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Ciampi e la Resistenza «Va studiata a scuola»
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1. Ciampi e la Resistenza «Va studiata a scuola»
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da Il Corriere della Sera
31 ottobre 2003

Il presidente della Repubblica: faccio quello che posso per tenere vivi quei valori

Ciampi e la Resistenza «Va studiata a scuola»
«Non fu solo lotta armata ma la reazione della maggioranza degli italiani»

DAL NOSTRO INVIATO

GALATINA (Lecce) - «Io cerco di fare quello che posso per mantenere vivi i valori della Resistenza. Mi auguro che anche nelle scuole si arrivi a studiare questo periodo». Così risponde alle domande dei giornalisti il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, dopo aver presenziato alla cerimonia con cui l’Aeronautica ha celebrato il 60 anniversario della partecipazione alla guerra di liberazione. Nel cielo di Galatina sono ancora sospese le scie delle Frecce Tricolori. Accerchiato dai microfoni, Ciampi percorre i ricordi della sua Resistenza. Come quel volo, nel maggio del 1944, proprio da Galatina, «dopo aver attraversato le linee nemiche, su un aereo dal motore sfiancato, che atterrando fracassò mezza ala. Certo - riflette Ciampi - occorre tramandare questa storia ai giovani, che tra l’altro la seguono con interesse e ci si appassionano».
«Ma viene insegnata? - gli chiedono -. Sono ancora saldi nel Paese i valori della Resistenza?»
«Io cerco di fare quello che posso - risponde Ciampi -. Mi auguro che anche nelle scuole, quando si studia la storia contemporanea, si arrivi veramente fino ai tempi nostri e quindi si abbracci un periodo certamente non facile, anche da capire, che va dalla Prima Guerra mondiale, attraverso la dittatura, alla Seconda Guerra Mondiale. Fino alla Resistenza, intesa in senso ampio, non solamente come lotta armata (che è stata certamente la punta più importante), ma anche come reazione sostanziale della maggioranza degli italiani che in vario modo vi presero parte».
All’aeroporto di Galatina, Ciampi ha commemorato il sacrificio del sottotenente Carlo Negri, ucciso dai tedeschi dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. All’eroe di guerra verrà intitolato il 61° stormo operante nello scalo militare pugliese. Hanno preso la parola il ministro della Difesa, Antonio Martino, il capo di Stato maggiore della Difesa, Rolando Mosca Moschini, e il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, Sandro Ferracuti. C’è anche Carlo Puri Negri, vice presidente della Pirelli, nipote del pilota Medaglia d’Oro che da questo aeroporto decollò alla volta dei Balcani per una missione disperata: lanciare un contenitore con un messaggio ai nostri militari, accerchiati dai nazisti nel campo di Koritza. «Aveva rinunciato deliberatamente a mettersi in salvo con il suo velivolo - ricorda Ciampi - per portare a termine la missione che gli era stata affidata. Una missione che tutte le forze armata e d’Italia, tutti gli italiani, avrebbero voluto in quel momento compiere».
Con impeto il Presidente della Repubblica richiama la scuola e i giovani allo studio di questa storia recente. Ma al suo appello gli storici rispondono divisi. Se per Giuliano Procacci «questi richiami sono più che opportuni, vista l'ondata revisionista odierna», Piero Melograni distingue tra chi fa uso culturale della storiografia e chi ne farebbe uso politico: «Il Presidente continua evidentemente a seguire la sua linea - dice Melograni -. A lui interessa trovare un fattore di affratellamento e di unità, mentre la storiografia procede per la sua strada, che è sempre più complicata di quella che serve alla politica».
Ieri a Galatina Ciampi ha dichiarato il suo orgoglio non solo per i piloti del passato come Carlo Puri, ma anche per quelli di oggi, costretti a confrontarsi con tecnologie antiquate: «E’ necessario un ammodernamento delle forze armate - ha detto - . Avrebbe grande significato, per la ricerca tecnologica e per l’industria nazionale, lo sviluppo di progetti in campo aeronautico, anche di nicchia, ma ideati e prodotti in Italia».

Claudio Lazzaro


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Date: 31 Oct, 2003 on 07:07
Ciampi e la Resistenza «Va studiata a scuola»
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