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DOCUMENTO UNITARIO SULLE PROBLEMATICHE DELL’EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA E SPORTIVA
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1. DOCUMENTO UNITARIO SULLE PROBLEMATICHE DELL’EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA E SPORTIVA
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DOCUMENTO UNITARIO SULLE PROBLEMATICHE DELL’EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA E SPORTIVA


La Federazione Italiana Educatori Fisici e Sportivi (FIEFS) e le altre Associazioni Unite di Educazione Fisica (ANEF, ANIEFAT, CSEF), la Confederazione delle Associazioni Provinciali dei Diplomati ISEF e Laureati in Scienze Motorie (CAPDIeLSM), l’Associazione Nazionale dei Coordinatori di Educazione Fisica e Sportiva (ANCEFS) hanno stilato il presente documento comune sulle attuali problematiche dell’Educazione motoria, fisica e sportiva in Italia che sottopongono all’attenzione del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Un approfondito esame della situazione attuale evidenzia l’esigenza di riconfermare e rafforzare la piena legittimità culturale della disciplina nell’ambito di un processo formativo integrato. A tal fine si identificano i seguenti punti quali elementi portanti affinché la materia possa costituire un’opportunità educativa irrinunciabile nel processo di crescita della persona intesa nella sua totalità antropologica.

1) Educazione fisica nel curricolo obbligatorio dell’intero ciclo formativo

Affinché venga appieno utilizzato il contributo che l’Educazione motoria, fisica e sportiva è in grado di dare al processo di formazione globale dello studente:
Ø va garantita la continuità del processo formativo dalla Scuola dell’infanzia alla Scuola secondaria superiore;
Ø la presenza del docente di Educazione fisica deve essere istituzionalizzata nei Circoli Didattici e negli Istituti Comprensivi, anche se, nella figura di consulente tecnico, didattico ed organizzativo;
Ø l’insegnamento della disciplina va confermato nelle 2 ore settimanali nella scuola secondaria di primo e secondo grado, con la prospettiva di un ulteriore potenziamento orario (adeguamento alle scuole europee);
Ø nella riorganizzazione del sistema scolastico si rende necessario prevedere all’interno degli Uffici Regionali strutture territoriali, specifiche all’attività motoria, fisica e sportiva, che abbiano nell’ambito delle Scuole dell’Autonomia il compito di alimentare la progettualità dei singoli Istituti e di essere di supporto a reti organizzative integrate;

2) Sport scolastico

Per quanto riguarda lo sport scolastico, si evidenzia la necessità di individuare con certezza i finanziamenti per l’attività sportiva scolastica, già normati dal C.C.N.L., che permettono ai docenti di Educazione fisica di poter svolgere attività aggiuntive fino ad un massimo di 6 ore settimanali;
Tali risorse, anche se accreditate alle Direzioni Generali Regionali e/o alle Scuole autonome, dovranno mantenere la loro finalizzazione di spesa.
Questo soprattutto ad integrazione delle “ insufficienti” ore curriculari di Educazione fisica a disposizione degli studenti della Scuola italiana.
Così, se per il potenziamento delle attività motorie, si dovranno destinare, da parte dello Stato, risorse economiche certe, sicuramente l’integrazione col territorio, da parte della Scuola dell’Autonomia, potrà trovare ulteriori sinergie e nuove modalità organizzative. Tra queste, si individua nella costituzione delle Associazioni sportive scolastiche una formula efficace per lo sviluppo della disciplina.
Si è inoltre evidenziata la necessità che il MIUR si impegni ad elaborare e promuovere un sistema sportivo scolastico organizzato e gestito in prima persona, pur in collaborazione con agenzie esterne qualificate.

3) Laurea in Scienze Motorie

L’istituzione delle facoltà e dei corsi di laurea in scienze motorie ha rispettato solo parzialmente quanto previsto dal D.L. 178/98.

Infatti, mentre tale decreto:
Ø istituiva 3 nuovi settori, con le relative discipline, per valorizzare la specificità dei contenuti teorici, tecnici, didattici e gestionali delle attività motorie;
Ø puntualizzava che fosse “garantita la specifica finalizzazione dei corsi, assicurando la rilevanza dei 3 nuovi settori scientifico-disciplinari”;

Nella realtà si sta verificando che:
Ø sono stati istituiti solo 2 nuovi settori disciplinari;
Ø nella maggior parte dei corsi di laurea è minima la rilevanza dei nuovi settori specifici. I piani di studio delle diverse università sono vari e disparati, con notevoli e sconcertanti differenze fra il loro (in alcune università le discipline propriamente motorie non solo non risultano rilevanti, ma sono quasi assenti). Tutto ciò sta riducendo fortemente il carattere professionalizzante del corso di laurea.

Alla luce di tali considerazioni si richiede che:

Ø venga attuata una precisa azione di controllo sull’applicazione del D.L. 178/98 ed una revisione della struttura organizzativa dei corsi di laurea in Scienze Motorie (eccessivamente disomogenea sul territorio nazionale) nel rispetto di tale decreto, per la costruzione di un percorso formativo idoneo e professionalizzante (si sottolinea come il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento fosse previsto in termini di trasformazione e non di discontinuità);
Ø nel gruppo nazionale di coordinamento dei corsi di laurea in Scienze Motorie già attivato, così come all’interno di tutte le commissioni che si occupano di Scienze Motorie (sia a livello Ministeriale sia di singolo Ateneo), sia prevista sia prevista anche la presenza di diplomati ISEF docenti in tali corsi di laurea, che possano contribuire con competenza specifica all’elaborazione dei profili professionali e di adeguati piani di studio;

4) Equipollenza del Diploma ISEF alla Laurea in Scienze Motorie.

Considerato che:
Ø L’art. 22 della Legge 88/58 istitutiva degli ISEF riconosceva l’ISEF medesimo come istituto di grado universitario;
Ø La sentenza della Corte di Cassazione n. 2602/92 dichiarava “ …il diploma rilasciato dal medesimo Istituto di Educazione Fisica equipollente alla laurea conferita dall’università”;
Ø Il D. Lgs 178/98 stabiliva che l’istituzione dei corsi di laurea in Scienze Motorie avvenisse come trasformazione degli ISEF;
Ø Gli ISEF hanno sempre utilizzato come personale insegnante anche docenti universitari;
Ø I docenti di Educazione Fisica già abilitati e comunque già di ruolo nella scuola sono considerati a tutti gli effetti, sia economici sia di carriera, alla pari degli altri docenti laureati (settimo livello)

Si ritiene doveroso il riconoscimento dell’equipollenza dell’attuale diploma ISEF alla laurea di primo livello in Scienze Motorie, e si sollecita il Ministro (M.I.U.R.) ad attivarsi a sostegno di tale richiesta.

Roma, 25 Ottobre 2001-10-26


Firmato
IL PRESIDENTE FIEFS
Prof. Giuseppe Cindolo

IL PRESIDENTE ANCEFS
Prof. Romeo Zurro

IL PRESIDENTE CAPDIeLSM
Prof. Flavio Cucco


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Date: 12 Dec, 2001 on 12:05
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