Tiepide le reazioni di Cgil, Cisl, Uil e Snals. I Cobas convocano lo sciopero generale

I Cobas indicono lo sciopero generale di fronte alla convocazione di tavoli tecnici da dedicare ai singoli temi della scuola, in modo continuativo e con scadenze specifiche, decisa da ministro e sindacati. Il primo - già previsto per lunedì prossimo - avrà per oggetto i problemi del personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Questo l'esito dell'incontro - definito "interlocutorio" - avvenuto ieri tra Letizia Moratti e i segretari generali dei sindacati della scuola Cgil, Cisl, Uil e Snals. Un incontro che riaprirebbe il processo interrotto di concertazione tra ministero e sindacati. Limitandosi, però, a questo.
Tanto che il condizionale è d'obbligo perché se attenzione è stata dedicata ai temi legati alla riapertura delle scuole e - come si legge in una nota ministeriale - "ai bisogni e alle aspirazioni delle famiglie, dei docenti e degli studenti" (nell'ordine, ndr), del tutto si è glissato sull'unica questione veramente in gioco: i finanziamenti previsti, per la scuola e per gli insegnanti, dalla prossima finanziaria. Un punto cruciale per i sindacati ma sul quale nessuna indicazione precisa è arrivata da parte del ministero, se non un'assai vaga volontà di innalzare la qualità della scuola stessa. Eppure il confronto con la situazione europea per quanto riguarda la retribuzione dei docenti e la spesa per l'istruzione (pubblica) è la questione, - come ha dichiarato il segretario generale della Cgil scuola, Enrico Panini. E su quella si attendono risposte rapide e precise che riguardano, in particolare, l'equiparazione delle retribuzioni e la condivisione delle scelte dei governi Ocse: portare la spesa per l'istruzione al 6% del Pil. Tiepida la soddisfazione espressa dai sindacati. Massimo Di Menna, segretario della Uil - mentre valuta positivamente il richiamo ala concertazione - sospende il giudizio quanto al "merito dei problemi". La valutazione è rinviata alle verifiche sulle effettive soluzioni che saranno adottate. Sullo stesso tono il commento di Daniela Colturani, segretaria della Cisl scuola: distribuzione immediata di circa 5.000 posti per le nuove assunzioni in ruolo del personale Ata e maggiore chiarezza sul contratto dei presidi. O, meglio, dei "dirigenti scolastici" come vengono chiamati dal manager Moratti che informa: una lettera, al proposito e in merito alla richiesta immediata di riapertura delle trattative, è già stata inviata al ministero della funzione pubblica. Giudizio sospeso anche per Fedele Ricciato dello Snals: "In incontri come questo, dove si affrontano così tanti argomenti, si finisce con il rimanere sui grandi principi". Nel merito dei problemi, insomma, si fatica a entrare e l'unica soddisfazione concerne sempre e soltanto il recupero di relazioni sindacali che, invece, dovrebbero darsi del tutto per scontate.
Lo dicono i Cobas quando dichiarano inconcludente l'incontro di ieri. E alzano il tiro indicendo per il 27 ottobre prossimo uno sciopero generale. La data - afferma Piero Bernocchi - è importante: in mezzo tra la marcia Perugia-Assisi e la manifestazione contro il Wto, dovrebbe consentire la partecipazione oltre che degli studenti anche dei tanti componenti il movimento antiliberista.
Per tutti un solo slogan - "Fermiamo la ministra del 6%" (solo a tanto corrisponde il peso della scuola privata in Italia) e otto obiettivi: contrastare la parità e istituire scuole statali - materne ed elementari - a tempo pieno. Cancellare la riforma dei cicli, combattere la reintroduzione della distinzione tra scuole d'avviamento e licei e introdurre l'obbligo scolastico sino ai 18 anni con biennio unico alle superiori. Ma la vera novità sta nella richiesta - da parte dei Cobas che chiedono l'aumento di 10.000 miliardi in finanziamenti per la scuola e l'assunzione di tutti i precari sui posti vacanti e degli Lsu - di un presalario per gli studenti dopo i 16 anni, l'introduzione dell'anno sabbatico e l'erogazione di un salario minimo garantito durante i periodi di non lavoro.