L'impianto della proposta ha aspetti che riprendono alcune elaborazioni e proposte della Uil e sono di sicuro interesse.
Gli organi collegiali della scuola - sottolinea Massimo Di Menna - sono fermi ad una legge di 27 anni fa. Un modello ormai superato che ha pochi punti di contatto con le nuove scuole dell'autonomia.
Per la Uil Scuola la nuova legge deve indicare, in modo inequivocabile, che in materia didattica la decisione spetta al collegio dei docenti che la esercita nell'ambito della libertà di insegnamento. Solo questo - spiega Di Menna - evita l'ipotesi di 'scuola azienda' che farebbe degli insegnanti anziché dei professionisti degli esecutori. Ipotesi, quest'ultima - aggiunge Di Menna - che per la Uil è inaccettabile.
Sulla proposta di riforma la Uil Scuola sollecita il ministro ad aprire un confronto con il sindacato e in ogni caso attiveremo incontri con i gruppi parlamentari.

Ci sono altri aspetti che devono essere chiariti:

Il ruolo del personale Ata nella gestione

Valutazione come supporto e non come esame esterno

Il nome 'consiglio di amministrazione' anche se mutuato dall'università.

Secondo la proposta Uil, il collegio dei docenti va strutturato per dipartimenti, suddivisi per aree disciplinari o per singole discipline. Nel consiglio di istituto, la partecipazione va resa più moderna e aderente alle esigenze di ogni territorio con presenze esterne in grado di indicare le potenzialità del territorio (impresa, lavoro) oltre che genitori e studenti. In questa ottica il dirigente scolastico può presiedere il consiglio d'istituto.

In sintesi i punti della proposta Uil:

Collegio dei docenti
Strutturato per dipartimenti, da modulare per aree disciplinari o per singole discipline con coordinatori di dipartimento Ha funzione decisionale in tutte le materie di progettazione didattica nel rispetto della libertà di insegnamento
Ufficio di presidenza Dirigenti, coordinatori di dipartimento Interagisce con il sistema di valutazione

Consiglio d'istituto
Con presenze anche delle rappresentanze sociali oltre che delle famiglie, degli studenti , dei docenti, del personale Ata.

Segretario del consiglio d’istituto
Direttore amministrativo

Roma, 16 novembre 2001