella scuola vive e opera, scolari compresi.
Non vogliamo mettere in dubbio la buona fede di chi li ha inviati, ma
sembra verosimile che i suddetti ispettori abbiano travalicato i limiti
della loro missione e che quella che doveva essere una raccolta di dati
per rispondere ad una interrogazione parlamentare contro Garagnani, si
sia di fatto trasformata in una ricerca di conferme, finalizzata a
coonestare l’iniziativa del suddetto parlamentare.
Evidentemente il clima che si respira al ministero consente, o forse
richiede, ai due ispettori di muoversi in questo modo.
Noi insegnanti del Minghetti, mentre esprimiamo solidarietà a chi ha
subito le manifestazioni pesantemente sgradevoli e negative di questa
iniziativa,
chiediamo
che sulla condotta dei due ispettori le autorità competenti esercitino
un preciso controllo, anche retroattivo, e
chiediamo
che si chiuda, una volta per tutte la vergognosa pagina aperta dal
parlamentare Garagnani, che ha scientemente lanciato un siluro
destabilizzante contro la scuola pubblica.
Chi può lo fermi, siamo stanchi di essere disturbati, vogliamo tornare a
lavorare in pace, per il bene della nostra scuola, dei nostri scolari e
del nostro paese.

Bologna, 17/XII/2001

Martina Amaduzzi, Luisa Anceschi, Vera Argelli, Pietro Biancardi,
Giovanna Bonfiglioli, Fabio Casadio, Salvatore Buzzelli, Maria Cascone,
Simona Cervellati, Olga Cicognani, Raffaella Cosentino, Chiara Dallari,
Fabio Fiorini, Graziella Guidi, Salvatore Gurrieri, Ilde Illuminati,
Tommasa La Spada, Paola Legnani, Rita Lesi, Franca Atonia Mariani, Maria
Teresa Marnieri, Giovanna Miani, Carmelo Adagio, Rosa Maria Miligi,
Carlo Morselli, Paola Picchietti, Laura Polidori, Renzo Ricchi,
Elisabetta Rizzo, Pietro Rosa, Adriano Rovinazzi, Giovanna Rubattu,
Lidia Samaja, Stefano Scagliola, Elena Seglias, Maria Elena Settembrino,
Lilia Simonetta, Paolo Staffiere, Annalisa Tugnoli, Sandra Zecchini,
Anna Maria Zucconi