Ci è sembrato paradossale e per questo ci chiediamo da tempo, perché in tutte le iniziative e le innovazioni che in questi anni, per quanto discutibili, ci sono state nella scuola per tentare di operare adattamenti significativi alla realtà emergente, nel dichiarato, ma mal riuscito disegno di un miglioramento della qualità, la figura del docente sia rimasta sempre ignorata e mummificata nell'obsoleta gabbia burocratico-impiegatizia?

Non sappiamo se sia stato prevalente il timore della implicita ammissione di un torto all'efficienza e alla qualità della scuola, che attende di essere risanato da tempo, o se sia stata la consapevolezza di ritenere esplicitamente il riconoscimento della professionalità dei docenti e di una loro autodisciplina, mediante l'istituzione dell'ordine, come un passo troppo audace da condizionare irreversibilmente la politica sulla scuola, sempre più scopertamente timorosa di una formazione pubblica, libera e di qualità.

Resta il fatto però che oramai solo un esplicito riconoscimento di un'identità professionale dei docenti, regolamentata da un proprio ordine, non per simboleggiare una mera operazione di disvelamento della sua natura, ma per collegarlo al suo autentico ruolo di artefice della formazione delle generazioni, a garanzia del rispetto della effettiva libertà di apprendimento, può consentire di dare una risposta efficace al miglioramento dell'efficienza e della qualità.

Per tali motivi sentiamo il dovere di trasmettere alla S.V. la nostra proposta di ordine professionale dei docenti, che tra i punti fondanti ci permettiamo di segnalare:

1) il riconoscimento del ruolo unico;

2) il riconoscimento della natura dell'attività di insegnamento quale espressione di autentica professione intellettuale non compatibile con l'attuale collocazione di tipo impiegatizio del docente;

3) la tutela effettiva della libertà di insegnamento e della dignità del docente nel rispetto del codice deontologico;

4) l'emanazione di un codice deontologico esclusivamente ad opera dell'ordine, come avviene in tutti i settori professionali;

5) la possibilità dell'esercizio in esclusività della professione docente in rapporto di lavoro subordinato, con trattamento economico differenziato;

6) l'obbligo dell'aggiornamento ogni cinque anni attraverso il riconoscimento dell'anno sabatico;

7) il ruolo progettuale e programmatorio della formazione post titolo e delle attività di aggiornamento del Consiglio nazionale dei docenti;

i poteri disciplinari e sanzionatori dei Consigli;

9) la rappresentanza esclusiva della categoria nel Consiglio nazionale e nei Consigli provinciali.

Questa iniziativa, che costituisce da tempo uno dei cardini della nostra organizzazione, trova nella S.V. una attenta dichiarata sensibilità sul tema: questo ci dà maggiore stimolo e ci rafforza nella convinzione che il confronto sarà serio e costruttivo.

Nel ringraziarLa per l'attenzione prestataci, auspichiamo che questo nostro contributo valga ad avviare un dibattito proficuo sul tema.

Roma, 10 Novembre 2001

P. la Commissione per l'Ordine dei docenti - Unicobas scuola
avv. Luigi Rapisarda

p. L'Unicobas scuola
Stefano d'Errico (Segretario Nazionale)