Il Ministero ha oggi fornito i dati definitivi dello sciopero del 12 novembre.Chi ne ha voglia (e non teme le verità) può andare a vederli, e farsi un'idea della "serietà" di certe cifre sbandierate, il giorno dopo, da qualche organizzazione e da qualche trombone.
Scoprirà, se non lo aveva capito prima, quanto sia stato uno sciopero "politico". Sarà sufficiente leggere le percentuali del 40%, 50 e oltre, di Firenze, Prato, Siena, Bologna, Ravenna, Parma, Ferrara, Modena, Torino, Genova, Savona (e aver presente di quali zone o regioni si tratta), per capire come mai poi il dato finale scenda ad un povero 21% del personale docente (18,3% del personale complessivo).
I colleghi, evidentemente, non hanno voluto accodarsi allo sciopero "politico". Chi ha voluto farlo, peraltro legittimamente, lo ha fatto. Ma alla stragrande maggioranza degli insegnanti non è evidentemente piaciuto essere presi per il naso e chiamati a scioperare per qualcosa che esulava dai loro interessi pèrofessionali.
Le organizzazioni che hanno indetto lo sciopero rappresentavano attorno al 30% degli iscritti e al 37% dei voti RSU. Sono andate poco al di sopra della metà dei loro simpatizzaznti. Bel risultato, non c'è che dire.
Sandro Gigliotti
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