Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


Edscuola Board
Edscuola Board Discussion Forum.
Index / Educazione&Scuola© - Archivio Rassegne / Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa (Archivio 2)
author message
Le password verso il tramonto: impronte digitali per i computer
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
edscuola
Administrator
in Educazione&Scuola

View this member's profile
posts: 13944
since: 23 May, 2001
1. Le password verso il tramonto: impronte digitali per i computer
Reply to this topic with quote Modify your message
da Il Corriere della Sera
17 ottobre 2003

Le password verso il tramonto: impronte digitali per i computer
Più sicurezza contro i pirati. In Inghilterra il sistema già usato da 11 mila persone

Premi il pollice ed entra: 11 mila dipendenti del servizio sanitario nazionale inglese, distribuiti in 60 ospedali, lo fanno tutti i giorni per farsi riconoscere dal computer o per accedere ad aree riservate. Niente più badge , cartellini o password difficili da ricordare. La tecnica non è affatto nuova, ché anzi risale a diversi anni fa, ma nel frattempo gli algoritmi di riconoscimento sono divenuti veloci e soprattutto è caduto il costo dei chip incaricati di esaminare l’immagine delle pieghe del dito confrontandola con quella mantenuta in memoria. L’intero settore, reso purtroppo effervescente dalla paura dei terroristi e dalle continue minacce alla sicurezza delle reti di computer, sta conoscendo una espansione rapidissima e gli analisti stimano che il mercato della biometria raggiungerà nel 2007 i 4 miliardi di euro, mentre nel 2002 era di 900 milioni. Se le impronte digitali sono il terreno più noto e consolidato, esistono tuttavia altre due tecniche che fanno riferimento alla misurazione dei parametri fisici: sono la rilevazione della struttura dei vasi sanguigni dell’iride e il cosiddetto «riconoscimento facciale». L’iride è unico in ogni persona ma, per il riconoscimento, occorre che l’utente si affacci ad appositi oculari: domani i telefoni cellulari che oggi scattano foto potrebbero svolgere tale compito delicato. La disposizione nello spazio di naso, occhi e labbra viene invece attualmente sperimentata in alcuni aeroporti americani, ma sta fornendo risultati insoddisfacenti: sono ancora troppi i falsi o mancati riconoscimenti.
L’impronta del pollice può essere falsificata solo da esperti che «rubino» le impronte altrui e costruiscano dei guanti falsi. Offre dunque molta sicurezza e, se i costi scendono, potrebbe davvero risolvere molti problemi. Infatti l’identità pubblica delle persone è ormai largamente costituita da numeri: carta di identità, passaporto, patente, carta di credito, bancomat, Pin del telefonino, cui si aggiungono le parole d’ordine (le password ) spesso necessarie per i servizi Internet. Dunque questi numeri danno accesso a prestazioni comode che in precedenza non erano neppure immaginabili, ma obbligano gli utenti a faticose contorsioni mentali o a patetici trucchi mnemonici; per effetto di tali fatiche cognitive molti abbandonano le più normali precauzioni e il risultato è una riduzione generale di privacy e sicurezza.
Le leggerezze sono infinite. Il Pin del cellulare? L’anno di nascita del fidanzato. Quello del bancomat? Occorre impararlo perché ce lo danno in banca. La password di Corriere.it ? Il nome del gatto. Lo username di Amazon.com ? Coincide con la nostra posta elettronica. Così facendo, si corrono molti rischi, perché una password troppo semplice o troppo legata alla vita del possessore è quanto ogni pirata cercherà di indovinare. I più grandi hacker della storia, tra cui il leggendario Kevin Mitnick, hanno spiegato infinite volte che per entrare nei segreti più riposti dei computer altrui non occorre quasi mai essere dei maghi del software , ma semplicemente dei buoni psicologi, capaci di indurre gli altri a parlare di sé.
Proprio in questi giorni Microsoft ha rilasciato un nuovo aggiornamento ai suoi sistemi che chiude alcune porte, ma, come ricorda Marco Comastri, general manager di Microsoft Italia, «non c’è protezione sicura possibile che la tecnologia possa offrire se poi si va nei centri di calcolo e si scopre che un bigliettino adesivo vicino alla tastiera contiene le parole d’accesso al sistema». Ecco allora che le impronte del pollice offrono la tecnica più sicura. Sono anche semplici da rilevare: basta appoggiare il pollice sul pad , il tappetino del computer. Un sistema che teoricamente può venire introdotto anche sui telefonini. Serve solo un po’ di memoria e di software , per ottenere una assoluta garanzia sulla privacy .

Franco Carlini


http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com
Date: 17 Oct, 2003 on 08:00
Le password verso il tramonto: impronte digitali per i computer
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
All times are GMT +2. < Prev. Page | P.1 | Next Page >
Go to:
 

Powered by UltraBoard 2000 Personal Edition,
Copyright © UltraScripts.com, Inc. 1999-2000.

Archivio
Archivio Forum
Archivio Rassegne