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"Così cambierò la scuola" l'annuncio della Moratti
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1. "Così cambierò la scuola" l'annuncio della Moratti
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da La Repubblica
Sabato, 25 Agosto 2001

"Così cambierò la scuola" l'annuncio della Moratti
"Nuova maturità e basta con il monopolio pubblico"

MARCO MAROZZI

RIMINI - Libertà di scelta alle famiglie se far frequentare ai propri figli una scuola pubblica o una privata. Riforma dell'esame di maturità. «Ruolo fondamentale» al liceo classico, con una revisione radicale dei cicli di Luigi Berlinguer, il predecessore che scatenò molte polemiche. Tutto da rifare per la formazione professionale. Infine l'assicurazione che nell'anno scolastico che sta per partire ci saranno 60 mila professori in più. «Dal primo giorno di scuola, tutti gli insegnanti saranno al loro posto».
Letizia Moratti lancia la scuola del governo di centrodestra. Il ministro dell'Istruzione distende i suoi programmi in un dialogo entusiasta con i ragazzi di Comunione e Liberazione. Loro, educatissimi, a chiedere, lei a rispondere, in un clima da cristiana festa rock. Sono 12 mila almeno nell'auditorium del Meeting riminese. Altre migliaia negli stand vicini. "Ola" per il ministro, trionfali applausi, tambureggiare di sedie e di piedi, canti mentre su un maxi schermo scorrono i volti benedicenti del Papa, don Luigi Giussani, Madre Teresa di Calcutta e pure Roberto Formigoni.
«Diamo alle famiglie la libertà di scegliere. - scalda gli animi Letizia Moratti - L'Italia è un'anomalia in Europa: solo da noi e in Grecia c'è ancora il monopolio della scuola pubblica». Cita l'Olanda, la Francia, la Gran Bretagna. «Anche gli ex Paesi comunisti, la Bulgaria, la Croazia, l'Estonia, l'Ungheria, danno alle famiglie la possibilità di decidere il modello educativo per i figli. In Russia dal 1992 non ci sono limiti ai finanziamenti alle scuole private. Da noi il 93% della scuola è pubblico. Non possiamo essere europeisti per le cose che ci vanno bene e per le altre no. Dobbiamo superare un problema che è caricato anche di una connotazione storica, con uno Stato laico che si è voluto difendere». Non novità calate dall'alto. «La prima cosa da fare è salvare la qualità della scuola pubblica»: una commissione è al lavoro, sono stati programmati gli stati generali della scuola, alla fine delle consultazioni si deciderà. «Rimettendo al centro i veri protagonisti», ora schiacciati da pastoie burocratiche come 300400 circolari all'anno.
Anche per l'esame di stato «una riforma va fatta». «A me piace chiamarlo esame di maturità» dice il ministro, illustrando una filosofia. «Un primo passo potrebbe una commissione d'esame composta dal collegio degli insegnanti con un presidente esterno che garantisca la correttezza delle procedure, sul modello dell'esame delle medie». La riforma del ‘97 non ha funzionato: l'esame «doveva essere basato sulle competenze» ed invece è rimasto «molto nozionistico, molto mnemonico, anche perchè ci sono troppe materie, diciassette». Così «le valutazioni sono troppo soggettive, si collegano al curriculum degli studenti, al giudizio dei docenti, togliendo all'esame vigore e serietà». «Quest'anno - racconta il ministro - è stato promossi il 97% dei ragazzi, il risultato più alto da quando l'esame è nato nel ‘23. E si spendono 300 miliardi all'anno».
Innovazione ma anche tradizione da salvare, per Letizia Moratti. «Dico no a una scuola che insegue sempre l'ultima moda, dove si insegna solo quello che è stato inventato o scoperto nell'ultimo momento» è la frecciata ai predecessori del centrosinistra. Ecco allora l'attacco ai cicli di Berlinguer e l'inno al «ruolo fondamentale del liceo classico». «Per la capacità di insegnare a ragionare in maniera logica e critica e perchè è importante la memoria del nostro passato e delle nostre tradizioni». A fianco ci sta la riforma dell'istruzione professionale.
Il ministro chiama alla mobilitazione gli insegnanti, li ringrazia, annuncia nuovi ingressi. I nuovi docenti immessi in ruolo sono 25.400 al 24 agosto e saranno 31.682 a fine mese. In queste settimane sono già cominciate da parte dei provveditorati le pratiche per le nomine dei altri 30 mila insegnanti dell'anno scolastico 20012002. «Sono oltre 60 mila assunzioni, - conteggia il ministro - il numero più elevato dal ‘45».


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Date: 25 Aug, 2001 on 09:29
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