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I blog ridicolizzano i prof francesi
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1. I blog ridicolizzano i prof francesi
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da Repubblica.it

Otto liceali espulsi da scuola per aver inserito commenti
sui loro docenti nelle pagine web personali

I blog ridicolizzano i prof francesi
Studenti impietosi su internet
Un fenomeno senza precedenti: oltre un milione e mezzo
di ragazzi ha un diario informatico. La fortuna del sito egemone

di CRISTINA NADOTTI

ROMA - Sbatti il prof in prima pagina (del blog) e ne paghi le conseguenze. La scorsa settimana otto studenti liceali francesi sono stati espulsi da scuola per aver criticato i professori sui loro blog. Il caso degli otto studenti è solo la punta di un iceberg: in Francia si contano un milione e 600mila adolescenti "blogger", i loro diari virtuali sono pieni di riferimenti al mondo della scuola. Le solite cose da liceali, solo che al posto del diario di carta ci sono pagine web piene zeppe di foto, commenti, resoconti della vita scolastica, spesso impietosi nei confronti degli adulti, dei professori prima di tutto.

Secondo Olivier Trédan, ricercatore di scienze sociali che ha analizzato il fenomeno, tra lྌ e il 90 per cento dei bloggers si appoggia al sito della radio "Skyrock". Un giro nelle sue pagine apre il mondo usuale degli adolescenti: le ragazze inseriscono foto romantiche di baci e animali, i ragazzi quelle della squadra di handball o del rapper di grido, esprimono le loro paure, gridano le loro esigenze e chiedono un mondo diverso. Tutti parlano di scuola, a modo loro e quindi non nei termini che vorrebbero gli insegnanti.

"Questo è il mio professore di francese - si legge come didascalia alla foto di un signore di mezza età - mi mette delle note perché dice che la mia scrittura è illeggibile, ma la sua è identica alla mia. Da morir dal ridere!" L'esempio è dei più innocenti: a scatenare l'ira della classe docente sono stati foto e commenti molto meno innocui, come quelli sulle curve delle professoresse o i resoconti precisi delle avances di alcuni verso le colleghe durante i viaggi d'istruzione. E poi "calunnie" "diffamazioni molto gravi" e "insulti", secondo i docenti presi di mira.

In fin dei conti prendere in giro i professori lo abbiamo fatto e lo fanno tutti i ragazzi che vanno a scuola, solo che i blog aprono possibilità molto più ampie di quelle di un diario cartaceo. I racconti sono corredati di foto e video, chiunque può lasciare un commento e dire la sua, in un fenomeno di amplificazione e diffusione capillare che solo la rete può dare.

Anche prima di internet si teneva un elenco con "le perle dei professori", solo che non andava al di là della classe di appartenenza. Sui blog gli strafalcioni dei docenti si accumulano per pagine e pagine, passano i confini del liceo e della città. Tanto che alla fine, qualcosa del fenomeno è arrivato anche alle orecchie dei docenti, la maggior parte dei quali ha conosciuto il fenomeno del blog nella forma peggiore (almeno per loro).

Un peccato, perché per un docente leggere ciò che gli studenti pensano di lui è un aiuto eccezionale. Invece la scuola francese ha reagito con durezza, suscitando un dibattito che, come sempre, nato da un modo di esprimersi dei ragazzi è diventato esclusivo appannaggio degli adulti. "Bisogna far capire agli espulsi che la vita nella società non funziona così" affermano i sostenitori della linea dura. "La punizione è sproporzionata - rispondono i difensori dei blogger - anche perché è stato sanzionato con le regole della scuola un fatto accaduto all'esterno".

Anche se il delegato ministeriale per l'uso di internet, Benoit Sillard, ha assicurato che non si arriverà alla chiusura dei blog, il risultato di questo giro di vite è già evidente. Alcuni blogger avvisano: "questa pagina è vietata ai professori", altri non rinunciano ai commenti pesanti, ma inseriscono le foto cammuffate degli insegnanti e mettono qualche asterisco all'interno del nome.

"Noi non insultiamo i professori, gli ricordiamo quel che sono" è uno dei comandamenti dei bloggers-alunni. E ricordarlo non farebbe male a tanti. Leggere i diari degli adolescenti francesi non sarà piacevole come gustare una pagina di letteratura, ma è comunque un buon corso di aggiornamento. Nelle abbreviazioni e nel francese internettiani ci sono invenzioni linguistiche e lessicali che ben si presterebbero ad approfondimenti didattici, e ci sono soprattutto occasioni per conoscere meglio gli studenti.

Non c'è solo la goliardia della caricatura pesante del professore, ma resoconti partecipati della visita guidata al tribunale, o descrizioni toccanti dell'angoscia per l'interrogazione decisiva e il compito in classe che non si può fallire. Chissà poi se ai piani alti dell'istituzione scolastica non ha dato molto fastidio anche il largo spazio che gli studenti dedicano alla discussione della riforma scolastica voluta dal ministro Fillon, alle descrizioni delle manifestazioni, complete di video con le immagini delle cariche della polizia.

Tutto sommato, però, non è necessario scomodare la politica per rendersi conto dell'importanza del fenomeno. Come sempre i primi a fiutare la tendenza sono stati i pubblicitari: alla fine chi ci guadagna di più è proprio il sito egemone dei blog, Skyrock, alla porta del quale fanno la fila inserzionisti importanti per mettere i loro marchi sulle pagine viste da centinaia di migliaia di ragazzi ogni giorno. E ultimamente anche da qualche adulto in più.

(28 marzo 2005)


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Date: 30 Mar, 2005 on 10:49
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