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Emilia Romagna: Parte la sperimentazione dei percorsi integrati
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1. Emilia Romagna: Parte la sperimentazione dei percorsi integrati
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ASSESSORE BASTICO: “QUALITÀ, CONSAPEVOLEZZA DELLA SCELTA E FLESSIBILITÀ PER GLI STUDENTI”

Parte la sperimentazione dei percorsi integrati

Bologna, 21 ottobre 2003- L’anno scolastico 2004/2005 vedrà la programmazione e l’avvio dei nuovi percorsi integrati di istruzione e formazione professionale nelle scuole superiori della Regione seguendo quanto stabilito dall’accordo Stato/Regioni, con modalità applicativa delle norme previste dalla legge regionale in attesa della completa riorganizzazione della scuola superiore.

L’innovazione apportata da questi percorsi integrati è la libertà di scelta del proprio percorso di studi anche dopo il diploma di scuola media. I ragazzi si possono iscrivere ad un corso di formazione integrata durante il quale continueranno a studiare materie teoriche nonostante l’inizio di un percorso più professionalizzante. Tale percorso non è vincolante infatti dopo il primo biennio avranno la possibilità di decidere se terminare la propria formazione professionale, o in caso di ripensamento, continuare il ciclo di studi tradizionale con il conseguimento del diploma superiore dopo 5 anni.

Già a partire dall’inizio di quest’anno scolastico sono state avviate delle sperimentazioni di percorsi formativi presso le scuole e gli enti di formazione scelti dalla Regione che coinvolgono circa 1860 studenti (circa il 10% della popolazione scolastica interessata).
I percorsi integrati attualmente attivi nelle scuole superiori (professionali, tecniche ed istituti d’arte, prioritariamente), sono in tutto 73: sono coinvolte 67 scuole e 55 enti di formazione per un investimento erogato dalla Regione di 6,4 milioni di euro.
I percorsi attivati, basati su una stretta collaborazione tra docenti scolastici e della formazione professionale, hanno lo scopo di orientare le scelte dei ragazzi fornendo elementi di valutazione sia sui contenuti inerenti le diverse attività professionali, che sulle dinamiche presenti negli ambienti di lavoro tramite visite guidate presso le aziende.
“La valenza particolare dei percorsi integrati – spiega l’assessore alla scuola Mariangela Bastico – è quella non solo di unire in un unico piano di studi l’apprendimento del sapere e del saper fare, ma anche quello di rivedere le modalità didattiche delle materie tradizionali. Inoltre, grazie alla molteplicità di opportunità sempre possibili, gli studenti hanno la possibilità di fare scelte ponderate, personalizzate, vicine alle loro esigenze e anche ai cambiamenti della loro personalità, limitando il rischio della dispersione e favorendo il raggiungimento di un traguardo, sia esso il diploma o la qualifica professionale”.

A partire da quest’anno quindi al termine della scuola media verrà inserito un anno integrato tra istruzione e formazione che porterà ad una delle 5 seguenti possibilità formative:
1) il percorso di istruzione tradizionale (di cinque anni con conseguimento del diploma)
2) il biennio integrato con rientro, al termine del biennio, nell’istruzione fino al diploma
3) un anno integrato seguito da due anni di formazione (con conseguimento di qualifica professionale
4) il biennio integrato seguito da un anno di formazione (con conseguimento di qualifica professionale)
5) un biennio integrato seguito da un terzo anno integrato (con conseguimento di qualifica professionale o di crediti formativi)

L’offerta dei percorsi integrati sarà di due tipi: percorso integrato biennale per tutta una classe oppure percorsi modulari rivolti a studenti provenienti da classi diverse.
Il biennio integrato rivolto a un’intera classe (cioè ad almeno 20 studenti) avrà una durata annua che varierà da un massimo di 300 a un minimo di 180 ore. In ogni caso dovrà essere sufficiente a dotare il ragazzo dei crediti formativi necessari a proseguire il percorso in qualsiasi direzione (istruzione, formazione o, nuovamente, un terzo anno integrato).
Il percorso modulare per alunni provenienti da più classi (che dovranno essere non meno di 15 e non più di 20), invece, avranno una durata che varia da massimo 200 a minimo 120 ore.

La legge regionale garantisce pari dignità e percorsi di qualità sia nell’istruzione che nella formazione professionale. “Gli interscambi tra i vari percorsi proposti nella formazione superiore – prosegue l’assessore Bastico – contribuiscono a rendere davvero libera la scelta dei ragazzi. Perché non esistono percorsi di serie A e di serie B, come a nostro avviso si delineano nella legge Moratti tra il canale dell’istruzione e quello della formazione. La pari dignità tra i due sistemi non è un concetto astratto, ma la vera novità di questa legge che allinea i percorsi formativi per offrire agli studenti maggior consapevolezza e pluralità di scelte, dotandoli tutti, e non uno di meno, di un livello elevato di istruzione”.


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Date: 21 Oct, 2003 on 20:00
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