Per l’ennesima volta i sindacati confederali si sono guardati bene dal raccogliere la spinta verso lo sciopero generale che viene dalla maggioranza dei lavoratori dipendenti, aggrediti da un governo che fa delle politiche antisociali il suo emblema e che vuole portare rapidamente a compimento l’opera di distruzione dei diritti dei salariati e di tutti i “senza proprietà e senza potere” italiani, già avviata dal precedente governo di centrosinistra.Convocare scioperi di due ore, per giunta frammentati categorialmente e regionalmente, significa depotenziare e svendere tale spinta.

Purtuttavia, lo sciopero generale del Pubblico impiego e di tutti i comparti pubblici per il 14 dicembre, data già da noi indicata come la migliore per la lotta di tutti/e, può essere, malgrado la piattaforma concertativi dei confederali, un contributo per trasformare tale data in una giornata di lotta di tutte le categorie del lavoro pubblico e privato.

A tal fine, la Confederazione Cobas ha oggi convocato in tutti i settori del lavoro dipendente uno sciopero generale per il 14 dicembre contro la legge finanziaria, la guerra, la libertà di licenziamento prevista nelle modifiche all’art.18, il Libro bianco di Maroni, la privatizzazione della scuola, della sanità e delle altre strutture pubbliche.

I Cobas propongono, inoltre, a tutte le organizzazioni che raccoglieranno l’invito a scioperare, ai lavoratori/trici, agli studenti, al movimento antiliberista dei Forum sociali una grande manifestazione nazionale a Roma, il 14 dicembre, per esprimere in piazza la vastità della protesta contro l’intera politica economica, sociale e militare del governo Berlusconi.

In particolare, i Cobas si impegnano affinché tutti coloro che vogliono difendere la scuola pubblica scioperino e siano in piazza il 14 dicembre. Il ridicolo bluff di Moratti - ministra della scuola privata che ha promesso soldi, che non ha, per un futuro remoto ma che “qui ed oggi” taglia con la Finanziaria posti di lavoro, stipendi e diritti – non ha minimamente incantato né i lavoratori né gli studenti, intenzionati ad aumentare la protesta anche nei riguardi di una controriforma classista che ci riporterebbe indietro di 40 anni, reintroducendo la divisione a 14, se non addirittura 12, anni tra avviamento al mestiere e licei e rendendo la scuola succube ancella delle aziende.

Il 14 dicembre sciopereranno lavoratori e studenti per dire un gigantesco NO alla prospettiva della scuola-azienda privatizzata che vende l’istruzione come una merce. E’ importante che con essi siano in piazza il maggior numero di Forum sociali italiani, raccogliendo l’appello in questo senso lanciato dal Forum romano, e tutti i cittadini intenzionati a battersi per la difesa e il miglioramento della scuola pubblica.

I Cobas della scuola propongono inoltre che si lavori unitariamente per smascherare, anche con una significativa presenza davanti alla sede ove si svolgeranno, quei sedicenti e misteriosi Stati generali della scuola, annunciati da Moratti per il 19-20 dicembre, che saranno in realtà un raduno dei sostenitori della scuola privata, della scuola-azienda e della scuola-parrocchia.