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«Studenti, per superare l’angoscia discutete in classe»
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1. «Studenti, per superare l’angoscia discutete in classe»
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da Il Corriere della Sera
Martedì, 18 Settembre 2001

Il ministro dell’Istruzione Moratti scrive a insegnanti e alunni invitandoli a parlare degli attentati

«Studenti, per superare l’angoscia discutete in classe»


ROMA - L’immagine apocalittica del crollo delle Torri gemelle di New York e la minaccia della guerra entrano nelle aule e soffocano l’emozione del primo giorno di scuola. E il ministro Letizia Moratti ha scritto una lettera aperta a studenti e professori, invitandoli a discutere a casa e in aula i terribili fatti per evitare di farsi opprimere dall’angoscia che nasce dagli avvenimenti mondiali. «Ragazzi, non chiudetevi in voi stessi - recita il testo del ministro diffuso via Intranet in diecimila istituti del Paese - ma chiedete ai vostri genitori, ai vostri insegnanti di approfondire ciò che è accaduto, di analizzare tutti gli aspetti umani, sociali, storici ed economici».
Le lezioni prendono avvio così in un clima più teso, caratterizzato da una grande domanda di sicurezza e di unità. Intorno alle scuole è scattata l’offensiva contro pedofili e spacciatori da parte di carabinieri e polizia. Molte scuole hanno chiesto l’aiuto di psicologi per affrontare in aula tutti i temi della violenza, da quelli locali a quelli planetari. E in Calabria oggi ai 350 mila studenti che iniziano l’anno scolastico sarà distribuito il testo dell’Inno di Mameli.

«A scuola parlate della strage con i professori»

Lettera del ministro Moratti a studenti e insegnanti. In Calabria l’«Inno di Mameli» distribuito a 350 mila ragazzi


ROMA - L’emozione dei primi giorni di scuola è stata soffocata dal peso delle immagini apocalittiche delle due torri del World Trade Center che crollano dopo l’attentato. La guerra è entrata di prepotenza nelle case e poi nelle aule diffondendo paura, ansia, bisogno di sicurezza. Il ritorno sui banchi di sei milioni di studenti - ieri sono riprese le lezioni nella maggior parte delle regioni - è avvenuto in un clima insolito, con molte scuole vigilate da polizie a carabinieri. Tra la minaccia della prima guerra del millennio e l’offensiva delle forze dell’ordine contro pedofili e spacciatori. Un avvio di anno scolastico «speciale» che ha spinto il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, a scrivere a professori e ragazzi. Trenta righe, diffuse via Intranet, ieri hanno raggiunto le 10 mila scuole del Paese, con un messaggio che invita a reagire allo stato d’animo di incertezza e a discutere sui terribili fatti accaduti. A convincere Letizia Moratti a scrivere il messaggio sono state le decine di e-mail giunte sul sito del ministero in cui insegnanti e genitori, soprattutto di Napoli e Milano, raccontavano dello scompenso psicologico di ragazzi dopo aver visto le immagini della tragedia alla tv». Forse in questo clima, dove il richiamo all’unità diventa un sentimento condiviso, rientrano anche altre iniziative. Quella del direttore generale dell’istruzione della Calabria, Franco Inglese, che oggi farà distribuire tra i 350 mila studenti della regione una copia dell’«Inno di Mameli». O l’invito del presidente della Provincia di Roma, Silvano Moffa, a «riflettere sui gravi eventi che in questo momento sconvolgono il mondo». Oppure la decisione dell’Unione degli studenti (Uds) di indire una settimana di mobilitazione contro il terrorismo, la violenza e la guerra.
Letizia Moratti ha deciso di mobilitare la scuola per restituire certezze e serenità ai ragazzi. «Ognuno di voi, di noi - ha scritto - si sente più solo, isolato, vulnerabile e impotente di fronte all’incredibile violenza degli attentati all’America». «Ragazzi, proprio per questo - è scritto nella lettera - il ritorno a scuola può costituire un’occasione importante di incontro, di dialogo, per ritrovare la serenità perduta... La scuola è una comunità di valori che può rispondere alle vostre ansie, aiutandovi a superare i momenti difficili della vita: questo momento e quelli che verranno nei prossimi mesi. Non chiudetevi in voi stessi ma chiedete ai vostri genitori, ai vostri insegnanti di approfondire ciò che è accaduto, di analizzarne tutti gli aspetti umani, sociali, storici ed economici».
Per i genitori il ministro ha agito bene. «La scuola non può ignorare fatti di tale importanza e gravità», è il commento del presidente dell’Associazione Genitori (A.Ge), Giuseppe Richiedei. «Va bene l'invito della Moratti - ha dichiarato Angela Nava, presidente del Coordinamento genitori democratici (Cgd) - ma occorre offrire ai giovani gli strumenti per comprendere le ragioni dell'altro».

Giulio Benedetti


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Date: 18 Sep, 2001 on 06:59
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