"Assunti sessantamila prof"
Chiusa l'operazione cattedre

L'annuncio del ministero. In arrivo valanga di ricorsi

MARINA CAVALLIERI

ROMA - Tra file, proteste, svenimenti, picchetti delle forze dell'ordine e gare di efficienza si è conclusa l'immissione in ruolo di oltre 60 mila insegnanti. Il superlavoro, la manovraprecari che avrà un inevitabile seguito di ricorsi e contestazioni, ha rispettato i termini di legge e per ora è formalmente conclusa. Anche se in alcuni provveditorati, come Roma e Milano, gli impiegati hanno fatto gli straordinari fino a tarda sera.
Ma già nel pomeriggio il ministero aveva diramato un comunicato che non lasciava spazio a dubbi e a recriminazioni, che non concedeva proroghe: «Si è completata oggi 31 agosto termine fissato dalla legge l'immissione in ruolo degli oltre 60 mila insegnanti previsti dal piano di assunzioni autorizzato dal governo. Circa tremila sono state le rinunce, questi posti verranno ricoperti per supplenza e andranno ad aggiungersi agli incarichi annuali che saranno assegnati nei prossimi giorni».
Tutte le immissioni in ruolo previste sono state effettuate, affermano dunque da Viale Trastevere. Il risultato sarà lo stop al cosiddetto "balletto di cattedre" che ha sempre caratterizzato l'inizio dell'anno scolastico. Ma, secondo i sindacati, la situazione non è proprio così: si prevedono moltissimi ricorsi e ancora difficoltà per l'assegnazione delle supplenze annuali.
«Da più province afferma il responsabile della Gilda Alessandro Ameli ci vengono segnalate irregolarità nelle immissioni in ruolo e nell'assegnazione delle sedi. Tante anche le segnalazioni di scarsa trasparenza circa la disponibilità di cattedre in quei provveditorati dove già si sta procedendo alla nomina per le supplenze annuali. A Roma è emerso che il numero delle cattedre disponibili era maggiore rispetto a quello comunicato».
Secondo lo Snals, la confusione in vista delle supplenze annuali non potrà che far aumentare il contenzioso: «Il giudice del lavoro cui ricorreranno i docenti, con una procedura che prevede una tempistica molto più sollecita di quella del Tar ha sottolineato il segretario generale Fedele Ricciato ristabilirà i diritti lesi e sanzionerà le procedure non corrette dei dirigenti scolastici mandati allo sbaraglio da note operative di dubbia legittimità ed equivoci comunicati ministeriali». C'è poi un'altra questione, sottolineata dal segretario generale della Cgil Scuola Enrico Panini: «Il primo settembre non saranno in aula tutti i 60.000 insegnanti nominati in ruolo. Ne mancheranno diverse migliaia afferma per effetto delle rinunce. Chi sostituirà i rinunciatari, magari dopo pochi giorni, sarà retribuito come insegnante di ruolo solo fra un anno, perché nel frattempo è trascorso il fatidico 31 agosto. E' una grave ingiustizia oltre che una beffa».
Ma ora non c'è solo la partita delle immissioni in ruolo. Dalla prossima settimana, infatti, la parola passa ai presidi per l'assegnazione delle supplenze annuali. Circa 80.000 i contratti annui previsti dal ministero, ma potrebbero anche essere di meno in quanto alcune province hanno già completato anche la nomina dei supplenti. Una chiarificazione è arrivata sul fronte dei criteri da adottare per le assegnazioni delle supplenze da parte dei presidi il ministero ha infatti precisato che dovrà essere rispettato l'ordine di graduatoria ma i problemi non mancheranno.