Scuola, la Gilda scrive al ministro Moratti

Roma, 5 dic. - (Adnkronos) - No alla modifica dell'Esame di Stato in sede di Finanziaria. A bocciare senza appello il provvedimento contenuto nell'art.13 della finanziaria che prevede per gli esami di Stato una commissione composta da soli membri interni, con un Presidente esterno per ogni istituto, e' la Gilda degli insegnanti che ha inviato al ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, una lettera aperta sottoscritta da 35 personalita' della cultura, dell'universita' e del giornalismo per chiedere che il provvedimento venga ritirato.

Quella della Gilda, e' stato sottolineato oggi nel corso della presentazione, non e' una iniziativa 'politica' in senso stretto, non si vuole, infatti, attaccare la politica scolastica del Governo nel suo complesso, ma nasce dalla convinzione che il sistema di valutazione 'sia punto nodale di qualsiasi modello di scuola'. 'Sino ad oggi -ha spiegato la coordinatrice del centro studi della Gilda degli insegnanti Serafina Gnech- l'esame di stato ha visto la presenza di professori esterni, anche se il loro numero e' stato ridotto a tre dopo le modifiche attuate da Berlinguer. Questo per garantire che fosse effettuato un controllo sul funzionamento di ogni istituto, fosse esso pubblico o privato paritario, e per impedire che gli istituti fossero abbandonati ad una logica autoreferenziale'.

Se quanto previsto dalla Finanziaria, denuncia quindi la Gilda considerando quantomeno 'inopportuno' che in sede di finanziaria si operi una modifica di tal genere, 'l'esame di Stato, ridotto a doppione degli scrutini finali, rimane tale solo da un punto di vista formale'. 'Caduta la finalita' di controllo esterno, persa ogni funzione di 'traguardo', anche simbolico per studenti e docenti, esso manterrebbe in piedi solo un ruolo meramente selettivo. Cioe' un ruolo che dovrebbe essere marginale nella fase finale di un percorso scolastico che abbia potuto orientare gli allievi in modo coerente e senza ipocrisie sulla base delle reali attitudini e competenze individuali'.

I firmatari dell'appello, di diversi orientamenti culturali e politici, ritengono che la serieta' e il rigore costituiscano la condizione indispensabile per 'il progetto culturale, scientifico ed economico' e per la 'promozione umana e sociale degli studenti che partono da condizioni ambientali svantaggiate' e che non sia 'rendendo gli studi piu' facili e le verifiche meno numerose e credibili che si eleva il livello dell'istruzione'. Duro anche il giudizio sulla motivazione economica di tale modifica. La Gilda, infatti, non ritiene che 'l'obiettivo di risparmiare 200 miliardi per il bilancio statale possa condurre ad introdurre nell'ordinamento scolastico una modifica cosi' gravida di conseguenze'. Chiedono quindi al ministro dell'Istruzione di ritirare il provvedimento ricollocando la modifica dell'esame di Stato all'interno di una 'riflessione organica, approfondita e rigorosa dell'intero sistema di istruzione italiano'.