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A JOB&ORIENTA
salone nazionale dedicato all’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro

Forlani - Italia Lavoro: entro due anni sarà operativa la borsa lavoro
Aprea - Miur: è la certificazione la parola d’ordine per entrare in Europa
Bobba - Acli: utilizziamo la leva fiscale per sostenere la formazione

Domani, sabato 29, verrà presentato il Rapporto Europeo
su istruzione, formazione e prospettive occupazionali realizzato dal Cedefop

Verona, 28 novembre 2003 – L’Italia è il Paese con il più alto numero di disoccupati nel lungo periodo in tutta Europa. Ad oggi, lavora non più del 65 per cento delle persone in età lavorativa. Il tema dell’incontro domanda-offerta di lavoro, le novità introdotte dalla legge Biagi, i cambiamenti avvenuti e quelli auspicati sono gli argomenti al centro della seconda giornata di Job&Orienta 2003, la mostra convegno nazionale della scuola, l’orientamento, la formazione e il lavoro, alla Fiera di Verona.

Ha affermato Maurizio Sacconi, sottosegretario Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali: «La premessa di un work-fare, di un welfare to work, cioè di un complesso di servizi proiettati verso il lavoro e l’inclusione sociale, sta in un mercato trasparente. La griglia degli strumenti del welfare to work è già disposta, ora si tratta di incrociarli, e questo si potrà effettuare in modo virtuoso nel territorio». «È fondamentale - ha aggiunto il sottosegretario - il rapporto tra le istituzioni scolastiche e universitarie e il territorio circostante, soprattutto nel caso del Veneto, in cui c’è un ricco tessuto produttivo che ha interesse a che si forgino professionalità coerenti con i paradigmi della nuova economia, e nello stesso tempo ci sono istituzioni scolastiche e universitarie che possono “approvvigionarsi” a un territorio economicamente vitale».

«L’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro - ha detto Natale Forlani, amministratore delegato Italia Lavoro - si caratterizza, nel nostro paese, per una povertà media dei servizi, sia pubblici che privati, che la riforma recente del mercato del lavoro (legge Biagi) cerca di affrontare con tre novità molto importanti: l’abilitazione di una più ampia pluralità di soggetti (parti sociali, gli enti bilaterali, le università, l’incontro domanda offerta…); la costruzione della borsa lavoro, cioè di una rete integrata domanda-offerta, su base informatica, in grado di dare a cittadini e imprese la possibilità di incontrarsi e di offrire servizi qualificati sui punti deboli del sistema; infine, la qualificazione di politiche attive per il lavoro, cioè la messa a punto di un sistema di formazione, incentivi e servizi come dote per i cittadini lavoratori disoccupati che si trovano in situazione di debolezza del mercato del lavoro».
Italia Lavoro, a cui è affidata dal Ministero la costruzione della borsa lavoro, cioè l’interconnessione dei mercati locali, d’intesa con regioni e province, ha già stretto convenzioni finalizzate a costruire la rete con 8 regioni e 42 province. «Nel giro di un paio d’anni – conclude Forlani - la borsa lavoro dovrebbe essere operativa».

«Delle buone norme da sole non sono sufficienti - ha sottolineato Walter Passerini, direttore di Corriere Lavoro -: è necessario un accompagnamento perché avvenga il cambiamento». «Si crea un “mercato di opportunità” - ha aggiunto - che possono essere colte da chi ha le chances da spendere, cioè la formazione e la capacità di costruirsi percorsi di carriera a partire dalla propria formazione».

«Come associazione abbiamo sempre considerato il lavoro come un bisogno della persona - ha affermato Massimo Ferlini, vicepresidente nazionale Compagnia delle Opere -; a questo bisogno si risponde mettendo in campo tutti gli strumenti per aumentare il tasso di occupazione, l’occupabilità, la qualità del lavoro e le pari opportunità, che crediamo siano i pilastri di una politica del lavoro moderna, da portare avanti nel paese. Questo lo possono fare soggetti privati, pubblici, non profit». «La legge Biagi - ha continuato - ha rotto alcune “incrostazioni”, garantendo maggiori tutele e più regole nel mercato del lavoro».

Nel corso della giornata, è stata anche presentata in conferenza stampa una proposta di legge sul diritto di formazione. «Con questa proposta – ha detto Luigi Bobba, presidente nazionale delle Acli - vogliamo insistere sul tema della formazione permanente e continua, che non trova spazio adeguato nella riforma Biagi. Alla base di questa proposta di legge vi sono due esigenze: l’uguaglianza tra lavoratori, che in futuro sarà assicurata solo da una buona formazione lungo tutto l’arco della vita, e la possibilità di accesso a una formazione continua e a una riqualificazione anche per le categorie più deboli (donne, giovani con scarsa qualificazione)». Bobba ha poi suggerito di utilizzare la leva fiscale per sostenere chi decide di migliorare il proprio capitale umano: «Al ministro Maroni abbiamo chiesto di spostare alla “cura per la formazione” le detrazioni in capo alla cura veterinaria per gli animali domestici».
Ora proposta di legge, presentata il 13 maggio da quattro deputati di diversa appartenenza politica, è entrata nel calendario della Camera dei Deputati.

Valentina Aprea, sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, ha posto l’accento sulle novità introdotte dalla riforma Moratti e sullo stretto legame tra questa e la legge Biagi: «Con la riforma Moratti si apre un nuovo corso: per la prima volta una legge di riordino del sistema scolastico e del sistema educativo nazionale è interamente dedicata all’alternanza scuola-lavoro, ai percorsi di istruzione e formazione professionale. La concomitanza delle due riforme - su istruzione e mercato del lavoro - ci ha consentito di prevedere degli incroci tra queste due leggi». «Tutti i luoghi formativi – ha aggiunto il sottosegretario - la scuola, l’impresa, il centro di formazione professionale, devono garantire il conseguimento da parte dei ragazzi di una qualifica professionale o di un titolo di studio. Dunque nuove opportunità, molta flessibilità, nuovi percorsi, con un’unica parola d’ordine: certificazione sempre, alla fine dei percorsi, per misurare e convalidare gli apprendimenti formali, informali e non formali. E siamo già in Europa».

Silvio Fortuna, delegato Education Confindustria, intervenuto a Job questo pomeriggio, ha raccontato l’esperienza dei “club” di imprese formative, avviata da Confindustria nel 2002, cioè di imprese che possiedono determinate caratteristiche nella scelta e nella valorizzazione delle proprie risorse umane. Già 25 i club a cui si accede tramite una sorta di “test di selezione”.
«Il nostro paese deve imparare, attraverso la scuola, a utilizzare quello che ha già in casa, valorizzando il proprio capitale umano – ha esordito Fortuna -. Inoltre, la capacità di cambiare lavoro deve essere vista come un valore primario. Ma per far questo occorre garantire la formazione continua, che può così diventare il più grande ammortizzatore sociale. Occorre dunque dare la possibilità alle persone di investire nelle proprie capacità e reinventarsi un lavoro».

Job&Orienta si concluderà domani sabato 29 novembre 2003. Alle ore 10.00 verrà presentato il rapporto su istruzione, formazione e prospettive occupazionali in Europa realizzato dal Cedefop, Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale. Al convegno parteciperà, Valentina Aprea.


Il calendario culturale completo è consultabile presso il sito www.veronafiere.it/joborienta


Job&Orienta 2003 è promosso da Veronafiere e dalla Regione del Veneto con la collaborazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociale e di Forma. Gode inoltre del patrocinio di Comune di Verona, Camera di Commercio di Verona, Provincia di Verona, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Associazione degli Industriali della Provincia di Verona, Cosp, Camera del Lavoro di Verona, Provveditorato agli studi di Verona, Università di Verona, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Enaip, Unione Province d'Italia, Coordinamento delle Regioni, Associazione Nazionale Presidi e Direttori Didattici, Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Confindustria, AsseforCamere-UnionCamere, Asfor.


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Date: 28 Nov, 2003 on 17:23
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