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Pensioni, il no dei sindacati
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1. Pensioni, il no dei sindacati
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da Repubblica.it

Cgil, Cisl e Uil bocciano il documento di riforma
"Il governo ci ha messo di fronte al fatto compiuto"

Pensioni, il no dei sindacati
"Pronti allo sciopero generale"

ROMA - I sindacati tornano uniti e fanno blocco contro la riforma delle pensioni. Cgil, Cisl e Uil hanno bocciato il documento sulla previdenza che il governo ha illustrato alle parti sociali insieme alla Finanziaria. Già sabato le tre segreterie si riuniranno per decidere le iniziative per fermare il governo. Savino Pezzotta della Cisl già annuncia che "sarà una lotta lunga e articolata". E Luigi Angeletti della Uil è ancora più chiaro: "Sabato si deciderà lo sciopero generale". Intanto i sindacati autonomi lo hanno già fissato per il 7 novembre.

L'esito della riunione di oggi era scontato e da qui a venerdì, il tempo tecnico concesso dal governo alle parti sociali per analizzare la proposta di riforma, non cambierà il quadro.

Basta sentire le dichiarazioni dei leader del sindacato alla fine della riunione. Guglielmo Epifani della Cgil: "Con un giudizio unitario non condividiamo la scelta del governo di aumentare a 40 gli anni di contributi che non sarà accompagnata perlatro neppure dal requisito anagrafico". Angeletti: "La terapia proposta dal governo per risolvere i problemi del nostro sistema previdenziale è del tutto inaccettabile". E Pezzotta: "Ci hanno messo di fronte al fatto compiuto. E anche se noi siamo sempre disponibili al confronto, un conto è partire a bocce ferme, un conto è farlo con un quadro già definito".

Naufraga il confronto dunque, si prepara un autunno carico di tensioni. Anche perché Silvio Berlusconi nei giorni scorsi - dopo gli scontri all'interno della Casa delle libertà - si è preso quasi personalmente l'incarico di procedere. E oggi ha ribadito che il documento sarà approvato dal Consiglio dei ministri venerdì 3 e sottoposto all'esame dei ministri economici della Ue al prossimo Ecofin che si terrà il 6 e il 7 ottobre a Lussemburgo.

Di fronte a questa determinazione l'appello del presidente del Consiglio ("il documento è aperto ai suggerimenti dei sindacati") al "senso di responsabilità" dei sindacati era destinato a cadere nel vuoto. E anche le dichiarazioni del vicepremier Gianfranco Fini appaiono troppo ottimistiche: "Se riprendiamo il dialogo pur da posizioni diverse è un fatto positivo".

Critiche sul documento di riforma delle pensioni arrivano anche dai vescovi italiani che dicono che non si potrà approdare a "nulla di decisivo" se non ci sarà una radicale inversione di tendenza dell'Italia nei confronti del problema della denatalità.

(29 settembre 2003)


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Date: 29 Sep, 2003 on 17:48
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