Caccia di Bill Gates ai virus
Taglia da 5 milioni di dollari

Gli aspiranti bounty-killer hanno trovato un lavoro. Microsoft vuole alla sbarra i criminali informatici e per assicurarsi di acciuffarli mette sul piatto cinque milioni di dollari (4 milioni e 350 mila euro) per i «cacciatori di teste». La supertaglia sarà distribuita fra le varie polizie del mondo che potranno gestire i soldi come meglio credono per ottenere informazioni o collaborazioni utili alla cattura dei sabotatori tecnologici. Primo esperimento: 250 mila dollari (217 mila euro) sulla testa del guastatore hi-tech che si è inventato il micidiale Sobig, e altri 250 mila su quella dell’altro genio del male: l’autore di Blast. I due virus, diffusi in rete fra agosto e settembre, hanno messo in ginocchio il funzionamento di milioni di computer da un capo all’altro del pianeta.

I DANNI - Ognuno di questi «scherzetti», va da sé, costa milioni di dollari. Negli Stati Uniti gli esperti dell’Fbi hanno provato a fare due conti per capire quanto si spende ogni anno per rimediare ai danni causati dalle cyberinfezioni. Hanno preso in esame il 2001 e quando si è trattato di tirare le somme la cifra è risultata mozzafiato: gli americani hanno sborsato 377 miliardi di dollari (circa 330 miliardi di euro) per rattoppare i buchi creati dai virus. Ce n’era già abbastanza per allarmarsi eppure quegli attacchi erano poca cosa se paragonati agli assalti dell’anno successivo. Perché nel 2002 le offensive degli hacker sono quasi raddoppiate: l’81% in più rispetto all’anno precedente. Che il fenomeno sia in netta crescita lo dice anche L’International Computer Security Association secondo la quale gli incidenti da ricondurre ai virus informatici sono cresciuti di più del 50% negli ultimi 5 anni.

MICROSOFT - Marco Comastri, amministratore delegato di Microsoft Italia, aggiunge un dato che dà l’idea dell’entità «nemico»: «Oggi - dice - nel mondo sono recensiti 55 mila virus. Ci troviamo di fronte a persone che deliberatamente studiano come sabotare la rete. A questo punto era necessaria una risposta forte. Anche per far capire che noi siamo leader responsabili e che siamo al fianco di chi è vittima di questi attacchi». Insomma: è arrivato il momento della rappresaglia contro i disturbatori telematici. E in questa sorta di Far West del terzo millennio la nuova arma da sfoderare si chiama taglia.

DOLLARI - I cinque milioni di dollari messi a disposizione non sono che la prima parte di un fondo che presto potrebbe essere ben più consistente: tutto dipenderà da come andrà l’esperimento bounty-killer . Marco Comastri precisa che «la taglia è semplicemente uno strumento che mettiamo nelle mani delle varie agenzie investigative del mondo dopo aver fatto un accordo con l’Interpol». La casa di Redmond, in sostanza, non avrà nessun ruolo nell’individuazione degli hacker . Un compito, però, toccherà direttamente al guru del colosso informatico, Bill Gates: firmare gli assegni di ogni singola taglia. Sempre che si facciano avanti i cacciatori.

Giusi Fasano